PILLOLA DELLA DOMENICA

Non ti vedo papà

Era una famigliola felice e viveva in una casetta di periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio. Mentre le fiamme divampavano, genitori e figli corsero fuori, si abbracciarono e si voltarono, impotenti, a guardare la loro casa avvolta dal fuoco e dal fumo. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore. Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile… E i vigili del fuoco tardavano. Ma ecco che lassù, in alto, s’aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò urlando disperatamente: “Papà! Papà!”. Il padre accorse e gridò: “Salta giù!”. Sotto di sé il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero, ma sentì la voce e rispose: “Papà, non ti vedo…”. “Ti vedo io, e basta. Salta giù!”. Urlò l’uomo. Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo. Il bambino affacciato alla finestra di una casa in fiamme, non è forse l’immagine del cristiano davanti a Dio? Nel momento del pericolo, ecco che la voce del Signore si fa udire e gli grida: “Abbi fiducia in me, gettati fra le mie braccia”. E troppo sovente il cristiano è tentato di rispondere: “Padre, non ti vedo….”. Qui in terra noi procediamo nel buio, ma Dio ci vede e questo è l’importante. Dio non ci lascia mai, neppure un attimo. Ci tiene per mano, anche se non ce ne accorgiamo.

Domenica 12 Ottobre 2025 – XXIX Domenica del Tempo Ordinario – C

Dal vangelo secondo Luca (Lc 18,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”»
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

PAROLA DEL PARROCO

Cuore missionario

Ogni anno il mese di ottobre ci ricorda una verità fondamentale della nostra fede: la missione. Culmine di questa riflessione è la Giornata Missionaria Mondiale che celebriamo in questa domenica.

A volte pensiamo ai missionari come a degli “eroi della fede” che vanno in capo al mondo – ed è vero, lo sono! Ma è anche vero che “la missione” è elemento essenziale della vita di ogni cristiano.

Papa Francesco ha lanciato un messaggio che cambia prospettiva: “Io sono una missione”.

Questa è la vera “bomba”: la vita cristiana, la nostra quotidianità – fatta di lavoro, famiglia, spesa e chiacchiere in cortile – è già missione. È il frutto del nostro Battesimo. Non serve per forza andare lontano per essere missionari di speranza. Basta… vivere!

Vivere bene, con quel “sapore” di Vangelo che rende la nostra esistenza più vera e piena di senso.

Un impegno “dolce e gioioso”

Papa Leone ci ricorda che siamo tutti chiamati a “rinnovare il nostro impegno dolce e gioioso nel portare Gesù Cristo, nostra speranza, fino ai confini della terra“.

“Dolce e gioioso”: che bella descrizione! La missione non è un peso, ma un desiderio che ci fa battere forte il cuore. Non so se sia capitato anche a voi di dire con un pizzico di rammarico: “Accidenti, se solo avessi avuto il coraggio di dire o mostrare la mia fede in quella situazione!”. La Giornata Missionaria è qui per darci una “scossa” affettuosa: siamo tutti chiamati ad essere testimoni missionari!

Sosteniamo chi è in prima linea

Ma nello stesso tempo la Giornata Missionaria ci ricorda anche in modo tutto particolare quei fratelli e quelle sorelle che hanno detto un “sì” enorme e sono partiti, mandati dalla Chiesa ad  annunciare il Vangelo. Sono loro che portano Gesù in luoghi lontani o in contesti di grande sofferenza, dove spesso la Buona Notizia non è ancora arrivata o è ostacolata.

Come cristiani, non possiamo restare indifferenti. Se vogliamo che il Vangelo sia “buona notizia” per tutti, dobbiamo sentire forte il bisogno di:

  1. pregare per i missionari: la preghiera è il ponte invisibile che li sostiene nella loro difficile missione;
  2. sostenerli con il nostro aiuto concreto: tutti insieme possiamo fare molto.

Nel condividere la sua esperienza Papa Leone ha afferamato: “Quando ero missionario in Perù, ho visto con i miei occhi come la fede, la preghiera e la generosità dimostrate in questa giornata possono cambiare intere comunità“.

La nostra piccola offerta e la nostra preghiera si uniscono in una catena potentissima che arriva fino ai confini della terra.

Carissimi, in questo ottobre missionario, alziamo gli occhi, allarghiamo il cuore. Ricordiamoci che in virtù del nostro battesimo abbiamo un cuore missionario, e rendiamo “dolce e gioioso” il nostro impegno a portare Gesù a tutti: con la nostra vita quotidiana e con il nostro sostegno a chi è “in prima linea”. Non ci mancano certo le occasioni: spalanchiamo il nostro cuore missionario.

don  Marco

Domenica 12 ottobre un folto gruppo di parrocchiani ha accompagnato don Claudio nella sua nuova parrocchia: San Giovanni Bosco (Salesiani di Torino Agnelli). Abbiamo partecipato alla Santa Messa con il rito di insediamento del nuovo parroco. È stato un momento ricco di partecipazione e molto ben curato … ed emozionante. Continuiamo ad essere vicini a don Claudio con il ricordo riconoscente, con la pregheira e con il nostro affetto.

Questa settimana parliamo di….

Messaggio per la GIORNATA MISSIONARIA Mondiale
Missionari di speranza per il Giubileo 2025
Nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2025, ancora a firma di Francesco, il Papa lancia un forte invito sotto il motto “Missionari di speranza tra le genti”, ponendo la missione nel cuore dell’Anno Giubilare dedicato alla speranza. Ricorda che la Chiesa, e ogni singolo cristiano, ha la vocazione fondamentale di essere messaggera e costruttrice di speranza, specialmente in un mondo gravato da “ombre oscure”.
Il fondamento di questa missione è Cristo, l’Inviato del Padre che è il “Missionario della speranza” per eccellenza. Egli è il centro della storia e il nostro modello: pur avendo affrontato prove estreme, ha confidato totalmente in Dio. Sulle Sue orme, la Chiesa prosegue il Suo ministero, chinandosi su ogni persona sofferente per versare “l’olio della consolazione e il vino della speranza”.
Il Papa esorta i cristiani a vivere questa missione non solo con le parole, ma con la vita, facendosi portatori e costruttori di speranza in mezzo alle genti. Ciò significa condividere le gioie e le sofferenze del mondo e dei poveri, offrendo una speranza che trascende le realtà passeggere e si apre all’eternità. Il Pontefice ringrazia in modo speciale i missionari ad gentes e invita tutti a riscoprire la prossimità — lo stile di Dio fatto di vicinanza, compassione e tenerezza — curando le relazioni con i fratelli e le sorelle, specialmente i più fragili.
Per essere efficaci “artigiani di speranza”, i discepoli sono chiamati a rinnovarsi. Questo rinnovamento passa attraverso la spiritualità pasquale e, soprattutto, la preghiera, che è la prima azione missionaria e la “prima forza della speranza”. L’evangelizzazione è un processo comunitario che esige sinodalità missionaria, coinvolgendo attivamente tutti i battezzati – bambini, giovani, adulti e anziani – attraverso la testimonianza, la preghiera e la generosità.
In conclusione, il Papa affida il desiderio che “la luce della speranza cristiana raggiunga ogni persona” e che la Chiesa sia una “testimone fedele” di questo amore in ogni parte del mondo.

Papa LEONE XIV rilancia il messaggio per la GMM:
Cari fratelli e sorelle, ogni anno, nella Giornata Missionaria Mondiale, la Chiesa si unisce in preghiera per i missionari e per la fecondità del loro lavoro apostolico.
Quando ero sacerdote e poi vescovo missionario in Perù, ho visto con i miei occhi come la fede, la preghiera e la generosità dimostrate in questa Giornata possano cambiare intere comunità.
Invito ogni parrocchia cattolica del mondo a partecipare alla Giornata Missionaria Mondiale. Le vostre preghiere e il vostro aiuto servono a diffondere il Vangelo, sostenere programmi pastorali e di catechesi, costruire nuove chiese e rispondere ai bisogni sanitari ed educativi dei nostri fratelli e sorelle nei territori di missione. Il 19 ottobre, mentre riflettiamo insieme sulla nostra chiamata battesimale a essere “missionari di speranza tra i popoli”, rinnoviamo il nostro impegno dolce e gioioso nel portare Gesù Cristo, nostra Speranza, fino ai confini della terra. Grazie! Grazie per tutto quello che farete per aiutarmi ad aiutare i missionari in ogni parte del mondo. Dio vi benedica

Le attività del nostro oratorio sono ripartite:

dal doposcuola allo sport, i gruppi formativi, i maker lab, lo spazio gioco, gruppo SAMUEL per i ragazzi delle medie.

Aiutiamoci a far conoscere e coinvolgere.