La stanza virtuale dell’Oratorio: 2° puntata

L’Oratorio On-Line è ritornato per la 2° puntata!
Ad accogliere i ragazzi don Mario e alcuni educatori: “Voi state resistendo ad un tempo eccezionale, lo sapete? Neanche i vostri genitori, nonni… resistete ancora un pò. Sapete perchè voi siete importanti? Perchè siete voi a dover portare speranza in ogni casa!

Una preghiera tutti insieme per chi sta male, in particolare per una nonna dell’oratorio che è ammalata e ancora un pensiero: “Quando c’era don Bosco nel 1854 c’era il colera, nessuno riusciva a raggiungere le famiglie. Don Bosco ha mandato nelle case degli ammalati i suoi ragazzi con una medaglietta e nessuno si è ammalato. In questi giorni vedendo i ragazzi del servizio civile portare i pacchi spesa alle famiglie del quartiere mi è venuto in mente questo racconto…la carità è sempre viva e porta speranza!”

Si è continuato chiacchierando coi ragazzi con una sfida quiz che ha visto Vanessa come vincitrice! E al termine una condivisione sul momento che stanno vivendo: Cosa ti manca di più in questo momento? E di cosa avresti bisogno in questo momento? Le risposte sono semplici e concrete, come solo i ragazzi sanno fare!

Mi manca…Fare biennio coi miei amici, le persone che incontravo, stare in sala giochi e … i pettegolezzi in cortile!!

Ho bisogno… di stare insieme facendo giochi e compiti…ma dal vivo non dietro lo schermo!

E sono proprio loro a tirar fuori questa riflessione: prima stavamo sempre al cellulare, ma adesso che è l’unica possibilità non vogliamo…vogliamo vederli dal vivo gli amici!

 

Dalla prossima settimana l’oratorio aprirà la sua stanza virtuale ogni giorno dalle 17 alle 18 e chi si collegherà incontrerà animatori che lo aspettano!

 

Non chiudere gli occhi – A sostegno delle famiglie bisognose.

Carissimi, vi scrivo con il cuore in mano. In questi giorni di fatica per tutti, qualcuno fatica più degli altri. Tante famiglie e/o persone che improvvisamente si trovano senza prospettive per il futuro. Mancanza di soldi per il venir meno del lavoro, sofferenza per solitudine, isolamento… o possibilità di muoversi per la spesa … In molte situazioni, anche grazie alla generosità di molti di voi, soprattutto avvicinandoci a Pasqua, siamo riusciti insieme a venire incontro a tutti con almeno un pacco di viveri. Però stanno sempre più emergendo notizie di persone che non hanno coraggio di chiedere, pur vivendo in questa situazione.

E’ il momento, per chi può, di essere solidali e di aiutarci a vicenda, questo farà del bene a chi lo riceve ma anche, se non di più, a chi lo offre.

Se desiderate sostenere le famiglie in difficoltà …

 potete consegnare in parrocchia alimenti non deperibili o libere offerte dalle
ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 da lunedì a venerdì;

 potete fare un bonifico bancario in favore della Caritas parrocchiale:
a) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Apostoli
IBAN IT92A0306909606100000115570
causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
b) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Sacro Cuore di Maria
IBAN IT85E0311101007000000012589
causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà

 potete dare la vostra disponibilità per consegna a domicilio della spesa,
comunicandolo in parrocchia (011 6505176) oppure via whatsapp o via e-mail a
don Claudio cell.3384908977, claudio.durando@31gennaio.net

Ma soprattutto mi sembra importante da parte di tutti non chiudere gli occhi, non lasciare nessuno solo, sapersi fare vicino e, se possiamo fare noi personalmente qualcosa, farlo. La generosità verso gli altri è sempre ricompensata dal Signore. Almeno 100 volte di più è la sua promessa (Mt 19, 27-29).
Grazie per quanto insieme potremo realizzare per rendere più bella la nostra vita insieme, anche in questo periodo.

 

don Claudio

Notizie dalle Parrocchie: “Quarantena: occasione per la famiglia?!”

 

In questo periodo di isolamento forzato, più volte abbiamo sentito la mancanza delle relazioni con gli altri ma, al tempo stesso, abbiamo dovuto ammettere che la vita prima della pandemia, giorno dopo giorno, ci stava togliendo
l’essenziale, il valore delle vere relazioni, l’amore autentico, l’aria stessa, visto che non avevamo tempo neanche per respirare. Oggi tutti a casa, o quasi, a pensare e ripensare a tutto quello che stavamo perdendo e buttando al
vento. Ma essere tutti a casa per una famiglia mette a nudo la vera capacità che ogni componente ha
di relazionarsi con gli altri, e spesso ne vengono fuori delle belle!!! “Chi ha preso i miei giochi?”, “Domattina voglio il PC alle 9.00”,“Io ho video lezione alle 11.00”,“Chi ha finito la Nutella?”, “Perché non c’è acqua calda in doccia?”, “Mamma e papà stanno sclerando, sparite tutti!”.

Così ci accorgiamo che l’attenzione all’altro, ad iniziare dalle persone più vicine, non sempre è così scontato. Ci accorgiamo come spesso abbiamo bisogno di risanare anche le nostre relazioni, e questo ad iniziare dai piccoli gesti.
Allora questo tempo “bonus” che la pandemia ha regalato allo stare in famiglia può stravolgere le nostre vite, cambiando il rapporto che abbiamo con i nostri cari, e questo ci rovinerà o ci renderà più forti, sia come individui che come famiglie. Sta a noi decidere la strada da prendere.
Ecco perché questo periodo può diventare una grande opportunità. Liberati improvvisamente da programmi troppo fitti di impegni, ci si può ritrovare a parlare e a giocare insieme, approfittando al massimo del tempo a disposizione.
Essere costretti a stare più insieme può essere davvero bello. Il tempo in famiglia non dev’essere necessariamente stressante, e sicuramente non dovrebbe distruggerci. È tutta una questione di atteggiamento; e allora godiamo
di quello che abbiamo a disposizione, finché i bambini non vanno a scuola, finché non riprende il tran tran quotidiano. Senza la fretta di dover arrivare qua e là al mattino, iniziamo la giornata con una buona colazione
insieme, chiacchierando mentre mangiamo. Aiutiamoci nelle occupazioni domestiche, cuciniamo insieme, giochiamo
insieme. E prendiamoci del tempo per pregare in famiglia, così anche la famiglia torna ad essere ciò per cui il buon Dio l’ha creata, e riacquista la sua vera vocazione di essere “Chiesa in miniatura” come l’aveva definita
Giovanni Paolo II nella sua enciclica Familiaris Consortio. Essere cioè Chiesa domestica, origine e base della comunità cristiana, quindi della Chiesa. Ma non solo, anche origine e base di ogni comunità umana, come
sancisce la nostra Costituzione all’art. 29 quando afferma che la famiglia, definita dal Costituente «società naturale fondata sul matrimonio», è la prima e più importante cellula della società che rappresenta il luogo dove l’essere
umano si forma e sviluppa i suoi diritti inviolabili. In famiglia tutti i membri sono corresponsabili gli uni degli altri, vivono in intima comunione fraterna e, come cristiani, si nutrono della Parola e della preghiera e cercano di imitare
la Santa Famiglia di Nazareth seguendone i passi. Riscopriremo che amare così è tutt’altro che normale, per farlo “bisogna essere Santi”. E’ la santità del quotidiano. Allora impegniamoci a essere rivoluzionari di questo amore
piatto ed egoista che spesso caratterizza le nostre vite, e cogliamo questo momento di sofferenza per imparare ad amare meglio tutte le cose, ad iniziare dalla nostra famiglia.

 

 

 

don Claudio