Conoscere Gesù insieme, incontrarlo nella gioia. CATECHISMO 2020-2021

VUOI CON TUO/A FIGLIO/A

un percorso di catechesi nella nostra parrocchia ?

Negli anni precedenti abbiamo sempre aperto gli oratori agli incontri di catechismo con un preciso calendario, dal lunedì al venerdì, dal 1° al 5° anno aperto a ragazzini dai 6-7 anni agli 11-12. e un incontro mensile libero, per adulti .

La situazione attuale ci ha condotti a ripensare e riformulare diverse ipotesi che valuteremo con voi.

Per decidere con voi chi , dove, quando e come  condurre e accompagnarci in questi incontri, abbiamo bisogno di sapere quanti sono i bambini / ragazzi , famiglie che desiderano dichiararsi desiderosi di seguire il cammino da noi.

Pertanto vi chiediamo di compilare il modulo che troverete al seguente link

https://donboscosansalvario.it/portfolio-articoli/attivita-catechesi-ed-iniziazione-cristiana/

(una forma di “pre-iscrizione”) e che troverete anche in cartaceo sugli espositori alle fondo alle chiesa e riconsegnarcelo quanto prima possibile via e-mail, whatsapp, o consegnato a mano ad una catechista o al parroco.

                          GRAZIE A VOI  TUTTI  e  a presto  !    Don Claudio

Notizie dalle Parrocchie: Accoglienza e Perdono

 

L’occasione delle Prime Comunioni che celebriamo in queste settimane può e deve essere occasione per riscoprire (ricordavo la settimana scorsa) che l’Eucaristia è il momento in cui si celebrano, rendendoli sacri, nonché fonte da cui attingere forza per viverli, quei momenti che devono essere anche alla base di ogni famiglia; gesti, parole, atteggiamenti, sguardi, segni dell’Eucaristia, sono infatti anche quelli del vivere quotidiano. Incominciamo allora il nostro cammino per evidenziare questi momenti. L’Accoglienza, l’essere accolti Il primo momento della celebrazione è il semplice fatto di radunarsi. Persone diverse per età, cultura, condizione sociale, …, provenienti da diversi luoghi, si radunano in chiesa per celebrare l’Eucaristia perché una voce, quella della fede, li chiama a rinsaldare i loro legami di unità in Cristo. Sono accolti dal Padre per accogliersi reciprocamente. Accolti come fratelli, come membri di una famiglia, come uomini che hanno la loro dignità e meritano perciò attenzione e rispetto. Da questo nasce anche la capacità e il coraggio di accogliere gli altri. Così deve essere in famiglia! “Viversi come accolti”. Tra genitori e figli, nella coppia, con gli “altri” che partecipano a vario titolo alla vita familiare: Dirsi “tu sei importante per me e io sono importante per te”, attenti alle attese, ai desideri, alle intuizioni, ai problemi, alle difficoltà dell’altro. E’ lo stile evangelico celebrato nell’Eucaristia che dovrebbe poi riscriversi nei rapporti quotidiani. Il perdono, l’essere perdonati. Una volta radunati, e quindi non dispersi qua e là nei banchi della chiesa, dopo il saluto iniziale del sacerdote che presiede la celebrazione, si è invitati ad un breve atto penitenziale. E’ riconoscerci peccatori, bisognosi di perdono di Dio, dei fratelli! E’ fare esperienza del sentirsi amati da Dio, perché perdonati da Dio! Perché chi ama realmente non può non perdonare, è il dono più grande dell’amore. E’ quello che deve sostenere la vita di una famiglia, il dono più grande da cui ripartire ogni giorno. Il chiedersi “scusa”, perché tutti sbagliamo! “L’uomo giusto pecca, sbaglia, sette volte al giorno”, scrive il libro dei Proverbi. Il donarsi il perdono. Infatti una famiglia è viva, è sana, è semplicemente umana, prima che cristiana, quando è capace di rigenerarsi continuamente attraverso il vicendevole perdono chiesto e offerto generosamente. Saper perdonare e sentirsi perdonati è un’esperienza fondamentale nella vita familiare. Il riconciliarsi significa il recuperare l’altro e noi stessi alla vera dignità. La riconciliazione sincera ci permette di sperimentare che la persona è sempre più grande del suo sbaglio. Ricordiamoci che dono grande e segreto per essere famiglia felice è quello di non lasciar passare giornata senza essersi perdonato tutto, senza aver fatto pace, perché il perdono dato, la pace fatta, vi permetterà di partire il giorno dopo più leggeri, più entusiasti, mentre il perdono non dato, la pace non fatta, il giorno dopo sarà un macigno sempre più pesante! Ed è quello che viviamo e celebriamo nell’Eucaristia. Pensiamo al gesto del battersi il petto come segno di dispiacere per ciò che è avvenuto; pensiamo allo scambio di pace o di un abbraccio fraterno, che sigilla la riconciliazione avvenuta. Accoglienza e perdono sono l’inizio di ogni Messa ma possono essere anche l’inizio per dare qualità al nostro vivere insieme in famiglia. Chiediamo al Signore di vivere nelle nostre case quello che celebriamo attorno all’altare.

don Claudio

 

Giovanni: l’esperienza all’housing che mi ha cambiato

Sono Giovanni, ho 23 anni e sono nato e cresciuto in Sicilia. Dopo aver conseguito la laurea triennale in ingegneria gestionale a Palermo, decisi di continuare il mio percorso di studi a Torino. Quando si opta per un ateneo molto lontano da casa, si viene investiti dalla frenesia e dall’eccitazione di cominciare un nuovo percorso e fare una nuova grande esperienza… ma più grande è l’esperienza più sono le preoccupazioni che prendono piede! Nel mio caso, ero preoccupato perché avevo difficoltà a trovare un alloggio e perché ero spaventato dalla possibilità di andare a vivere con persone che non conoscevo: le incognite erano tante, e più cercavo, meno trovavo e più mi preoccupavo. Fin quando su un sito non trovai l’annuncio di San Salvario House: il prezzo conveniente, la posizione strategica (quasi a metà strada tra il centro e il politecnico) ma anche la possibilità di fare nuove conoscenze con ragazzi provenienti da ogni parte del mondo e il fatto che la struttura fosse guidata da un educatore e si appoggiasse a una parrocchia… tutti questi fattori mi convinsero a scegliere il social housing come mio alloggio. Ancora invaso da dubbi, a fine settembre 2019 mi trasferii.

Bastò poco affinché i miei dubbi e le mie ansie svanissero: fui accolto molto bene e riuscii molto presto a integrarmi tra i ragazzi già presenti. La convivenza di diverse culture non mi spaventava più, e con il passare dei mesi cominciai a conoscerle sempre meglio. Certo, ci sono state alcune discussioni e un po’ di liti, ma siamo riusciti sempre, io e i miei coinquilini, a venirci incontro e capirci l’un l’altro. Durante il mese, l’educatore organizzava cene e momenti di condivisione, anche con l’appoggio delle famiglie della parrocchia; sono stati momenti molto belli, ma ciò che veramente mi ha segnato è stata la quotidianità, a volte banale, con ragazzi italiani, africani, asiatici e americani.

Impossibile inoltre non accennare al periodo in quarantena: per vari motivi, decisi di rimanere a Torino e seguire da lì le lezioni online e affrontare gli esami nella mia stanza davanti al computer. È stata un’esperienza molto strana (come penso lo sia stata per tutti), ma che sicuramente sarebbe stata molto diversa (e peggiore) se l’avessi affrontata da solo. Invece, molti ragazzi decisero di non tornare a casa propria e di restare nell’housing e lì, costretti tutti noi in uno spazio relativamente limitato, riuscimmo ad avvicinarci ancora di più: ci furono momenti di confronto, di scontro e condivisione, grazie ai quali imparammo a conoscerci meglio e, uniti, a portare avanti il progetto del social housing.

Questi sono stati mesi incredibili, che mi hanno formato molto, e certamente il Giovanni che è uscito per un’ultima volta da quel portone in via Saluzzo non sarà lo stesso che è entrato in quel settembre che ora sembra così lontano. La mia esperienza al San Salvario House è una di quelle che molto difficilmente dimenticherò nella mia vita; me la porterò dietro sempre e spero di riuscire a portare anche alle persone che conoscerò in futuro almeno un pezzo di quei ragazzi che tanto si sono fatti volere bene.

Notizie dalle Parrocchie: “Prime comunioni: Eucaristia e famiglia”

 

Questa domenica inizieremo a celebrare le “Prime Comunioni” dei bambini del catechismo, recuperando quelle celebrazioni che non avevamo potuto vivere in primavera a causa del lockdown dovuto al coronavirus. Inizieremo con tre turni e poi, ogni domenica, proseguiremo con due o tre turni. Tanti piccoli gruppi per permettere a questi bambini e alle loro famiglie di vivere questo momento bello, significativo e importante, osservando tutte le precauzioni previste per contrastare il Covid19. Ma questo momento diventa anche occasioni per riscoprire, non solo per queste famiglie ma per tutta la comunità, l’importanza dell’Eucarestia nella nostra vita di cristiani. L’Eucarestia, infatti, è il culmine e il vertice della vita cristiana. Lo è per la vita del cristiano, il centro a cui andare e da cui attingere. Ma può e deve essere anche il culmine e momento centrale di una famiglia cristiana, di una famiglia che chiede la “prima comunione” del figlio. Come non ci può essere cristiano “senza domenica”, cioè senza Eucarestia, come affermavano i martiri di Abitene (304 d.C.), un gruppo di 49 cristiani, che contravvenendo agli ordini dell’Imperatore si riunisce settimanalmente in casa di uno di loro per celebrare l’Eucarestia, disposti ad affrontare la morte piuttosto che rinunciarvi, così non ci può essere famiglia cristiana (ed è famiglia che vuol essere cristiana una famiglia che chiede il sacramento per il proprio figlio) “senza domenica”, senza Eucaristia. Gesù Risorto è presente nella Comunità Cristiana che si raduna per la “frazione del pane”; e non per modo di dire, Gesù è realmente presente lì: spiega Lui le scritture ed è ancora una volta Lui che dona il pane della vera libertà, il pane segno di un Dio che si dona, e segno di una speranza eterna. Il sacrificio

eucaristico è un dono d’amore, il “dono più grande”!

E’ il realizzarsi delle parole del Signore: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.

Ma qual è il dono più grande in una famiglia? Volersi bene, amarsi! Ma non un amore qualunque, ma “amarsi da Dio!”, come Dio ci ha amati: un amore gratuito, che non aspetta la risposta dell’altro, che vuole il bene dell’altro, che ama anche quando non è corrisposto, che arriva a dare la vita per la persona amata e proprio per questo la ricrea, la chiama ad una continua risposta di amore.

Nell’Eucarestia celebriamo proprio questo: il dono di amore di un Dio che, per amore, dona la vita per noi.

Allora riscoprire e vivere in modo autentico i gesti, le parole, gli atteggiamenti, gli sguardi, i segni dell’Eucarestia, è riscoprire e porre attenzione ai gesti, parole, atteggiamenti, sguardi, segni del vivere quotidiano.

Ecco perché l’Eucarestia è dono per la famiglia. Perché è celebrare, rendendo sacro, quello che dovremmo vivere in famiglia. Ma anche attingere forza per viverlo, perche il Signore non si lascia vincere in generosità.

Se comprendiamo questo, allora vivremo anche l’appuntamento domenicale della Messa con un occhio nuovo, un atteggiamento nuovo: non come qualcosa di staccato, rigido, quasi una tassa da pagare, ma come un prolungamento della vita in famiglia.

(nelle prossime settimane proveremo a riscoprire insieme questi atteggiamenti).

 

 

don Claudio

 

 

Catechesi: come ricominciare?

Lunedì 7 settembre 2020 il nostro Arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, ha inviato ai parroci, ai catechisti e alle famiglie due lettere con indicazioni importanti per ricominciare la catechesi in parrocchia con tutti coloro che iniziano o proseguono il loro percorso di Iniziazione alla vita cristiana, nei modi adatti alla situazione pandemica e alle sue incertezze. Trovate qui il testo inviato alle famiglie.

 

Cari genitori,desidero raggiungervi in questo tempo particolare per manifestarvi la mia vicinanza e la mia preghiera: è un periodo complesso e delicato che segna profondamente le nostre vite. Anche la comunità cristiana è stata obbligata a rivedere la programmazione pastorale, i calendari e le possibilità di incontro. Vorremmo ricominciare, nei modi adatti a questa situazione e alle sue incertezze, la catechesi in parrocchia con tutti coloro che iniziano o proseguono il loro percorso di iniziazione alla vita cristiana. Per questo vi invito ad avviare o continuare il dialogo con i catechisti e i preti delle vostre parrocchie, magari coinvolgendo anche padrini e madrine, per pensare insieme come e quando riprendere. In particolare, per i genitori dei ragazzi che attendono di celebrare uno dei sacramenti dell’iniziazione –la (prima) partecipazione all’Eucaristia, la Cresima – o la Riconciliazione e non hanno potuto farlo nel Tempo di Pasqua a causa della pandemia, sarà l’occasione per progettare i tempi e i modi del cammino verso la celebrazione e dell’accompagnamento dopo la festa. I sacramenti potranno essere celebrati tra settembre e dicembre 2020, a piccoli gruppi di ragazzi con le loro famiglie e la comunità riunita. Poiché è nel cuore della comunità che si vive e si testimonia l’unione nella fede e nell’amore, vi invito ad accogliere, con gioia e responsabilità, la proposta di partecipare, insieme con i vostri figli, alla proposta degli incontri e alla messa domenicale. È questa comunità, di cui siete parte, che insieme a voi, ai ragazzi e ai catechisti preparerà al meglio la celebrazione dei sacramenti: partecipando attivamente con canti e preghiere e testimoniando la gioia di accogliere il dono che Dio, in essi, fa alla Chiesa. Per i bambini e i ragazzi che iniziano quest’anno, o riprendono il cammino già avviato negli anni scorsi, e per le loro famiglie, suggerisco di iniziare a incontrarsi in parrocchia in Avvento. I mesi compresi tra settembre e novembre non saranno una “pausa”. Valorizzeremo questo tempo per prepararci al meglio: i catechisti dedicheranno tempo alla formazione e insieme –famiglie, catechisti e comunità tutta – ci incontreremo per continuare a conoscerci e “mantenere i contatti” e per condividere la vita cristiana nella quale desideriamo che i nostri ragazzi crescano. Cari genitori, è attraverso di voi che il Signore rivela ai vostri figli la sua presenza e la sua amicizia. Ciò che i ragazzi vivono in famiglia ha un valore prezioso ed unico per la scoperta e la crescita nella fede. Gesti, atteggiamenti, parole e insegnamenti di vita quotidiana, semplici momenti di preghiera vissuti insieme in casa, la cura delle relazioni e del tempo condiviso sono una palestra di comunione, di fraternità, dei servizio e di perdono che vale molto più di ogni pur necessario insegnamento da parte dei catechisti e dei preti. Vi ringrazio di cuore e invito voi e i vostri figli ad accogliere queste mie indicazioni, preparando con fede e riconoscenza le celebrazioni dei sacramenti e il tempo dell’Avvento. Il tempo di grazia che viviamo in questi mesi ci aiuti a esprimere la nostra riconoscenza al Signore, testimoniando a tutti, fiducia e speranza. Vi benedico di cuore.

Cesare vescovo, padre e amico

Abdurahman e la passione per il Rap

Ciao a tutti, io mi chiamo Abdurahman, ho 22 anni e vengo dalla Guinea, sono nato a Dalaba ma sono cresciuto a Kankan. Rispetto al mio paese posso raccontarvi che la capitale della Guinea è Conakry e che la lingua ufficiale è il francese che si accompagna a tutti i dialetti sudanesi che vengono parlati sul territorio. Sulla città in cui sono cresciuto, Kankan, posso dirvi, per quello che mi ricordo che, nel 2010 sino al 2015 ci fu Kramo Solo, che fu un personaggio molto importante a livello religioso poiché benediceva tutte le persone che si rivolgevano a lui ed ogni sua benedizione si realizzava. 

Sono ospite nell’housing  “San Salvario House” da luglio, all’interno dell’housing ho conosciuto delle persone molto simpatiche e disponibili, alle quali ogni tanto chiedo aiuto e consigli e con i quali nel tempo libero ci teniamo compagnia.

Ho da sempre il grande sogno di fare musica, mi piace molto il Rap e l’Afro Beat al punto tale che ho creato un gruppo che si chiama “Foulah gang”, il nome “Foulah” rappresenta la nostra etnia mentre con “Gang” intendiamo non solo il gruppo ma la parola è stata scelta per esaltare le caratteristiche positive, ovvero “coloro che combattono per il bene”. 

La “Foulah Gang” è composta da 7 persone,ci sono due cantanti, di cui uno sono io, e con tutti gli altri ragazzi della crew ci aiutiamo a vicenda per poter produrre gli afro beat, registrare i pezzi e creare i video delle canzoni.

Il gruppo musicale è nato quasi un anno fa, ma tra di noi ci siamo conosciuti circa 3 anni fa in Sicilia, la caratteristica del nostro gruppo e che siamo tutti guineani, i pezzi  che creiamo li scriviamo sia io e l’altro cantante, quando canto io i pezzi sono o, in pular che è la mia lingua madre, o in italiano. Il mio amico invece scrive e canta i pezzi in pular e in  patois giamaicano che è una sorta di dialetto inglese in cui alcune parole vengono sostituite con termini giamaicani.

Quando ero piccolino mi piaceva molto ascoltare la musica con i miei amici, ho iniziato a fare musica quando sono arrivato in Italia ed il rap è rimasta la mia musica preferita ma siccome nel mio paese piace molto l’afro beat e la dancehall mi piacerebbe specializzarmi anche in quel genere musicale. Quest’estate tutte le volte che ho potuto sono andato a sentire i miei amici suonare, fare freestyle e creare gli afrobeat e da loro ho cercato e cerco tuttora di imparare tutto quello che posso, anche perchè, purtroppo non ho frequentato nessuna scuola di musica anche se mi piacerebbe molto farla per poter imparare tutto quello che c’è da sapere.

Un giorno, mi piacerebbe diventare famoso a livello mondiale, non vi preoccupate so che è molto difficile ma ci proverò con tutte le mie forze, ad ora ho scritto tre canzoni, ma quella che mi piace di più si intitola “Diallo Money Gang “ ed in questa canzone ho raccontato la mia storia e di come ho imparato ad affrontare le avversità, il tema principale della canzone è che non si può giudicare nessuno a maggior ragione quando non sappiamo nè la sua storia nè quello che accadrà domani. Poi ho scritto due canzoni che ho dedicato ad una ragazza che amavo ma con la quale, purtroppo, le cose non sono andate troppo bene.

Le altre canzoni sulle quali sto lavorando trattano sempre il tema del giudizio e racconto sempre un po’ di quello che succede nella mia vita, questi ultimi pezzi sono ancora in fase di ridefinizione sia a livello di beat che di testo.

Ora vi saluto e vi lascio un pezzo tratto dalla canzone che ho scritto dal titolo “Gucci Gang”

 

Quando abitavo in casa popolare, mi  riuscivo solo ad isolare

ora sono in viaggio con il mio zaino sulle spalle,

sto camminando verso le montagne,

vedo solo farfalle nere e farfalle bianche 

ma non ho visto nessuno che mi ha chiesto se ho fame”

Programma 7° settimana di Estate Ragazzi

L’Estate Ragazzi non si ferma qua! Dopo una pausa di due settimane le attività riprenderanno per altre 2 settimane (24-28 agosto e 31 agosto-4 settembre).

Le attività si svolgeranno sia per le elementari sia per le medie presso l’oratorio San Luigi in via Ormea 4.

Per la settimana dal 24 al 28 agosto in via eccezionale sarà possibile iscriversi il lunedì mattina dalle 8 alle 9 fino ad esaurimento posti.

Per la settimana dal 31 agosto al 4 settembre sarà possibile iscriversi entro il 2 settembre.

Orari segreteria: dalle 17 alle 18 in via Ormea 4

Ecco il programma della settima settimana.



 

Grazie di cuore e arrivederci…al 24!

Alle famiglie e agli iscritti di Estate Ragazzi,
vi ringraziamo di cuore per le settimane di Estate Ragazzi vissute insieme…mai come quest’anno la collaborazione e l’attenzione reciproca tra famiglie e oratorio ha favorito la buona riuscita delle attività, offrendo ai vostri figli occasioni di amicizia, divertimento e crescita!
Vi ricordiamo che dal 24 agosto riprenderemo l’attività di Estate Ragazzi fino al 4 settembre. Le attività si svolgeranno sia per le elementari sia per le medie presso l’oratorio San Luigi in via Ormea 4. Per la settimana dal 24 al 28 agosto in via eccezionale sarà possibile iscriversi il lunedì mattina dalle 8 alle 9 fino ad esaurimento posti (di seguito il programma).Per la settimana dal 31 agosto al 4 settembre sarà possibile iscriversi entro il 2 settembre negli orari di segreteria: dalle 17 alle 18 in via Ormea 4, dal lunedì al mercoledì.
Ricordiamo di portare sempre l’allegato C il primo giorno della settimana!(http://donboscosansalvario.it/wp-content/uploads/2020/06/Allegato-C-questionario-dati-sanitari_settimanale.pdf)
L’Oratorio, al termine dell’Estate Ragazzi, nel rispetto delle normative vigenti, intende riprendere dal 14 settembre le attività ordinarie pomeridiane dal lunedì al venerdì: attività di gioco, doposcuola, catechesi, formazione, laboratori, sport…
Vi invitiamo a visitare il sito per rimanere informati e aggiornati sulle iniziative e attività: http://donboscosansalvario.it/

L’estate di Halefom a San Salvario House

Oggi conosciamo meglio un ospite dell’housing San Salvario House: Halefom

 

“Ciao! Mi chiamo Halefom ed ho 32 anni, vengo dall’Eritrea, per la precisione da Mendefera. Mendefera ha una storia molto interessate! 

La città è collocata su due colline e prende il nome dalla collina situata al centro della città;  la leggenda di questa città narra che prima vi era una fitta giungla, dove vagavano animali selvatici che rendevano impossibile a chiunque vivere ed entrare ma solo i coraggiosi riuscivano ad entrare; il nome “Mendefera” significa “nessuno osò” ed è un importante promemoria per il popolo tigrino della dura e forte resistenza che venne opposta al popolo italiano.Quando sono nato io però la foresta non c’era più ed al suo posto c’era una città, la città che Mendefera è adesso, ricca sia di fabbriche di piccole e medie dimensioni sia di mercati.  

Vivo nell’housing “San Salvario House” da quasi un anno ed ho stretto amicizia con gli altri ragazzi che vivono con me, vado d’accordo con tutti e mi piace ridere e scherzare con loro, chiacchierare del più e del meno ma anche ascoltare le loro storie e mi piacciono le cene comuni che organizziamo dove ognuno porta qualcosa e lo condivide con gli altri.

E’ stato un anno particolare per il lockdown che c’è stato a causa del virus COVID-19 ma per me è stato un anno speciale del quale sono molto contento perchè ho ripreso il mio percorso di studi in biologia cellulare e molecolare all’università di Torino che era un mio grande sogno, ho da poco terminato la sessione esami ed è finalmente arrivata l’estate!

A luglio ho partecipato all’estate ragazzi del San Luigi dove mi occupavo dell’accoglienza dei bambini misurando loro la temperatura, poi però tornavo a casa a studiare.

Adesso che la sessione esami è finita posso finalmente andare in vacanza ed andrò a trovare mio fratello Habtom a Vienna e starò con lui per due settimane. 

Per il nostro viaggio abbiamo previsto di girare un po’ Vienna dove visiteremo il museo ed il teatro di Mozart, abbiamo poi deciso di visitare Salisburgo e tra le cose importanti da fare c’è anche quella di andare a mangiare la torta Sacher, che da quanto ho capito è tipica di Vienna; è una torta buonissima con tanto cioccolato, come piace a me, ed un po’ di marmellata.

Al mio ritorno a Torino spero di organizzare qualche gita al mare o in montagna con i ragazzi dell’housing e di godermi in tranquillità gli ultimi giorni di vacanza prima che ricomincino i corsi all’università e la sessione esami.”

Scatti della 5° settimana di Estate Ragazzi

Dagli scatti della 5° settimana si può notare come sia stata ricca di allegria ed energia!

E’ stata la volta delle medie a Superga dove hanno visitato, scoperto e sperimentato e con uscita alla GAM si sono immedesimati tutti in fotografi.

bdr

I gruppi delle elementari hanno potuto vivere un’esperienza unica grazie alla protezione civile: unità cinofila, spegnimento di incendi e gestione delle emergenze sono stati gli argomenti che hanno coinvolto i bambini nelle diverse attività.

L’appuntamento speciale della settimana si è svolto mercoledì: elementare e medie si sono ritrovate finalmente insieme a Valdocco! E’ stata una bella occasione per scoprire ancora meglio don Bosco e il luogo in cui l’oratorio ha avuto inizio. Si è vissuta poi la Messa tutti insieme nella chiesa di San Francesco durante la quale si è ringraziato per le giornate di amicizia che si sono potute vivere! E prima di tornare in oratorio..caccia al gelato per le vie della città!