Notizie dalle Parrocchie: 4° Domenica di Avvento – Per un natale speciale

Per un Natale speciale in tempo di Covid

Ci avviciniamo al Natale. Natale strano quest’anno. Tanti dubbi, tante preoccupazioni. Non solo come cristiani, ad iniziare dall’orario della Messa di mezzanotte, ma anche come persone. Cenone sì o cenone no, in sei o in dodici? Seconda casa sì o seconda casa no?
Tra tante incertezze almeno due certezze le abbiamo. Primo. Siamo in un momento particolare. Interesse di tutti noi è non abbassare la guardia per non ritrovarci al rientro dopo le feste con un nuovo picco di contagi, ricoveri e, purtroppo, anche di decessi. Secondo. Messa di mezzanotte sì oppure no? Il Natale possiamo comunque viverlo, e questo anche e soprattutto come cristiani. Proprio perché momento particolare potrebbe essere l’occasione per vivere un Natale diverso, un Natale speciale.
Provo a suggerire a me e a voi tre piccole indicazioni per fare di questo Natale, un Natale speciale.
Primo. Siamo stati tutti colpiti, fin dall’inizio, dall’impegno di medici e infermieri, che bardati con mascherine e tute, fin da subito si sono impegnati per curare e difendere la salute di tutti noi, mettendo a rischio spesso la loro stessa salute. Se ci pensiamo bene, a Natale celebriamo proprio questo. Gesù si è fatto uomo, sceso in mezzo a noi. Non ha avuto paura di sporcarsi le mani, è
Domenica 20 Dicembre 2020
diventato uno di noi per salvarci, per salvarci dal virus della paura, dell’egoismo, della chiusura in noi stessi. Natale significa in fondo accogliere Gesù che viene a salvarci. Proviamo a domandarci qual è la parte malata di noi per cui vogliamo chiedere a Gesù che viene, di curarci e salvarci.
Secondo. Natale è la festa più bella per chi ha qualcuno con cui possa festeggiarlo. Ecco perché per i poveri spesso non è la festa più bella, perché sono soli, senza nessuno con cui viverla. Ecco perché molti si impegnano ad aiutare i poveri a vivere il Natale in modo diverso. Pensiamo anche alla nostra stessa Caritas. Quest’anno tanti pranzi di Natale non si potranno fare, come altre iniziative che prevedevano il coinvolgimento degli stessi poveri. Ma non per questo dobbiamo dimenticare i poveri. Possiamo aiutarli in qualche modo. Un’ offerta, un pacco viveri. E’ il regalo in più che invitavo a mettere sotto l’albero che sicuramente non impoverisce noi, ma arricchisce qualcun altro. Non risolverà i suoi problemi, ma farà sentire anche a lui un po’ del calore che tutti noi vogliamo vivere in questi giorni, che è il calore di una famiglia in cui ci sentiamo accolti.
Terzo. I poveri non sono solo quelli che girano per le strade senza avere un tetto sotto cui dormire. Poveri siamo anche noi quando ci sentiamo soli, ci sentiamo tristi. E se qualcuno ci dà un gesto di vicinanza, di affetto, di comprensione, nella nostra sofferenza, questo ci dà sollievo.
Forse conosciamo persone che hanno perso persone care o altre che, vivendo da sole, quest’anno non hanno nemmeno quel qualcuno da cui recarsi per condividere quel pranzo o quella cena che diventava il loro Natale. Questo Natale può diventare l’occasione per farti sentire vicino. Una telefonata, un regalino. Un bigliettino scritto a mano. Un panettone con un biglietto scritto dai tuoi bambini. Un bicchiere d’acqua non costa nulla ma, se una persona è sola nel deserto,può salvarle la vita. A noi costa poco, ma un piccolo gesto di vicinanza può permettere ad una persona sola di vivere il Natale con un pizzico di sofferenza in meno e un pizzico di sorriso in più.
E poi, Covid o non Covid, sono cose che possiamo fare sempre e magari non soltanto a Natale.
don Claudio

Dal vangelo secondo Luca  (Lc 1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.