PILLOLA DELLA DOMENICA
Il falco pigro
Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco e si affrettò a consegnarli al Maestro di Falconeria perché li addestrasse. Dopo qualche mese, il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato. “E l’altro?” chiese il re. “Mi dispiace, sire, ma l’altro falco si comporta stranamente; forse è stato colpito da una malattia rara, che non siamo in grado di curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo dell’albero su cui è stato posato il primo giorno. Un inserviente deve arrampicarsi ogni giorno per portargli cibo”.
Il re convocò veterinari e guaritori ed esperti di ogni tipo, ma nessuno riuscì a far volare il falco. Incaricò del compito i membri della corte, i generali, i consiglieri più saggi, ma nessuno poté schiodare il falco dal suo ramo. Dalla finestra del suo appartamento, il monarca poteva vedere il falco immobile sull’albero, giorno e notte. Un giorno fece proclamare un editto in cui chiedeva ai suoi sudditi un aiuto per il problema. Il mattino seguente, il re spalancò la finestra e, con grande stupore, vide il falco che volava superbamente tra gli alberi del giardino. “Portatemi l’autore di questo miracolo”, ordinò. Poco dopo gli presentarono un giovane contadino.
“Tu hai fatto volare il falco? Come hai fatto? Sei un mago, per caso?”
gli chiese il re.
Intimidito e felice, il giovane spiegò:”Non è stato difficile, maestà. Io ho semplicemente tagliato il ramo. Il falco si è reso conto di avere le ali ed ha incominciato a volare”.
Talvolta, Dio permette a qualcuno di tagliare il ramo a cui siamo tenacemente attaccati, affinché ci rendiamo conto di avere le ali.
La gioia e l’amore sono le ali per le più grandi imprese. (Goethe)
Dal vangelo secondo Matteo (10,37-42)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non é degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
PAROLA DEL PARROCO
“Com’è bello” stare insieme.
Oggi, recitando l’Ora Media, la preghiera che come sacerdoti ogni giorno siamo tenuti a recitare, un salmo in particolare ha parlato alla mia vita. Il Salmo 132, che vi invito a leggere. I Salmi sono poesie antiche, sono espressioni poetiche di esperienze religiose. Questo Salmo è una lode alla fraternità, è un inno alla bellezza della fraternità.
“Com’è bello”. Il Salmo inizia dicendoci che non c’è nulla di più bello dello stare insieme. Sembra dirci: “Aguzza gli occhi e ti accorgerai che la relazione è cosa bella, è colore, è luce, è danza. Prova ad entrare davvero dentro una relazione e sentirai che è gustosa, saporita, appetitosa”. Il Salmo ci dice: “Senza relazione non scoppia la festa. La relazione è la festa della tua vita”. Ecco com’ è bello e com’ è dolce che i fratelli vivano insieme.
“È come olio”. Il Salmo paragona la relazione all’olio. L’olio veniva usato nelle gare per tonificare i muscoli. Veniva usato per curare, come medicina. Veniva usato come cosmetico per proteggere e curare la pelle. Il Salmo ci dice: “Le relazioni tonificano la tua vita, sono una cura nei momenti difficili. Proteggono e profumano le tue giornate”. Ma qui il riferimento è soprattutto all’olio usato per la consacrazione del sacerdote Aronne. Era giorno di grande festa. Dunque la relazione trasforma la tua vita in una festa. Anzi, la relazione fraterna è “cosa sacra”, rende sacra la tua esistenza. La relazione ti rende veramente umano, tira fuori da te il tuo essere immagine di Dio.
“È come rugiada”. Il Salmo propone una seconda immagine: la fraternità è come rugiada. Per la Palestina, luogo arido, la rugiada è vita, è fecondità. In molti periodi dell’anno il terreno produce grazie alla rugiada notturna. Bellissima immagine! Noi siamo assetati di fraternità, abbiamo bisogno di relazione così come la terra arida ha bisogno di rugiada. Senza relazione “secchiamo”, moriamo. Senza relazione non generiamo nulla di buono. Come è assurdo un terreno che rifiuta la rugiada, così è assurdo ogni individuo che si ritiene talmente autosufficiente da rifiutare l’altro, gli altri, l’Altro.
“Là il Signore manda la benedizione”. Nella fraternità scopriamo la benedizione di Dio. Le relazioni vissute con verità, intensità, dedizione, sono una benedizione, per tutti, per la società. Nelle relazioni passa il “lavoro di Dio”. Proprio questo è il Suo mestiere: costruire relazioni.
Non sempre è facile “volersi bene”. Spesso ci sentiamo soli, a volte delusi dagli altri, a volte traditi. Questo canto ci potrà accompagnare; ci potrà spingere a credere ancora alle relazioni. Sarebbe bello impararlo a memoria e ripeterlo mentre andiamo in auto, quando usciamo di casa o quando rientriamo. Un ottimo aiuto per riuscire a dire in casa, sul lavoro, in vacanza: “Com’è bello e com’è dolce che i fratelli stiano insieme”.
Questo Salmo, inoltre, ci aiuta a ricordare l’esperienza fraterna della Messa: lì anche noi ci troviamo insieme per scoprire che abbiamo un unico Padre e siamo tutti fratelli. Lì ci sentiamo dentro il Suo abbraccio. Lì il vero “Sacerdote” offre la vita per noi, per donarci una vita salvata, nuova, veramente fraterna. Lì riceviamo lo Spirito che “tiene insieme”, che prende il nostro cuore di pietra e ci dona un cuore di carne, un cuore capace di amore. Lì, nella Messa, intravediamo il Regno futuro, dove saremo in perfetta armonia, dove non ci sarà più né lacrime, né guerra, né odi, né lutti, né morte (cfr. Ap 21,4). Lì tocchiamo con mano che il Signore dona “la benedizione e la vita per sempre”.
Diventi augurio e impegno per costruire una comunità in cui è bello stare insieme, che nasce dall’incontrarci ed accoglierci vicendevolmente.
don Claudio
Questa settimana parliamo di….
Maker Lab” San Luigi
un successo di coinvolgimento e apprendimento creativo
Le attività annuali del Digital Lab dell’Oratorio San Luigi si sono concluse con grande soddisfazione.
Durante gli ultimi mesi, otto ragazzi dell’Istituto Comprensivo Peyron hanno partecipato alle attività creative ogni giovedì mattina, mentre una decina di ragazzi dell’Oratorio si sono riuniti nel pomeriggio, in diversi giorni della settimana.
Sono stati realizzati vari progetti, tutti entusiasmanti, in differenti ambiti: la grafica digitale, la composizione musicale, il coding con Scratch e il metodo di studio.
L’Estate Ragazzi prosegue
Grazie Giulia.
Con la fine di Luglio Giulia termina, dopo 10 anni, il suo prezioso e apprezzato servizio in mezzo a noi. L’aspetta un nuovo lavoro, sempre nell’ambito dell’attenzione agli altri soprattutto i più poveri. Il saluto è un grazie che nasce dal cuore per la sua attenzione, dedizione, che ha regalato alla nostra comunità.