Notizie dalle Parrocchie: “Prime comunioni: Eucaristia e famiglia”

 

Questa domenica inizieremo a celebrare le “Prime Comunioni” dei bambini del catechismo, recuperando quelle celebrazioni che non avevamo potuto vivere in primavera a causa del lockdown dovuto al coronavirus. Inizieremo con tre turni e poi, ogni domenica, proseguiremo con due o tre turni. Tanti piccoli gruppi per permettere a questi bambini e alle loro famiglie di vivere questo momento bello, significativo e importante, osservando tutte le precauzioni previste per contrastare il Covid19. Ma questo momento diventa anche occasioni per riscoprire, non solo per queste famiglie ma per tutta la comunità, l’importanza dell’Eucarestia nella nostra vita di cristiani. L’Eucarestia, infatti, è il culmine e il vertice della vita cristiana. Lo è per la vita del cristiano, il centro a cui andare e da cui attingere. Ma può e deve essere anche il culmine e momento centrale di una famiglia cristiana, di una famiglia che chiede la “prima comunione” del figlio. Come non ci può essere cristiano “senza domenica”, cioè senza Eucarestia, come affermavano i martiri di Abitene (304 d.C.), un gruppo di 49 cristiani, che contravvenendo agli ordini dell’Imperatore si riunisce settimanalmente in casa di uno di loro per celebrare l’Eucarestia, disposti ad affrontare la morte piuttosto che rinunciarvi, così non ci può essere famiglia cristiana (ed è famiglia che vuol essere cristiana una famiglia che chiede il sacramento per il proprio figlio) “senza domenica”, senza Eucaristia. Gesù Risorto è presente nella Comunità Cristiana che si raduna per la “frazione del pane”; e non per modo di dire, Gesù è realmente presente lì: spiega Lui le scritture ed è ancora una volta Lui che dona il pane della vera libertà, il pane segno di un Dio che si dona, e segno di una speranza eterna. Il sacrificio

eucaristico è un dono d’amore, il “dono più grande”!

E’ il realizzarsi delle parole del Signore: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.

Ma qual è il dono più grande in una famiglia? Volersi bene, amarsi! Ma non un amore qualunque, ma “amarsi da Dio!”, come Dio ci ha amati: un amore gratuito, che non aspetta la risposta dell’altro, che vuole il bene dell’altro, che ama anche quando non è corrisposto, che arriva a dare la vita per la persona amata e proprio per questo la ricrea, la chiama ad una continua risposta di amore.

Nell’Eucarestia celebriamo proprio questo: il dono di amore di un Dio che, per amore, dona la vita per noi.

Allora riscoprire e vivere in modo autentico i gesti, le parole, gli atteggiamenti, gli sguardi, i segni dell’Eucarestia, è riscoprire e porre attenzione ai gesti, parole, atteggiamenti, sguardi, segni del vivere quotidiano.

Ecco perché l’Eucarestia è dono per la famiglia. Perché è celebrare, rendendo sacro, quello che dovremmo vivere in famiglia. Ma anche attingere forza per viverlo, perche il Signore non si lascia vincere in generosità.

Se comprendiamo questo, allora vivremo anche l’appuntamento domenicale della Messa con un occhio nuovo, un atteggiamento nuovo: non come qualcosa di staccato, rigido, quasi una tassa da pagare, ma come un prolungamento della vita in famiglia.

(nelle prossime settimane proveremo a riscoprire insieme questi atteggiamenti).

 

 

don Claudio