Quaresima: Settimana Santa in tempo di Covid.
Settimana Santa in tempo di Covid.
Ancora una volta i riti della Settimana Santa saranno in parte condizionati dalle norme per contenere la pandemia, tuttavia, rispetto allo scorso anno, potranno avvenire in presenza dei fedeli. Lo scorso anno, infatti, non fu possibile ai fedeli assistere personalmente ai riti, complice il lockdown che fermò il Paese per oltre due mesi.
I Vescovi italiani, al riguardo, esortano alla presenza durante i riti della Settimana Santa “nel rispetto dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali”, e, aggiungono, che la possibilità di ricorrere all’uso dei social media avvenga “solo dove strettamente necessario o realmente utile”.
Accogliamo allora l’invito del Signore, il quale, ai discepoli che gli chiedevano «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua» (Mt 26,17), risponde che è suo desiderio celebrare la Pasqua non da solo, ma con loro («Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”», Mt 26,18). Desiderio che Gesù confermerà la sera stessa della celebrazione della Pasqua («Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione»,
Lc 22,14-15).
Il desiderio di Gesù è indicazione preziosa per noi, suoi discepoli, che ci apprestiamo a vivere la Settimana Santa, il “centro” dell’anno liturgico e il “cuore” della vita cristiana. Gesù ci ricorda che ci vuole coinvolgere, perché noi siamo i beneficiari della Pasqua, della sua morte e risurrezione.
I riti dell’azione liturgica del Triduo, che culminerà nella Veglia della notte di Pasqua, ci consentiranno di partecipare, in prima persona e come comunità cristiana, alla Pasqua di Gesù, di beneficiare della sua morte e risurrezione. Dalle celebrazioni che si svolgeranno durante questa settimana, ci viene data l’opportunità di ricevere in dono la vita nuova del Signore Risorto, un’opportunità che resta sempre preziosa anche se la situazione di pandemia ci imporrà limitazioni nelle celebrazioni.
In particolare ne ricordo alcune.
La Domenica delle Palme non vivremo processioni, poiché sono vietate, e non ci sarà la distribuzione dei rami di ulivo alle porte, poiché troveremo il nostro rametto sul banco al fine di evitare passaggi di mano e contatti.
Il Giovedì Santo nella Messa in Coena Domini verrà omessa la «lavanda dei piedi».
Il Venerdì Santo non potremo vivere con i ragazzi e bambini la Via Crucis per le vie di San Salvario (si cercherà di sostituirla con una Via Crucis in chiesa dove si rimarrà al posto). Nella celebrazione della Passione del Signore, l’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sarà «limitato al solo presidente della celebrazione».
Per ultimo, in ragione del coprifuoco, abbiamo dovuto anticipare l’orario di alcune celebrazioni, in particolare quello della Veglia pasquale.
Ma nonostante tutto il mio invito è fare il possibile per partecipare alle celebrazioni liturgiche, con la consapevolezza del dono che ci viene offerto e con la serenità che il dono del Risorto, anche nelle condizioni difficili e sofferte che stiamo vivendo, non viene meno, né perde un po’ della sua ricchezza.
Don Claudio
Dal vangelo secondo Marco (11,1-10)
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». |