Giovani progetto Bella Presenza alla scoperta del borgo medioevale

Progetto Bella Presenza: metti un borgo medievale a Torino, metti che chi lo gestisce decida di collaborare con il territorio e per il diritto di tutti ad usufruire della bellezza che la cultura genera. Ed ecco che nasce Bellezza che significa attenzione all’altro.

 

 

Resoconto delle iniziative proposte del Gruppo Terza Età

Giovedì 20 dicembre, alla Casa del Quartiere, insieme con lo SPI CGIL, si è tenuta la festa di Natale, con gli auguri di Don Mauro, parroco e del dott. Ricca presidente della Circoscrizione. Con danze e con il canto corale di Stille Nacht, un ricco buffet ha concluso il pomeriggio di festa.

Il Gruppo Terza Età ha promosso a pieni voti gli allievi degli Istituti Alberghieri Colombatto il 7 dicembre e Beccari il 12 dicembre, durante il pranzo di Natale offerto dal SEA, dall’Associazione BEN-E e dal Rotary Club Torino Dora.

Il Museo della Civiltà Cavalleresca, al mattino, poi un ottimo pranzo presso il Ristorante Sarvanot di Castellar e, nel pomeriggio, la Messa nel Seminario Sant’Agostino e la visita al Caseificio Quaglia di Scarnafigi, sono state le tappe della gita a Saluzzo.  La piena soddisfazione del Gruppo Terza Età è stata il suggello finale di una giornata vissuta in serenità e allegria.

 

Programma della festa di don Bosco nel quartiere San Salvario

Domenica 03 febbraio tutti invitati per la festa di don Bosco. Sarà una giornata di festa per tutta la comunità e anche un momento di conoscenza. Il programma prevede alle ore 10,30 nella chiesa dell’Istituto San Giovanni Evangelista la santa Messa presieduta da don Enrico Stasi, superiore dei salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. A seguire, nel cortile interno dell’Istituto saranno allestiti dei banchetti informativi sulle attività dei vari ambienti, sotto il porticato sarà proposto un breve buffet. Segue per tutti gli iscritti il pranzo condiviso all’Oratorio San Luigi di via Ormea 4. Nel pomeriggio la festa continua con giochi per i più piccoli e la possibilità di una riflessione su tematiche educative per i genitori.

 

Musiche di Mozart nella chiesa di Santi Pietro e Paolo

MOZART NACHT UND TAG XI EDIZIONE
Maratona musicale non-stop per festeggiare la nascita di Mozart

Undicesima edizione della maratona musicale non-stop dedicata a Wolfgang Amadeus Mozart, divenuta ormai un appuntamento istituzionale della città. Oltre sessanta ore di musica nonstop, ingresso gratuito a tutti i concerti e a tutte le ore. La scorsa edizione ha visto una partecipazione di più di cinquemila persone sulle diverse sedi, che ha trasformato l’evento in uno rinnovato successo di pubblico e critica.

• Oltre 60 ore di musica non-stop

• Più di 150 appuntamenti musicali con solisti, ensemble, cori, orchestre e proiezioni cinematografiche a partire dalle 10 di sabato 26 fino al concerto conclusivo la sera di domenica 27 gennaio

• Più di 400 musicisti coinvolti

• Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti disponibili sulla base delle seguenti capienze: CineTeatro Baretti 112 posti; Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino 680 posti; Casa del Quartiere di San Salvario 99 posti; Castello del Valentino 90 posti; Circolo dei Lettori 70 posti; Auditorium Vivaldi 180 posti; Famija Turinèisa 75 posti; Oratorio San Filippo Neri 100 posti; Piatino Pianoforti 60 posti; Salone degli Svizzeri 150 posti in piedi.

• E’ prevista la libera contribuzione popolare

Scarica il pdf del programma (936Kb)

APPUNTAMENTI:

– sabato 26 gennaio – Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
– domenica 27 gennaio – CineTeatro Baretti

Facce da Spazio Anch’io

Le Facce da SpazioAnchio, anche noi con la Loro Storia, dalla fineDelMondo verso il Futuro. Ogni volto ritrae una voce, una storia, una vita.

Voci di ricordi, giorni da balordi
Persi nella noia di un’estate al bar
Voci all’oratorio, voci in bocca ai preti
E a suore un po’ più audaci di quelle dei presepi
Voci che non sento più
Voci che sai solo tu
Manca la tua voce, sai

 

 

 

 

La Parrocchia Santi Pietro e Paolo in festa per i battezzati

Nella cornice della festa del Battesimo di Gesù di domenica 13 gennaio, la comunità parrocchiale di Santi Pietro e Paolo ha iniziato il ciclo di incontri fra genitori con bambini da 0 a 6 anni del 2019 con una festa per tutti i bambini che sono stati battezzati nell’anno appena trascorso. Un modo, questo, per inserire il battesimo del proprio figlio nel contesto più ampio di una comunità di fede, per fermarsi anche solo per un breve istante a riflettere sulla scelta compiuta, e per gioire insieme del dono ricevuto.

A questo primo appuntamento seguiranno, durante lo svolgimento dell’anno, altri tre incontri – il 17 marzo, il 5 maggio e il 17 settembre – sempre di domenica. L’impegno richiesto è circa un’oretta dopo la Santa Messa parrocchiale delle ore 10.30. Questo è il percorso proposto dalla nostra Parrocchia di “catechesi post-battesimale”, di fatto si tratta semplicemente di un confronto fra genitori, sul modo di essere madri e padri e di vivere la fede nel periodo così delicato e impegnativo della prima infanzia dei propri figli.

Di grande ispirazione ci è stata in questo cammino una frase, scritta da un teologo serissimo, lo svizzero Hans Urs von Balthasar, ma anche molto immediata: «Chi vuole capire la fede deve meditare sul primo sorriso di un neonato». Cosa significa questa frase è ciò che ci siamo chiesti all’inizio del nostro incontro di domenica scorsa. I genitori presenti (una quindicina) hanno parlato di gioia, serenità, spontaneità, ma anche di disponibilità, apertura, dono. Il primo sorriso dei nostri bambini ci mostra in pratica cosa significa essere figli di Dio, e forse è proprio per questo che nel Vangelo di Luca (18, 15-17) Gesù dice

Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso.

Questo invito ad affidarsi a Dio come un bambino si affida al suo genitore lo abbiamo ritrovato anche in un bellissimo Salmo, il 130, che dice

Io sono tranquillo e sereno / come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia.

Abbiamo concluso l’incontro pregando questo Salmo, poi abbiamo stappato una bottiglia di spumante e abbiamo brindato insieme, dandoci appuntamento al 17 marzo.

 

La cura dei più piccoli dall’Oratorio San Luigi al Burkina Faso

Loredana, catechista della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, ha deciso di donare un po’ del suo tempo andando a curare i bambini in Burkina Faso. Esperienza che è partita dal suo donarsi per i ragazzi dell’Oratorio Salesiano San Luigi, a loro è si è fatta vicina cercando di aiutarli nelle piccole cose della vita. Per loro si è cimentata cuoca preparando addirittura la pizza. Noi da Torino aspettiamo il suo rientro per ascoltare il racconto di ciò che sta vivendo.

 

 

Giovani dello IUSVE per un’esperienza alla Comunità MSNA

Sette volontari dal Veneto e dal Friuli, studenti IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia) e non, per quattro giorni sono stati ospitati dai ragazzi del centro di accoglienza per Minori Stranieri Non Accompagnati dell’Oratorio Salesiano San Luigi. Si sono sentiti degli ospiti ben voluti e fortunatissimi di fare questa esperienza.

Siamo entrati in una realtà di relazioni pure e autentiche costruitesi spontaneamente in momenti semplici come la condivisione dei pasti a tavola o partite a calcetto. Ci hanno regalato il racconto della loro storia offrendoci profonde testimonianze di vita e di maturità impreziosendo e arricchendo la nostra esperienza. Ci ha fatto piacere aver sentito dai discorsi di don Mauro, responsabile della comunità MSNA, don Mario, incaricato dell’oratorio, Matteo, coordinatore di Educativa di Strada, e degli educatori la passione per il lavoro che hanno fatto e stanno facendo, una passione condita di sana indignazione verso ciò che nella quotidianità del loro operare non va come riterrebbero opportuno, per il bene dei ragazzi e per la crescita della vocazione sociale della comunità di Torino. Tutti dovrebbero conoscere questi esempi di vita che, oltre a frantumare in mille pezzi ogni possibile pregiudizio, hanno solo da insegnare.

C’è chi chiama pazzia percorrere 400 km per trascorrere un capodanno in comunità, fra i “ragazzi della strada”. Un capodanno così diverso dalle solite feste, dalle solite persone, dai soliti locali. Noi la chiamiamo opportunità. Noi la chiamiamo amore e condivisione. Grazie ragazzi per averci accolto a braccia aperte regalandoci emozioni indefinibili. Grazie per questo pezzettino di strada che abbiamo percorso assieme. Grazie di cuore. “Nel buio, la luce”.

Buona sera,
vi scrivo qualche e breve impressione rispetto l’esperienza al San Luigi.
Faccio parte di quei 7 ragazzi che hanno avuto la possibilità di conoscere la realtà dell’oratorio San Luigi e centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.
Abbiamo potuto conoscere e toccare con mano delle situazioni che spesso la nostra società vuole nascondere, che vuole allontanare, riempiendola quindi di pregiudizi e stereotipi che non fanno altro che appesantire la vita sociale stessa, quella che dovrebbe essere una pulita convivenza e amorevole gioia di vivere insieme, arricchendoci l’un l’altro.
Dopo aver conosciuto questi ragazzi posso dire con chiarezza di sentirmi più ricco dentro. Loro ci hanno ospitato, hanno cucinato e servito il cibo a noi sconosciuti, ci hanno regalato la loro storia di vita, le loro qualità e difficoltà, hanno aperto il loro cuore raccontandoci i loro sogni e desideri, ci hanno abbracciato e sorriso come forse poche persone sanno ancora fare oggi; in poche parole c’è stato un chiaro segno di riconoscimento gratuito e genuino. Oggi questo non è scontato, anzi: la nostra società ci spinge e quasi impone a vivere una quotidianità fugace ed individualizzata, eliminando ogni percezione e sentimento di umanità. Cosa che al San Luigi invece non accade.
Oltre ai ragazzi devo ringraziare tutte le persone che lavorano al suo interno, come Don Mauro, Don Mario, Matteo, la signora Marina e tutti gli educatori e volontari che permettono tutto questo, che creano le fondamenta a questi luoghi donando i loro beni, tempo, conoscenze, professionalità, umanità, sentimenti: la loro stessa vita.
Ma non è tutto. Oltre a conoscere e vivere questa magnifica esperienza di pura umanità ci hanno raccontato quelli che saranno i progetti futuri, lasciando in noi non soltanto la gioia di quello che è, ma anche la speranza e l’allegria di quello che sarà.
Forse noi tutti dovremmo assaporare la relazione d’aiuto, tornare a quelli che sono i nostri bisogni ontologici; perché non c’è nulla di più reale, grazioso e bello che aprirsi all’altro, donargli quello che si ha, anche del semplice tempo, per ricevere mille volte di più.
Grazie a tutti voi che ci donate la speranza, la voglia di cambiare e di metterci in gioco per costruire un mondo migliore, assieme. Nel buio, abbiamo visto la luce.