Torniamo a celebrare insieme
Sono riprese le Celebrazioni Eucaristiche,
Sono riprese le Celebrazioni Eucaristiche,
DOMENICA DI PASQUA
I vangeli di Pasqua ci raccontano di donne che corrono al sepolcro. Donne che avevano conosciuto il Signore, lo avevano accompagnato lungo le strade della Galilea, si erano entusiasmati davanti alle sue parole, ai suoi miracoli, che avevano fatto esperienza del suo amore, un amore che li aveva accolti, perdonati e coinvolti. Ma anche di persone ancora incerte, dubbiose, con le loro fatiche, sofferenze, i loro tradimenti e rinnegamenti. Persone piene di domande, soprattutto quella domanda: “perché quella morte in croce?”. Gesù resterà un bel ricordo?
Tutto è chiuso in quella tomba, chiusa da quella grossa pietra! Tutto era diventato ricordo! E allora il loro andare al sepolcro era per visitare un morto, per mantenere vivo il ricordo, ma i loro dubbi, incertezze, sofferenze, rimanevano, anzi erano accresciuti: “noi speravamo”, diranno i due discepoli di Emmaus, “che fosse il Signore la nostra salvezza, ma tutto è crollato su quella croce, racchiuso in quella tomba”.
Ma a quella tomba, a quell’appuntamento avviene l’incredibile, il non-atteso: la pietra è stata tolta dal sepolcro, la tomba è vuota. È il primo miracolo a cui assistiamo, ancor prima di ricevere l’annuncio della resurrezione: la pasqua rotola via le pietre pesanti che pesano sulla nostra vita e su quella degli altri, le pietre più dure contro cui vanno a schiantarsi speranze e aspettative: la pietra della sfiducia, che ci rende dei “rassegnati”, con l’idea che al peggio non c’è mai fine, diventando dei perenni pessimisti; la pietra del peccato, dell’egoismo, che fa vedere solo noi stessi e ci impedisce di vedere il volto degli altri e la luce di Dio; le pietre dei pregiudizi, delle condanne, delle mormorazioni, di rancori e inimicizie mai risolte; le pietre della paura, della mondanità; anche le pietre che in questo periodo il coronavirus ha creato in noi e attorno a noi. Il risorto ha rotolato via anche la pietra della morte, che lo teneva imprigionato nella terra.
La prima grande notizia di Pasqua: nessun macigno, nessuna pietra è inamovibile, perché secondo una felice immagine di Tonino Bello la Pasqua è la “festa delle pietre rotolate”.
Ma non è sufficiente saperlo! Occorre andare a quel sepolcro, bisogna cercare Gesù, occorre ripartire da Lui. E’ l’esperienza di Pietro e soprattutto dell’altro discepolo, di cui racconta Giovanni nel suo Vangelo: “Entrò, vide e credette!” Gesù è risorto, è veramente risorto! (non c’è il nome quasi a dire che potremmo essere ciascuno di noi, anzi è un invito ad essere noi quell’altro discepolo!)
Entriamo anche noi allora in quel sepolcro, facciamo anche noi esperienza del Risorto, allora tutto cambia.
Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte. Significa che il suo amore può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. Significa che l’odio, l’egoismo non hanno l’ultima parola.
Se Gesù è risorto significa che c’è speranza per te, per me, per noi, per il mondo, non siamo più sotto il dominio del peccato, del male! Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia! Ha vinto la vita!
Il Signore è risorto. Egli vive in mezzo a noi, quando guardiamo a Lui, quando ascoltiamo le sue parole, quando preghiamo. E’ vicino a chi soffre, è accanto alle ferite di chi ha bisogno.
Facciamo esperienza del risorto: del suo amore, lasciamoci coinvolgere dalle sue parole, dai suoi inviti, lasciamoci avvolgere dalla sua misericordia, dal suo perdono. Fermiamoci in silenzio, in ascolto, in preghiera con Lui.
E da quel sepolcro, da quest’incontro anche noi riprendiamo il cammino per divenire come i discepoli profeti della resurrezione, che rivelano al mondo l’amore di Dio che non si rassegna alla morte e al male.
Il mondo, il nostro vivere insieme, soprattutto in quest’ora, oggi, ha bisogno di noi, ha bisogno di donne e uomini della resurrezione, ha bisogno della nostra voce di speranza. Portiamo questa notizia con la nostra vita, con i nostri atteggiamenti, con i nostri gesti di servizio, di accoglienza, con il nostro sorriso.
Così renderemo più bella, più luminosa non solo la nostra vita, ma anche quella di chi incontreremo. Renderemo più bello il nostro vivere insieme.
Cristo è risorto dai morti! Veramente è risorto! Amen
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200412
Don Claudio
SABATO SANTO
Sabato Santo, oggi predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro prima della gioia della Domenica di Pasqua con l’annuncio della Risurrezione. Vogliamo in questa giornata ancora contemplare il crocifisso, ma vogliamo contemplarlo insieme a Maria.
La madre era lì, vicino alla croce, come madre e discepola, per seguire in tutto la sorte del Figlio.
Davanti alla Croce risentire ancora una volta la parola di Gesù rivolta a Giovanni, il discepolo amato, e con lui sentirla rivolta a ciascuno di noi: “Ecco tua Madre”.
La parola di Gesù estende la maternità di Maria ad ogni uomo. Maria diviene madre dei discepoli, dei fratelli di suo figlio. E’ l’estremo testamento di Gesù. L’ultima consegna. La sicurezza di una presenza materna nella vita nostra e di tutti. E Maria è fedele alla parola: “Ecco tuo Figlio!”.
Risentiamo allora quelle parole: Ecco tua madre! Guarda tua madre. Guarda a lei, al suo modo di amare, a come crede e a come prega, a come sa piangere e gioire. Guarda e da Lei impara l’arte del vivere.
È il testamento di Gesù: guarda a lei. Lì trovi l’alfabeto della vita!
Guardiamo allora a Maria, impariamo da Lei.
Guardare a Maria è andare a scuola di cristianesimo, è imparare la lingua dell’umano contro il disumano; significa crescere a più piena libertà, a più amore, a più consapevolezza che lo Spirito eternamente compie in noi la stessa opera che ha compiuto in Maria: far nascere in noi Cristo e in lui l’uomo nuovo.
Ci aiuti Maria con la sua fede, la sua umanità e il suo amore ad abitare la terra come ha fatto lei benedicendo le creature e facendo grande Dio.
Ci aiuti a stare come lei accanto alle infinite croci del mondo dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli, per portarvi conforto e condivisione.
Con Maria diventiamo capaci di correre incontro all’altro, mano aperta al dono della pace.
Ci insegni Maria ad accogliere, lettera per lettera, la più bella Parola di Dio, che è la vita di ciascuno. La più bella Parola di Dio sei tu, pronunciata una volta e che non ripeterà mai più.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200411
Don Claudio
Buona Pasqua dalla comunità salesiana di San Salvario
E' Pasqua. La vita rinasce! Buona Pasqua da tutta la comunità di San Salvario!
Publiée par Santi Pietro e Paolo – Torino sur Vendredi 10 avril 2020
VENERDI’ SANTO
Oggi Venerdì Santo vi invito a ritagliarvi un momento di silenzio da soli o come famiglia e di mettervi davanti alla Croce. Sarà il vostro momento di incontro con Dio. Lasciate che sia a parlare quella Croce, che sia lei ad abbracciarvi con il suo amore, per scoprire come nella Croce rinasce la speranza.
In silenzio. Solo il silenzio può aiutarci a ospitare quella parola che dice la morte di Gesù alla nostra vita. Il silenzio di chi ascolta, di chi accoglie, di chi si lascia raggiungere da un mistero di amore così grande. Il silenzio di chi contempla il suo Signore crocifisso capace di spalancare il cuore di ciascuno a gustare la tenerezza e l’infinito amore di Dio Padre per ciascuno di noi e per tutta l’umanità, un amore “fino alla fine”. A questo proposito scriveva un grande teologo Karl Rhaner che “per sapere chi è Dio devo inginocchiarmi ai piedi della croce”.
Sarà di conforto e di luce nel guardare la croce invocare l’immensità del suo amore perché nelle prove di questi giorni possa essere la nostra forza e la nostra speranza.
Guardare alla croce per imparare ad amare come ha amato Gesù, soprattutto gli ultimi, gli anziani, le persone fragili, i deboli, i poveri, i malati. È, infatti, nel saper guardare la croce che il cristiano diventa adulto nella fede e pieno di umanità nella carità, nella solidarietà, nella condivisione e nell’accoglienza.
Impariamo dal silenzio della Croce, in un tempo segnato dal troppo parlare a proposito o a sproposito, a tacere, a non pretendere di avere sempre l’ultima parola, a non giudicare, a non puntare il dito nei confronti di chi sbaglia, a saper perdonare. E’ l’esempio del Signore che più si inoltra nella passione, più non condanna, più perdona, più tace ed entra nel silenzio più profondo.
Un silenzio che è espressione del mistero d’amore di Dio; un silenzio che ascolta il grido di dolore di una umanità immersa nella disperazione e nell’angoscia; un silenzio che permette di ascoltare i palpiti del cuore di Dio che soffre con noi e per noi in questo difficile tempo di coronavirus; un silenzio che richiama con forza ogni uomo, che sta portando con Cristo in questi giorni il peso della croce e della sofferenza, alla speranza della vita nuova e alla risurrezione.
Ecco perchè è anche un silenzio colmo di attesa, che dice speranza, perché Cristo non muore per sempre e la morte non ha l’ultima parola. E’ che l’attesa troverà la risposta definitiva nella luce del Risorto, infatti la croce svela già l’annuncio di una vita nuova, trasfigurata, piena. E’ la promessa fatta al buon ladrone: «Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso».
Guardando alla Croce avvertiremo nel silenzio della nostra casa e nel silenzio del nostro cuore che l’Amore ha vinto sul male, che la speranza non delude, che Dio non ci lascia soli, che non deve essere una Pasqua triste perché Gesù è risorto e la luce ha vinto sulle tenebre e che siamo certi che ritornerà la bellezza del tempo della gioia.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200410
Don Claudio
GIOVEDI’ SANTO
Ci fermiamo su questa scena del Vangelo, in cui una donna, Maria, cosparge di olio prezioso e profumato i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. Questa donna con questo gesto fa qualcosa per Gesù. Ed è qualcosa di nuovo, di bello. Se voi notate, sempre nel Vangelo c’è Gesù che fa qualcosa per qualcuno. Qui Gesù non fa niente: è questa donna che fa qualcosa per Gesù. Qui sta il mistero di questo brano. Questa donna rappresenta ciò che avverrà alla fine del Vangelo: la reciprocità d’amore con il Signore. E’ il senso del Vangelo: Dio è amore e l’amore è presente dove? Dove è riamato, altrimenti è ucciso. Quindi questa donna rappresenta il frutto maturo del Vangelo, il Vangelo ci vuol portare a diventare come questa donna, che è la sposa che ama lo sposo con lo stesso amore.
Gesto che Gesù riconosce e apprezza, “Lasciala fare”, ma diventa anche invito, “ I poveri li avete sempre con voi”, come a dirci che quell’amore che dobbiamo al Signore deve passare attraverso l’amore verso i fratelli, in primo luogo i più poveri, i più bisognosi. Ma se ci pensiamo bene siamo tutti bisognosi, bisognosi di amore. Perché allora non provare a tradurre queste parole in atteggiamento cOggi ci viene affidato il mistero più grande della nostra fede. Per amore Dio è annientato fino ad
assumere le umili specie del pane e del vino, per rimanere con noi per sempre come nostro “viatico”, compagno di strada nella vita. Celebriamo il dono d’amore di Dio per noi. Ma oggi ci viene anche ricordato che non si tratta solo di ricevere quel pane, il suo corpo offerto per noi, quel vino, il suo sangue versato per noi, ma si tratta di diventare noi “pane spezzato” e “vino versato” per gli altri, cioè non si soltanto di lasciarci amare dal Signore ma anche di imitarlo nell’amore ai fratelli.
Come?
“Vi ho dato un esempio”, “lavò loro i piedi”, “perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”. Si tratta anche per noi di “alzarci da tavola” per andare incontro al fratello, di fare il primo passo, di prendere l’iniziativa. Si tratta anche per noi di “deporre le vesti” del nostro io, del nostro egoismo, dei nostri interessi, e “prendere un asciugamano e cingerlo attorno alla vita”, cioè indossare un nuovo vestito, il vestito del servizio, del dono, dell’amore, quello indossato dal
Signore. Ricordiamocelo il pretendere di essere serviti è la negazione dell’amore. Si tratta anche per noi di “versare dell’acqua”, l’acqua della pazienza, della disponibilità, del tempo per l’altro, della disponibilità, dell’accoglienza, l’acqua del perdono, per “lavare i piedi ai fratelli”. Con questo mandato il Signore dice a tutti i credenti di renderlo presente nel servizio fatto per amore ad iniziare dalla nostra famiglia, nei gesti di amore verso i poveri, i piccoli, gli ammalati, gli anziani, gli emarginati e gli handicappati.
Per questo ogni gesto di servizio fatto con amore diventa Eucarestia, l’Eucarestia che non finisce mai.
Oggi non potremmo celebrare insieme l’Eucarestia in Chiesa, e questo ci mancherà, ma oggi siamo comunque invitati a celebrare in casa la nostra Eucarestia, la nostra offerta d’amore.
Allora buon Giovedì Santo a tutti.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200409
Don Claudio
LUNEDI’ SANTO
Ci fermiamo su questa scena del Vangelo, in cui una donna, Maria, cosparge di olio prezioso e
profumato i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. Questa donna con questo gesto fa qualcosa per Gesù. Ed è qualcosa di nuovo, di bello. Se voi notate, sempre nel Vangelo c’è Gesù che fa qualcosa per qualcuno. Qui Gesù non fa niente: è questa donna che fa qualcosa per Gesù. Qui sta il mistero di questo brano. Questa donna rappresenta ciò che avverrà alla fine del Vangelo: la reciprocità d’amore con il Signore. E’ il senso del Vangelo: Dio è amore e l’amore è presente dove? Dove è riamato, altrimenti è ucciso. Quindi questa donna rappresenta il frutto maturo del Vangelo, il Vangelo ci vuol portare a diventare come questa donna, che è la sposa che ama lo sposo con lo stesso amore.
Gesto che Gesù riconosce e apprezza, “Lasciala fare”, ma diventa anche invito, “ I poveri li avete sempre con voi”, come a dirci che quell’amore che dobbiamo al Signore deve passare attraverso l’amore verso i fratelli, in primo luogo i più poveri, i più bisognosi. Ma se ci pensiamo bene siamo tutti bisognosi, bisognosi di amore. Perché allora non provare a tradurre queste parole in atteggiamento concreto. In questi giorni “costretti” a casa proviamo a versare del profumo sui piedi del Signore, versando attenzioni, servizio, disponibilità, aiuto vicendevole, pazienza… in casa, verso i nostri familiari.
Anche tutta la nostre casa si riempirà dell’aroma di quel profumo.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200406
MARTEDI’ SANTO
E’ un momento di festa. Gesù festeggia la Pasqua con i suoi amici. I suoi discepoli, con coloro che avevano condiviso con Lui gli ultimi tre anni della loro vita. Avevano lasciato la loro casa, la famiglia, gli amici, il lavoro, spinti dall’amore che è nato nel loro cuore per Gesù. Avevano
compreso che in Lui c’era la loro salvezza, con Lui potevano dare un senso alla loro vita.
Ma succede qualcosa di strano. Avviene un tradimento, è annunciato un rinnegamento!
Ma cosa succede ai discepoli? Perché Giuda lo tradisce e Pietro lo rinnega? Perché, se amavano così tanto quest’uomo, da abbandonare tutto per condividere con Lui la vita, lo hanno tradito e rinnegato? Ma pensandoci bene non succede così anche a tutti noi? Anche noi mettiamo in atto il tradimento! Vogliamo bene a delle persone, però succede che le giudichiamo, le critichiamo, ne parliamo male. Quando noi parliamo male di qualcuno a qualcun altro, in quel momento noi mettiamo in atto il tradimento, come ha fatto Giuda.
Sappiamo che la cattiva parola, uccide quasi più della spada! La cattiva parola toglie la dignità alla persona che subisce il giudizio, ne scredita l’integrità fino ad arrivare a rinnegarla. Accade che si rinnega un affetto e il sentimento che si prova, per interessi personali o per paura.
Eppure, quando leggiamo questo passaggio del Vangelo, ci meravigliamo e pensiamo: ma come ha fatto Giuda a tradire Gesù e, come ha fatto Pietro a rinnegarlo? Fossi stato io al loro posto, non l’avrei fatto! Ma succede così ogni giorno: quando non riconosciamo Gesù in ogni fratello o sorella e ci comportiamo male con loro, quante volte Lo rinneghiamo e mettiamo in atto il tradimento!
Alcuni per raggiungere degli obiettivi, come Giuda, sono pronti a tradire l’amicizia e l’amore, altri per paura, come Pietro, arrivano al punto di rinnegare gli affetti.
Ma Pietro ci insegna che il Signore è sempre pronto a perdonarci, anche dei nostri tradimenti, se noi ci affidiamo a Lui. In questa settimana Santa, il Vangelo ci invita a guardarci in profondità, ci invita al pentimento e ci
ricorda che noi siamo perdonati da Gesù già dal principio, perché Dio è un Dio misericordioso.
Allora, non dobbiamo rattristarci se vediamo in noi qualcosa che non va, al contrario dovrebbe essere occasione di gioia l’essere riusciti a riconoscere il nostro errore e avere l’opportunità di allontanarlo dal nostro cuore.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200407
MERCOLEDI’ SANTO
Ancora Giuda protagonista. Ci ha accompagnato in questi giorni. Sembra l’unico colpevole di tutto quello che celebriamo in questi giorni. E’ lui che tradisce! E’ lui che vende Gesù! Ma è realmente l’unico colpevole? A leggere il Vangelo qualche dubbio dovrebbe sorgere. Davanti alla sua domanda «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà», tutti si sentono chiamati in causa.
Ciascuno cominciò a domandargli: «Sono forse io, Signore?». A quella tavola nessuno si sente esente dalla possibilità di essere il traditore. Anche se è Giuda che ha compiuto il passo recandosi dai capi dei sacerdoti, l’annuncio di Gesù lascia tutti con il dubbio di essere i responsabili di un tradimento.
A parte l’orgoglio umano che spesso ci spinge a metterci sempre al primo posto, anche nei confronti di Dio, l’atteggiamento dei discepoli è facilmente condivisibile. Chi può dire, nella propria
vita, di non aver mai tradito Gesù, di non averlo messo da parte, venduto, allontanato per qualcosa di futile, di poco valore. E chi, di fronte al tradimento cerca poi di arrampicarsi sugli specchi trovando valide scuse e cercando giustificazioni per non sentirne il peso? Allora chiediamoci «Signore sono forse io? ». Io che non so perdonare ai miei fratelli? lo che non spezzo il pane della misericordia, dell’amicizia, della solidarietà? Sono io Signore? lo che non mi fermo ad ascoltare, a confortare, ad abbracciare? Sono forse io Signore? lo che non so pregare per i miei fratelli, io che davanti ad una sofferenza preferisco guardare da un’altra parte? Dimmi, Signore, sono forse io? Sono io che chiudo a chiave la porta del cuore standomene al sicuro e tutti gli altri fuori? lo che tradisco il mio amico con le mie parole che feriscono, pur di prevalere? lo che chiudo porte invece di accogliere? lo che tradisco l’amore? Signore, dimmi, sono forse io? «E Gesù gli rispose: “Tu l’hai detto”». Ma nonostante tutto, il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la fuga di tutti i discepoli Gesù è ora li con loro a mangiare la Pasqua. Si offre a loro per offrirsi ad ogni uomo, in ogni condizione e situazione si trovi. È li con loro per amarli fino alla fine insegnando loro come amare, come servire il prossimo. Che grande amore quello di Dio, sempre presente, fedele, in attesa di un
nostro gesto, di una risposta d’amore.
https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20200408
Don Claudio
Riportiamo il messaggio del Presidente dell’Associazione Ex-Allievi con gli auguri pasquali e la comunicazione per l’annuale convegno.
Carissimi
vi saluto tutti e vi auguro Buona Pasqua. Approfitto dell’occasione per comunicarvi che, dato il periodo triste che viviamo, siamo costretti a rinviare il convegno previsto per il 19 aprile p.v. proponendo, per ora domenica 20 settembre 2020, che sarà in ogni caso confermata a suo tempo.Per quanto riguarda il giornalino verrà spedito a tutti appena possibile secondo i decreti del governo.
Inoltre vi alleghiamo, a scopo di meditazione per questa Settimana Santa, il discorso che papa Francesco ha tenuto nella Piazza San Pietro deserta, che ci porterà ad un esame di coscienza serio considerato il periodo serio che il mondo sta vivendo in questa drammatica primavera del 2020.
Vi salutiamo tutti con affetto, vi auguriamo Buona Pasqua a voi ed ai vostri familiari.
Carlo Valperga con tutta la Presidenza
L’Oratorio vuole essere vicino alle famiglie, anche oggi.
Per questo si stanno sperimentando nuove forme di accompagnamento nei diversi ambiti di intervento.
Hai bisogno di un aiuto o conosci famiglie di San Salvario che sono attualmente in difficoltà? Di seguito riportiamo le possibilità di sostegno attivate.
Contattaci e cercheremo di fare diventare sempre più viva la frase di don Bosco:”Vicino o lontano in penso sempre a voi!”
Lunedì 24 ore 17,30
SONO SOSPESE
TUTTE LE CELEBRAZIONI RELIGIOSE
COMPRESA LA S. MESSA CON CONCORSO DI POPOLO, FINO A SABATO 29 FEBBRAIO COMPRESO
(anche i FUNERALI)
La celebrazione della Messa con imposizione delle Ceneri è spostata a domenica 1° marzo, salvo nuove indicazioni che potranno essere date.
Di seguito la Comunicazione ufficiale della Diocesi
«In attenta sintonia con quanto disposto dalle Autorità regionali e come misura sanitaria precauzionale nei confronti del diffondersi del coronavirus anche nella nostra Regione, sentiti i pareri degli organismi competenti della Curia, l’Arcivescovo di Torino e Amministratore Apostolico di Susa
DISPONE NELLE DIOCESI DI SUA COMPETENZA QUANTO SEGUE:
1. nella settimana dal 24 al 29 febbraio sono sospese in tutte le parrocchie le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone, in particolare sono sospese le attività del catechismo e quelle di ogni oratorio;
2. sono anche sospese tutte le attività pubbliche a livello di Uffici di Curia (conferenze, convegni e corsi) e a livello di Diocesi.
3. In seguito alla precisazione della Regione pervenuta circa le “manifestazioni religiose”, sono sospese tutte le celebrazioni religiose compresa la S. Messa con concorso di popolo, fino a sabato 29 febbraio compreso.
4. Circa i funerali si potrà prevedere una benedizione data alla salma presso il cimitero alla presenza dei parenti. La Santa Messa in suffragio si celebrerà in data da stabilire in accordo con gli stessi parenti.
5. Per quanto riguarda il mercoledì delle Ceneri si sospenda la celebrazione. Invito le famiglie e ogni cristiano a vivere questa giornata secondo lo spirito quaresimale di preghiera, digiuno e opere di carità.
6. La celebrazione della Messa con imposizione delle Ceneri potrà essere spostata a domenica 1° marzo, salvo nuove indicazioni che potranno essere date.
Torino, 24 febbraio 2020
Mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino, vescovo di Susa»
Lunedì 24 ore 9,00
In ottemperanza alla ordinanza del Ministro della Salute di Intesa con il Presidente della Regione Piemonte, del 23 febbraio 2020, ed a seguito della comunicazione dell’Arcivescovo di Torino e Amministratore Apostolico di Susa, Mons. Cesare Nosiglia, si comunica che le scuole, gli oratori, i centri di formazione professionale e le altre attività educative, ludiche, sportive e culturali delle opere salesiane del Piemonte e Valle d’Aosta rimarranno sospese da oggi fino al 29 febbraio compreso.
Ordinanza contingibile e urgente n. 1
Il Ministro della Salute
di Intesa con il Presidente della Regione Piemonte
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Considerato che si sono verificati finora n. 6 casi in tre comuni del territorio della Regione Piemonte e che precisamente, come dettagliatamente illustrato nella relazione inviata dall’Unità di crisi della Regione Piemonte in data odierna al Ministero della Salute:
– per 1 caso è stato accertato il contatto con un soggetto positivo del milanese;
– per 3 casi si tratta di soggetti di nazionalità cinese rientrate da area interessata dal virus (Cina);
– per 2 casi sono tuttora in corso gli accertamenti da parte del Servizio di igiene e sanità pubblica competente al fine di individuare la possibile fonte di trasmissione;
situazione che potrebbe allargare i focolai epidemici anche ad altri territori del Piemonte in quanto, non conoscendo con certezza la fonte e le modalità di diffusione, i casi di infezione possono essere ad oggi imprevedibili nei tempi, nei modi e nei numeri, considerando l’estensione del confine del Piemonte con la Lombardia da cui è riscontrabile una situazione di rischio che potrebbe essere l’origine di un caso di contagio e di altre situazioni di rischio attualmente sotto analisi;
Rilevata pertanto la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 si devono adottare misure di contrasto e di contenimento alla diffusione del predetto virus;
Tenuto conto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
Preso atto dell’evolversi della situazione epidemiologica globale, del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e dell’incremento dei casi e dei decessi notificati all’Organizzazione Mondiale della Sanità;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 febbraio 2020, e ai sensi dell’articolo 32 Legge 833/78, articolo 117 D.L. 112/98 e articolo 50 D.L. 267/2000;
Art. 1
(Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19)
1 Allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19 nel territorio regionale, il Presidente della Regione Piemonte adotta straordinarie misure per il contenimento adeguato per contrastare l’evolversi della situazione epidemiologica.
2 Le misure di cui al comma 1 sono le seguenti:
a) Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi, in luogo pubblico o privato, sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa;
b) Chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (ivi compresi i tirocini), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza;
c) Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei Codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi;
d) Sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero;
e) Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nel Piemonte da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.
3 Costituiscono misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria sottoriportate:
a) Lavarsi spesso le mani: a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
d) Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
e) Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
f) Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
g) Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate;
h) Considerare che i prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi;
i) Considerare che gli animali da compagnia non diffondono il Coronavirus COVID 19;
j) Evitare tutti i contatti ravvicinati;
k) Ricordare che i cittadini che presentino evidenti condizioni sintomatiche ascrivibili a patologie respiratorie, fra cui rientra il Coronavirus COVID 19, possono contattare il numero 1500, il proprio medico di base e le ASL di riferimento ovvero, solo in caso di reale urgenza, il numero 112 e che si devono evitare accessi impropri al pronto soccorso.
4 Le Direzioni sanitarie ospedaliere pubbliche, private, convenzionate ed equiparate devono predisporre la massima limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza. Le strutture residenziali e semiresidenziali territoriali di post-acuzie, fra cui, ad esempio, RSA, RAF, CAVS, Centri Diurni, Comunità Alloggio, devono limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti.
5 Si raccomanda fortemente che il personale tecnico (OSS) e sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria, nonché alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalla circolare ministeriale;
6 Deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aerea e via acqua;
7 Sono sospese le procedure concorsuali ad esclusione dei concorsi per personale sanitario;
8 Sono sospesi congedi ordinari del personale sanitario e tecnico nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dall’Unità di Crisi.
Art. 2
(Durata e altre misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19)
I provvedimenti del presente decreto hanno efficacia dalla data della firma del presente documento fino a sabato prossimo 29 febbraio 2020.
La presente ordinanza è soggetta a modifiche al seguito del variare dello scenario epidemiologico.
Ai sensi della vigente normativa, salvo il fatto che non costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito secondo le previsioni contenute del Codice penale.
Copia del Decreto è trasmessa ai Prefetti e ai Nuclei Antisofisticazione (NAS).
Torino, 23 febbraio 2020
Alberto Cirio – Roberto Speranza
COMUNICAZIONE DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO E SUSA
In attenta sintonia con quanto disposto dalle autorità regionali e come misura sanitaria
precauzionale nei confronti del diffondersi del corona virus anche nella nostra Regione, sentiti i
pareri degli organismi competenti della Curia, l’Arcivescovo di Torino e Amministratore
Apostolico di Susa
DISPONE NELLE DIOCESI DI SUA COMPETENZA QUANTO SEGUE:
1. per la settimana dal 24 febbraio al 1° marzo sono sospese in tutte le parrocchie le
attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone (eccetto le sante
messe), in particolare sono sospese le attività del catechismo e quelle di ogni oratorio;
2. sono anche sospese tutte le attività pubbliche a livello di uffici d curia e a livello di
diocesi;
3. per quanto riguarda le celebrazioni delle SS. Messe feriali e festive si chiede a tutti i
fedeli di ricevere la comunione eucaristica in mano (e non direttamente in bocca), di
astenersi dal segno della pace e di non usare l’acquasantiera (che andrà svuotata);
4. in riferimento al rito delle Ceneri previsto per mercoledì 26 febbraio, si impongano le
ceneri direttamente sul capo dei fedeli senza alcun contatto fisico e non si facciano
celebrazioni per i bambini al fine di tutelarne la salute.
Torino, 23 febbraio 2020
+ Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino
e Amministratore Apostolico di Susa