VENERDI’ SANTO
Oggi Venerdì Santo vi invito a ritagliarvi un momento di silenzio da soli o come famiglia e di mettervi davanti alla Croce. Sarà il vostro momento di incontro con Dio. Lasciate che sia a parlare quella Croce, che sia lei ad abbracciarvi con il suo amore, per scoprire come nella Croce rinasce la speranza.
In silenzio. Solo il silenzio può aiutarci a ospitare quella parola che dice la morte di Gesù alla nostra vita. Il silenzio di chi ascolta, di chi accoglie, di chi si lascia raggiungere da un mistero di amore così grande. Il silenzio di chi contempla il suo Signore crocifisso capace di spalancare il cuore di ciascuno a gustare la tenerezza e l’infinito amore di Dio Padre per ciascuno di noi e per tutta l’umanità, un amore “fino alla fine”. A questo proposito scriveva un grande teologo Karl Rhaner che “per sapere chi è Dio devo inginocchiarmi ai piedi della croce”.
Sarà di conforto e di luce nel guardare la croce invocare l’immensità del suo amore perché nelle prove di questi giorni possa essere la nostra forza e la nostra speranza.
Guardare alla croce per imparare ad amare come ha amato Gesù, soprattutto gli ultimi, gli anziani, le persone fragili, i deboli, i poveri, i malati. È, infatti, nel saper guardare la croce che il cristiano diventa adulto nella fede e pieno di umanità nella carità, nella solidarietà, nella condivisione e nell’accoglienza.
Impariamo dal silenzio della Croce, in un tempo segnato dal troppo parlare a proposito o a sproposito, a tacere, a non pretendere di avere sempre l’ultima parola, a non giudicare, a non puntare il dito nei confronti di chi sbaglia, a saper perdonare. E’ l’esempio del Signore che più si inoltra nella passione, più non condanna, più perdona, più tace ed entra nel silenzio più profondo.
Un silenzio che è espressione del mistero d’amore di Dio; un silenzio che ascolta il grido di dolore di una umanità immersa nella disperazione e nell’angoscia; un silenzio che permette di ascoltare i palpiti del cuore di Dio che soffre con noi e per noi in questo difficile tempo di coronavirus; un silenzio che richiama con forza ogni uomo, che sta portando con Cristo in questi giorni il peso della croce e della sofferenza, alla speranza della vita nuova e alla risurrezione.
Ecco perchè è anche un silenzio colmo di attesa, che dice speranza, perché Cristo non muore per sempre e la morte non ha l’ultima parola. E’ che l’attesa troverà la risposta definitiva nella luce del Risorto, infatti la croce svela già l’annuncio di una vita nuova, trasfigurata, piena. E’ la promessa fatta al buon ladrone: «Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso».
Guardando alla Croce avvertiremo nel silenzio della nostra casa e nel silenzio del nostro cuore che l’Amore ha vinto sul male, che la speranza non delude, che Dio non ci lascia soli, che non deve essere una Pasqua triste perché Gesù è risorto e la luce ha vinto sulle tenebre e che siamo certi che ritornerà la bellezza del tempo della gioia.
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Don Claudio