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La testimonianza: Iosif e l’esperienza di noviziato salesiano in Piemonte: “la vocazione è farsi delle domande profonde sulla propria vita”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Iosif, “per gli amici Bubu”, 22 anni,  dalla Romania, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione per diventare un salesiano di Don Bosco. Yosi ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:

Vengo dalla Romania, da 3 anni sono in Italia al Noviziato salesiano di Pinerolo.  Novizio è una persona che nella sua vita si fa delle domande, delle domande profonde, una persona qualunque che pensa e crede che il Signore lo chiami a diventare figlio di Don Bosco. Sono cresciuto fin da piccolo all’Oratorio salesiano don Bosco di Bacau, dove partecipavo all’Estate Ragazzi e alle altre attività oratoriali e dove ho prestato il mio servizio come animatore.  Mi sentivo voluto bene in quell’ambiente, con quelle persone. Crescendo poi mi sono accorto che la mia vocazione risiedeva nel donarmi agli altri, specie nei giovani dove vedevo anche il volto di qualcosa di più grande.

Il Signore ha risposto a questa vocazione inviandomi, 3 anni fa, in una casa salesiana nel Triveneto, a Udine: lì ho potuto scoprire cosa vuol dire scorgere il Signore nei volti dei ragazzi. Tanti volti: ragazzi felici, altre volte sofferenti. Ma è in quei volti che ho sentito come il Signore mi abbia chiamato a fare qualcosa di più, a donarmi completamente a Lui.  Essere un padre e un amico per quei ragazzi. Qui in Piemonte, in questo anno di noviziato, insieme ad altri miei nove fratelli, ci interroghiamo sulla vita consacrata salesiana, in cui cerchiamo di avvicinarci sempre più a Gesù, e cerchiamo di assomigliare al volto del nostro papà, Don Bosco.

Viviamo in una casa, insieme ai nostri formatori, come persone normali, magari siamo un po’ più chiusi chiusi nel senso che non usciamo troppo spesso, però li impariamo a vivere da salesiani, da consacrati.  In strada facciamo attività di apostolato, io insieme altri confratelli, andiamo quasi ogni domenica a Torino per fare un po’ di animazione: sono molto felice perché avere una vocazione e farsi delle domande profonde sulla propria vita, perché tante volte parli di vocazione e pensi ai preti: vero, ma in parte. Penso invece che ogni persona normale cerchi la propria vocazione, cerchi di prendere la vita sul serio, e in quelle domande scopre la sua vocazione.

E vocazione vuol dire essere papà, vivere da padre, da madre, nella misura in cui ti stai prendendo cura di qualcuno. Dipende a chi ti rivolgi. Io ho deciso di donare tutta la vita al Signore, per essere di nuovo un papà, un papà spirituale, o da consacrato o da prete. A quelli che vogliono diventare novizi Salesiani consiglio di lavorarci su, di farsi delle domande serie, di chiedersi come possono spendere la propria vita, e ancora di più, gli consiglio di vivere la vita in unità con loro stessi e con gli altri, ma soprattutto con Dio, perché oggi viviamo in una società ricca di  stimoli che non fanno che acuire il proprio vuoto esistenziale, chiamiamole tentazioni, in cui tante volte ci si dimentica di Dio e, di conseguenza, dell’umano e delle sue necessità. Perchè Dio risiede dentro ognuno di noi, per questo motivo la vita va custodita, in tutti i suoi aspetti.

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La testimonianza: Matthew Alfino e l’esperienza di noviziato in Piemonte: “Vocazione è dire di sì ogni giorno a Cristo!”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Matthew, 31 anni, di Malta, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione per diventare un salesiano di Don Bosco. Matthew ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:

La mia prima esperienza con i salesiani l’ho vissuta all’oratorio di Sliema, dove svolgevo il ruolo di “sergente maggiore” della Brigata salesiana, e mi dilettato nelle attività di teatro e di coro. Con i salesiani ho lavorato per più di 10 anni, nel frattempo vivevo una vita “normale”, come un qualunque coetaneo. Ho avuto diverse relazioni con le ragazze ma percepivo sempre dentro di me che tutto quello non mi bastava, e in me cresceva sempre più il desiderio di approfondire la vita salesiana e di conoscere più da vicino Gesù. Ed eccomi qui come novizio, con tante domande a cui spero di dare risposte. In collina, sul Monte Oliveto, mi sento felice, a casa, perchè so che potrò approfondire e vagliare la mia vocazione, che potrò approfondire ogni giorno chi è Don Bosco, cosa è stato per tanti ragazzi, per tanti salesiani, osservando più da vicino la vita comunitaria e le 196 regole dello statuto salesiano, il nostro manuale per la vita. 

La gente mi domanda spesso, incuriosita, cosa è un novizio: io rispondo che il novizio è colui che intende approfondire la vita salesiana, che vuole conoscere molto più da vicino il cuore del nostro fondatore, del nostro papà, Don Bosco, per potersi avvicinare ancora di più a Dio. E che tutti possono vivere questa esperienza anche se non sceglieranno la vita consacrata. Ad un patto: che accettiamo noi stessi. Non possiamo avere tante maschere per piacere agli altri. Solo così possiamo ascoltare la nostra vocazione. Sono consapevole che non sarà sempre facile, che la tentazione è dietro l’angolo, ma con l ‘aiuto del Signore, con la protezione della nostra mamma celeste, si può andare avanti.  

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La testimonianza: Michele Reolon e l’esperienza di noviziato in Piemonte: “Felicità è saper ascoltare l’amore di Dio”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Michele Reolon, 22 anni, di Belluno, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione “a Dio piacendo” per diventare un salesiano di Don Bosco. Michele ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:
Fin da piccolino avevo questo sogno “strano” di diventare sacerdote, poi ad un certo punto, iniziando le superiori, ho voluto, quasi dovuto seppellire questa chiamata, e tutto d’un tratto Dio è diventato un po’ un concorrente per la mia vita; mi stava molto stretto, come mi stava stretto questo sogno che avevo da piccolino. Ho cercato di cancellare tutto, di andare avanti, di riempire questo vuoto, che avevo d’improvviso creato io, con tantissime altre cose. Ma questo vuoto non andava via, e in cuor mio diventavo sempre più triste. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo amicizie, in mente una vita con un percorso tracciato, ma non ero veramente felice. Mi mancava qualcosa. Allora è stato in quel momento che ho avuto nostalgia di Dio. E in questa nostalgia Dio mi ha chiamato ancora più intensamente, rispetto a quando ero bambino. E al mio cuore, prima che alla mia mente ho sommessamente sussurrato: “voglio essere Tuo per sempre!”. E ci sto provando ad esserlo, giorno dopo giorno, anche grazie all’appoggio che mi stanno dando i miei familiari, difficilmente si riesce ad essere compresi in simili decisioni.
Adesso posso dire che mi sento davvero felice: in collina, sede del Noviziato, viviamo in semplicità, tra preghiere e studio, e la sera tutti a far festa insieme, in un clima gioviale e al contempo familiare. Sono felice anche perchè so che Dio è felice di me. Ed è da questa felicità che partirei per rispondere a chi come me si trova o si è trovato perso tra interrogativi, a cercare di riempire il vuoto esistenziale con tutto meno che con Dio: il consiglio che darei è, prima di tutto, trovare una guida spirituale che possa consigliare, ascoltare e accompagnare in questa scelta; poi lasciarsi rubare il cuore dai giovani, dai ragazzi: penso che il miglior discernimento per uno che si sente chiamato alla vita salesiana sia proprio il cortile, sudando, puzzando, donarsi pienamente ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Il terzo consiglio che mi sento di dare è: lasciatevi voler bene da Dio, solo così pian piano potrete innamorarvi di Dio. È un sentimento concreto, che rende felici, davvero: anche se tanti di noi giovani non lo sanno, secondo me sotto sotto, è quella strada, quel sogno che è Dio per ciascuno di noi, che può dare una scossa nella nostra vita. Tante volte mi viene un magone dentro al cuore quando vedo tanti giovani che buttano purtroppo la loro vita in tante cose che non riempiono, come ho fatto io fino a qualche mese fa, seguendo tante altre cose che non mi hanno riempito, ma hanno solo coperto bisogni momentanei. Perchè Dio non è un avversario alla nostra felicità, Dio ama da pazzi noi giovani: bisogna per forza fargli spazio nella propria vita per essere davvero felici.

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Il Rettor Maggiore dei salesiani Don Ángel Artime per le strade di San Salvario

Nella sua terza giornata di visita all’Ispettoria Salesiana del Piemonte e della Valle d’Aosta, lunedì 21 maggio, Don Àngel Artime, Rettor Maggiore dei salesiani, ha incontrato i membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana nel quartiere di San Salvario: nell’Istituto San Giovanni Evangelista si sono radunate più di 200 persone, tra Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori, Ex Allievi, studenti universitari del Collegio, membri della Cappellania Filippina, oltre a volontari, amici e simpatizzanti, che hanno accolto Don Àngel con un gioioso benvenuto.  Successivamente nella vicina Chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista Don Luigi Testa, direttore dell’Istitutoha salutato il Rettor Maggiore e dopo un breve discorso introduttivo ha donato a Don Àngel la serigrafia della facciata storica della Chiesa di San Giovanni Evangelista.  

La parola è poi passata a Don Àngel che nel suo discorso di apertura ha invitato ciascuno dei presenti a “vivere nella Chiesa la bellezza della propria vocazione che si realizza appieno accompagnando le persone nella vita cristiana, che non è esente però da difficoltà”; ha ricordato anche che per fare ciò è necessario un cammino profondo di conoscenza reciproca che sta alla base dell’amore per il prossimo, sottolineando come a fondamento di ogni opera ben riuscita è sempre stato principalmente l’entusiasmo a fare da terreno fertile.

Quando in un posto si creano veramente i presupposti per un clima di vita, di vicinanza, di simpatia, di voglia di trovarsi e stare insieme, rivolto a giovani e ragazzi – ha aggiunto don Angel – questo fa sì che tale clima cresca, aumenti, fino a divenire uno spazio di condivisione. È accaduto così tante volte nel ‘900, con l’opera dei santi sociali come il nostro Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso, Giuseppe Cottolengo, Leonardo Murialdo e tanti altri, proprio a Torino e dintorni, e questo perchè quando esiste una realtà bella che viene trasmessa, comunicata, è allora che si può venire contagiati. Una casa come questa del San Giovanni Evangelista, che accoglie gli universitari, la cappellania filippina, il gruppo ex allievi e tanti altri amici dell’opera – ha continuato Don Angel – non deve perdere mai questa caratteristica di essere una casa sempre aperta, che ha la capacità di accogliere e armonizzare culture diverse.

La visita del Rettor Maggiore è proseguita poi al Parco Del Valentino, a Spazio Anch’io, progetto all’interno dell’Educativa di strada promossa dall’Oratorio San Luigi, dove si è svolto un momento di confronto e di ascolto con la Comunità Educativa Pastorale e con i ragazzi ospiti della Comunità per Minori Stranieri non accompagnati.

La visita di Don Angel è stato un evento eccezionale che ha portato tanta gioia tra noi educatori”, ci dice con emozione Matteo Aigotti, referente dell’Educativa di Strada al San Luigi. “Per chi come me lavora con minori e giovani in difficoltà – aggiunge Matteo – è importante sapere di avere qualcuno accanto, sentire di appartenere a qualcosa più grande: con i suoi consigli e le sue attenzioni, Don Angel ci ha donato la giusta carica per affrontare al meglio le sfide educative di tutti i giorni. Abbiamo bisogno che i nostri giovani si meraviglino e meraviglino: molti sono numeri per i centri di accoglienza, per le statistiche della disoccupazione. Per noi, per i salesiani, per Don Angel sono qualcosa di più, sono ragazzi a cui restituire la dignità umana, da motivare, affinchè si impegnino per fare qualcosa di grande.

A Spazio Anch’io, nel Parco del Valentino, Don Angel ha potuto ascoltare la testimonianza dei ragazzi ospiti della Comunità MSNA del San Luigi che hanno raccontato la loro esperienza di crescita umana, cristiana e professionale all’interno dell’opera salesiana. L’incontro si è concluso con i ringraziamenti di Don Angel agli animatori, agli educatori e ai volontari che insieme ogni giorno lavorano per contribuire a rendere sempre più accogliente l’opera salesiana in San Salvario.

La terza tappa della visita si è svolta all’Oratorio Santi Pietro e Paolo, in via Giacosa 8, dove Don Àngel è stato accolto da una folla festante di bambini e ragazzi di ogni età, e dalla comunità salesiana che ogni giorno lavora con sinergia nel quartiere di San Salvario.

Nei locali adiacenti messi a disposizione dall’Oratorio è stato poi inaugurato da Don Àngel Artime il “Ri-generation Lab”, un laboratorio ideato con il contributo dell’Impresa Astelav per insegnare ai giovani in difficoltà a riparare e rigenerare elettrodomestici. All’inaugurazione erano presenti Don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle D’Aosta, Don Mauro Mergola, tutore di alcuni giovani che parteciperanno al progetto, Don Stefano Mondin, delegato salesiano della Pastorale Giovanile per l’Ispettoria del Piemonte e la Valle D’Aosta, Sonia Schellino, assessore per il Welfare al Comune di Torino, Monica Cerutti, assessore per le Pari Opportunità alla Regione Piemonte, Giovanna Pentenero, assessore per la Formazione Professionale alla Regione Piemonte.

 

“Se cambiamo la vita anche di un solo giovane, abbiamo fatto un grandissimo lavoro.

Don Àngel Fernández Artime, 10° successore di Don Bosco

 

 

Abbiamo seguito il Rettor Maggiore dei salesiani, Don Ángel Fernández Artime, durante la sua visita all’opera salesiana in San Salvario e siamo andati tra la gente a raccogliere testimonianze, impressioni, aspettative.

Inaugurazione del Ri-Generation Lab per offrire un’occasione di lavoro ai giovani in difficoltà

L’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl, avvieranno la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si chiama “Ri-Generation Lab” e vuole offrire l’opportunità, mediante un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici”, di “mettere in pratica valori che si basano sull’economia circolare: creare lavoro per chi è in difficoltà e rimettere sul mercato elettrodomestici che erano destinati alla rottamazione, quindi salvaguardare le persone e l’ambiente. Astelav, forte di una pluriennale esperienza maturata nel campo degli elettrodomestici e dei ricambi, mette a disposizione i propri tecnici, le proprie competenze e capacità per insegnare ai ragazzi le prime buone pratiche per effettuare la riparazione di elettrodomestici e dare così a loro una prospettiva di inserimento sociale e di futuro lavorativo“, come sottolinea Giorgio Bertolino, amministratore delegato di Astelav Srl.

L’inaugurazione del progetto “Ri-Generation Lab” si terrà Lunedì 21 maggio 2018, alle ore 18.00 presso i locali della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, in Via Saluzzo, 39 angolo Via Giacosa a Torino.

Per l’occasione, oltre ai rappresentanti dei diversi Enti coinvolti, sarà presente il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, X successore di Don Bosco, che presiederà la cerimonia del taglio del nastro, perchè per i salesiani “la prima preoccupazione è che i giovani, in particolare i più poveri e bisognosi, possano avere delle opportunità per dare dignità alla propria vita. Papa Francesco dice: “Il lavoro è una priorità umana. E, pertanto, è una priorità cristiana”. Così con questo nuovo progetto vogliamo continuare a ripercorrere le orme del nostro fondatore San Giovanni Bosco” afferma don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta.

L’esperienza maturata nella formazione dei giovani suggerisce che alcuni minori, a volte in uscita da percorsi di accompagnamento, abbiano bisogno di un “periodo di transizione guidato” per rinforzare le competenze di base acquisite (nel caso di licenza media già ottenuta) e per sviluppare le competenze necessarie ad un inserimento lavorativo e utili per la crescita personale.

In tal senso, il progetto prevede l’attivazione di un corso formativo di breve durata (100 ore con possibilità di successivo tirocinio) per coinvolgere i ragazzi “non ancora pronti” per un’esperienza lavorativa e con difficoltà a re-inserirsi positivamente all’interno di percorsi strutturati di IeFP. Un’esperienza per piccoli gruppi, entro una dimensione comunitaria, con personale qualificato, per offrire ai ragazzi coinvolti un “tempo” dedicato, facendo rete tra gli “spazi” che frequentano: CPIA, oratori, associazioni, centro di formazione professionale.

Il corso è stato co-progettato in maniera congiunta dal partenariato proponente ed integra le attività pratiche, preponderanti in questo tipo di esperienza, con le competenze teoriche di base del settore di riferimento, consentendo il rinforzo delle competenze di base (lingua italiana e asse matematico-scientifico), con un costante accompagnamento educativo.

Il corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici” si terrà in parte nella sede del Cnos-Fap di Valdocco e in parte presso i locali stessa Parrocchia Santi Pietro e Paolo, dove sono state allestite le postazioni di lavoro per l’attività laboratoriale.

Tale iniziativa, anche alla luce dell’eterogeneità degli enti attuatori, si propone di realizzare nuove pratiche inclusive, concorrendo alla sperimentazione di spazi di welfare comunitario, coniugando lavoro, formazione, educazione.

 

Cerimonia di Inaugurazione in diretta streaming su:

 

ANS - Agenzia Info Salesiana
MGS - Piemonte

 

RASSEGNA STAMPA

Si propone una breve rassegna stampa sulla neonata iniziativa di San Salvario – frutto della collaborazione tra l’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl – dal titolo “Ri-generation Lab”, una sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 13 Maggio 2018. Articolo a cura di Stefano DI LULLO.

SALESIANI – UN PROGETTO PER I MINORI CHE NON VANNO A SCUOLA

I neet di San Salvario ripareranno lavatrici

«Il problema dei neet non si può identificare solo nella mancanza di concrete opportunità formative e lavorative, ma spesso di una comunità che dia fiducia e accompagni anche quei ragazzi che non sono in grado di ‘stare dentro’ a percorsi strutturati». È questa la convinzione che ha portato la Pastorale giovanile dei  Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta ad avviare a San Salvario, da lunedì 14 maggio, un laboratorio  professionale per la riparazione di elettrodomestici rivolto ai ragazzi minori che hanno abbandonato i circuiti della formazione e rimangono «parcheggiati» sulle strade.

«Ri-Generation Lab» è il nome del progetto coordinato dalla parrocchia Ss. Pietro e Paolo, dall’oratorio salesiano San Luigi, dal Centro di formazione professionale Cnos Fap dei Salesiani del Piemonte e dall’azienda Astelav srl di Vinovo. La parrocchia ha concesso all’azienda un locale in via Saluzzo 39 da adibire a negozio per la vendita di elettrodomestici rigenerati, a fianco è stato predisposto un laboratorio- officina che diventerà la scuola per 7 ragazzi che né studiano né lavorano (sono previste 100 ore di corso, più un tirocinio). L’associazione Cnos-Fap si occuperà di riconoscere le competenze acquisite per la qualifica di formazione professionale.

«Questo progetto, che nasce in forma sperimentale», evidenzia don Mauro Mergola, salesiano, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «vuole lanciare un messaggio alle istituzioni sulla necessità di strutturare percorsi di formazione professionale più flessibili e integrati con l’accompagnamento  educativo».

I ragazzi provengono in parte dalla comunità per minori stranieri non accompagnati ospitata all’oratorio San Luigi e in parte sono segnalati dal progetto comunale contro la dispersione scolastica «Provaci ancora Sam» portato avanti dagli oratori salesiani torinesi.

«Nel momento in cui il ragazzo si sente accolto e stimato», conclude don Mergola, «allora può dare il massimo, se si sente un peso ecco che ricerca forme per evadere dalla realtà con il rischio di cadere nella rete della devianza. Ciò che conta è costruire una relazione educativa che permette di raccogliere dei frutti». Il progetto sarà inaugurato ufficialmente lunedì 21 maggio alle 18 in via Giacosa 8 alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernandez Artime.

 

 

TORINOOGGI.IT, 9 maggio 2018 (clicca qui per accedere alla pagina)

Un “Ri-Generation Lab” per offrire un’occasione di lavoro a giovani in difficoltà

L’iniziativa vede impegnati Cnos-Fab, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo e l’impresa Astelav Srl. I ragazzi seguiranno un corso di riparazioni e rigenerazioni di elettrodomestici

L’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl, avvieranno la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si chiama “Ri-Generation Lab” e vuole offrire l’opportunità, mediante un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici”, di “mettere in pratica valori che si basano sull’economia circolare: creare lavoro per chi è in difficoltà e rimettere sul mercato elettrodomestici che erano destinati alla rottamazione, quindi salvaguardare le persone e l’ambiente. Astelav, forte di una pluriennale esperienza maturata nel campo degli elettrodomestici e dei ricambi, mette a disposizione i propri tecnici, le proprie competenze e capacità per insegnare ai ragazzi le prime buone pratiche per effettuare la riparazione di elettrodomestici e dare così a loro una prospettiva di inserimento sociale e di futuro lavorativo”, come sottolinea Giorgio Bertolino, amministratore delegato di Astelav Srl.

L’inaugurazione del progetto “Ri-Generation Lab” si terrà lunedì 21 maggio 2018, alle 18 presso i locali della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, in Via Saluzzo, 39 angolo Via Giacosa a Torino.

Per l’occasione, oltre ai rappresentanti dei diversi Enti coinvolti, sarà presente il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, X successore di Don Bosco, che presiederà la cerimonia del taglio del nastro, perchè per i salesiani “la prima preoccupazione è che i giovani, in particolare i più poveri e bisognosi, possano avere delle opportunità per dare dignità alla propria vita. Papa Francesco dice: “Il lavoro è una priorità umana. E, pertanto, è una priorità cristiana”. Così con questo nuovo progetto vogliamo continuare a ripercorrere le orme del nostro fondatore San Giovanni Bosco” afferma don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Tale iniziativa, anche alla luce dell’eterogeneità degli enti attuatori, si propone di realizzare nuove pratiche inclusive, concorrendo alla sperimentazione di spazi di welfare comunitario, coniugando lavoro, formazione, educazione.

LA STAMPA, 22 maggio 2018, Circoscrizione 8/San Salvario

Il negozio di frighi e lavatrici riparati dai ragazzi in difficoltà

Pier Francesco Caracciolo

Nel nuovo punto vendita Astelav, a San Salvario, si possono comprare elettrodomestici riparati e rimessi a
nuovo da giovani rimasti fuori da percorsi scolastici o dal mondo del lavoro. Ragazzi tra 16 e 18 anni, che non conoscono la nostra lingua o arrivano da contesti familiari difficili, e per questo faticano anche a intraprendere corsi professionali. Il negozio in via Saluzzo 39 (angolo via Giacosa) è stato inaugurato ieri grazie a un accordo con la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo. I salesiani, proprietari dei muri, hanno dato in affitto i locali. La ditta di Vinovo, che da 55 anni distribuisce ricambi per elettrodomestici ed è coinvolta
nel salvataggio di Embraco, ha ristrutturato uno spazio in più, il negozio accanto, e messo a disposizione i
propri tecnici. Così ha permesso la nascita di un laboratorio ad hoc: uno spazio in cui 6 giovani italiani e stranieri – provenienti dal centro di accoglienza per minori non accompagnati dell’oratorio San Luigi, in via Ormea, o in arrivo dal progetto contro la dispersione scolastica «Provaci ancora Sam» – possano imparare a «rigenerare» lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi destinati al macero. Gli obiettivi? «Aiutare questi ragazzi ad acquisire autostima e riscoprire interessi e passioni che in contesti difficili si rischia di perdere – spiega don Mauro Mergola, il parroco dei Santi Pietro e Paolo -. Nella speranza che questo possa avvicinarli verso una vera professione».Il progetto, Ri-Generation Lab, è stato realizzato col sostegno della Compagnia di San Paolo. Al taglio del nastro, oltre al fondatore di Astelav Giorgio Bertolino, erano presenti vertici salesiani e istituzioni: il rettor
maggiore don Angel Fernandez Artime, l’ispettore del Piemonte don Enrico Stasi, l’assessora regionale Monica Cerutti e quella comunale Sonia Schellino, il presidente di circoscrizione Davide Ricca. I 6 ragazzi,
da qui a luglio, seguiranno un corso di 100 ore. In parte è teorico, ed è già iniziato la scorsa settimana presso il centro Valdocco, con l’aiuto dei docenti del Cnos-Fap (centro di formazione salesiano). Le lezioni pratiche sono partite ieri nel laboratorio di via Saluzzo. Con successo: i ragazzi hanno fatto ripartire una vecchia Ariston sostituendo la vasca e una resistenza. Appena sarà pronto, sarà il primo degli elettrodomestici in arrivo dal laboratorio messo in vendita nel nuovo negozio. Affiancherà altri frigoriferi o
lavastoviglie usati, recuperati e messi in commercio da Astelav. Al termine del corso, i ragazzi ritenuti idonei parteciperanno a un tirocinio all’interno dell’azienda: «Siamo al lavoro per aiutare i giovani delle fasce più deboli – ha detto don Stasi -. Per questo siamo in contatto con altre aziende: vogliamo far partire a breve progetti analoghi».

 

TORINOOGGI.IT, 22 maggio 2018 (clicca qui per accedere alla pagina)

A San Salvario per don Bosco
giovani stranieri “rigenerano” elettrodomestici

Inaugurato alla presenza del rettor maggiore dei salesiani Ángel Fernández Artime, il progetto “Ri- generation” nasce dalla collaborazione tra l’agenzia formativa Cnos-Fp, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo e l’impresa Astelav, protagonista anche nel dopo-Ebraco

Provengono dal Senegal, dall’Albania, dal Gambia, dall’Ecuador. Oppure sono nati qui da genitori arrivati  in Italia tanto tempo fa, e sentono il richiamo della terra madre. Come tutti gli adolescenti hanno dei sogni nel cassetto, coltivati in una terra non sempre disponibile ad aprirsi all’accoglienza. Vorrebbero mettere da parte qualche soldino, ma spesso non sanno da dove cominciare.

“Se vuoi che i giovani facciano quello che tu ami, ama quello che piace ai giovani“, diceva don Giovanni Bosco. Ed è proprio in suo nome che è partito, a San Salvario, un nuovo progetto sperimentale dedicato ai tanti ragazzi del quartiere che vivono in condizioni non facili e chiedono una mano per incanalare la giusta strada verso il mondo del lavoro.

L’agenzia formativa Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, in collaborazione con l’impresa Astelav (già protagonista della reindustrializzazione di Embraco, insieme ai cino-israeliani di Ventures Production) e il sostegno della Compagnia di San Paolo, sono gli attori protagonisti di “Ri-generation”, un nuovo format educativo rivolto a minori in situazioni di svantaggio sociale. In occasione del lancio del progetto, ha fatto visita alla sede di via Saluzzo il rettor maggiore dei salesiani don Ángel Fernández Artime, in Piemonte già da qualche giorno.

Da maggio a luglio, i ragazzi preselezionati affronteranno 100 ore di corso pratico di riparazione  elettrodomestici, per poi avviare, a settembre, dei tirocini mirati a un vero e proprio inserimento lavorativo. Alla base di tutto, l’economia circolare, il senso del riutilizzo antispreco, l’abilità manuale nell’aggiustare ciò che comunemente finirebbe nella spazzatura. Un’esperienza pensata per piccoli gruppi, nella dimensione comunitaria della parrocchia, con del personale qualificato capace di unire teoria e pratica in una sola offerta formativa.

All’inaugurazione erano presenti anche l’ispettore salesiano don Enrico Stasi, Giorgio Bertolino, padre fondatore dell’azienda, l’assessora regionale alle pari opportunità e immigrazione Monica Cerutti e  l’assessora comunale alle politiche sociali Sonia Schellino.

“Da tempo i salesiani sono attenti alla dispersione scolastica e alle possibilità lavorative per i giovani”, ha spiegato l’ispettore. “L’idea iniziale è di don Bosco: unire l’educazione all’autonomia professionale. Spesso in soli tre anni di corso i ragazzi non riescono ad apprendere abbastanza, quindi questa nuova proposta formativa vuole essere una possibilità in più in vista di un futuro sostenibile”.

I ragazzi un tempo protetti sotto l’ala del santo sociale per eccellenza, don Bosco, sono oggi i cosiddetti “neet”, acronimo di “not (engaged) in education, employment or training”. In sostanza, giovani senza un lavoro né una base d’istruzione solida e completa.

L’idea è nata due anni fa dall’incontro tra la famiglia Bertolino e il parroco dell’oratorio San Luigi, don Mario Mergola. Ecco l’idea di fornire ai ragazzi lì accolti un’istruzione tecnica, coniugando l’attenzione per l’ambiente alle possibilità concrete di lavoro.

“Rigenerare” prende quindi il significato di “restituzione della dignità” in senso lato: agli oggetti destinati alla spazzatura, alle persone senza lavoro e prospettive.
“La prospettiva futura per questi giovani è di diventare riparatori eccellenti con competenze sia tecniche che commerciali”, spiegano i Bertolino, commossi nel vedere riparata la prima lavatrice Ariston.

Nel laboratorio si prendono elettrodomestici destinati ai rifiuti e si rigenerano rendendoli nuovamente funzionali. Un processo che, nei disegni imprenditoriali illuminati come quelli dell’Astelav, dovrebbe diventare sempre più preponderante.

“L’interdisciplinarità è fondamentale – ha commentato l’assessora Cerutti – e questo progetto ci porta a riflettere sulla sostenibilità mettendo in atto un modello formativo molto più snello. Ragioniamo in termini di discriminazione positiva, riconoscendo le potenzialità di questi ragazzi”.

“La dimensione del sogno per don Bosco era fondamentale – ha aggiunto l’assessora Schellino – e dobbiamo far sì che oggi questi ragazzi possano trovare nella società dei punti di riferimento per realizzare ciò che desiderano. San Salvario va rivalutato come quartiere pieno di solidarietà, capace di far nascere iniziative simboliche come questa, una formazione professionale manuale per la quale i salesiani vantano una lunga tradizione”.

“Aiutiamoli a diventare finalmente dei professionisti”, ha esortato infine don Artime. “Ci sono un’azienda e le istituzioni che si stanno impegnando insieme. Noi salesiani, del resto, nei giovani abbiamo sempre creduto tanto”.

CORRIERE DELLA SERA, edizione di Torino, 22 maggio 2018 

Negozio e laboratorio, Astelav fa il bis in San Salvario

Sette migranti assunti per rigenerare gli elettrodomestici. E alla Embraco si riconvertiranno frigoriferi

Lisa Di Giuseppe

Sette ragazzi da sette Paesi diversi. Vengono da Ecuador, Nigeria, Marocco, Albania, Senegal, Gambia e
Romania gli ultimi arrivati in casa Astelav: l’azienda di Vinovo fa il bis nel business della rigenerazione,
inaugurando a San Salvario il Ri-Generation Shop e il Ri-Generation Lab.
Dopo l’inaugurazione del primo negozio a Porta Palazzo, oggi arriva il secondo: uno store di elettrodomestici rigenerati al portone affianco, in cui ha sede il laboratorio dove gli operai insegnano il
mestiere alle nuove leve. Forze fresche che condividono lo stesso destino: aver raggiunto l’Italia da minori
non accompagnati.

Insieme ai Salesiani della parrocchia di San Pietro e Paolo, la famiglia Bertolino, da 55 anni alla guida della ditta, ha infatti scelto di dar loro l’opportunità di imparare un mestiere. Di qui l’idea di far partire un corso di 100 ore teoriche e pratiche che permetterà ai sette ragazzi di apprendere le basi della professione ed eventualmente di proseguire il lavoro in Astelav.

Ancora una volta, spiegano i Bertolino, nell’attività dell’azienda si cerca di combinare l’attenzione al territorio con il benessere di chi lo abita. Racconta Ernesto, figlio del fondatore Giorgio e responsabile marketing: «Puntiamo sull’economia circolare: recuperiamo oggetti che altrimenti verrebbero buttati. In più, cerchiamo di impiegare persone che sono rimaste senza impiego o si trovano in difficoltà». È questa la storia degli otto dipendenti già assunti nell’ambito del progetto Ri-Generation a Porta Palazzo.
E sarà quella dei 40 lavoratori Embraco che passeranno con l’impresa di Vinovo, se tutto andrà secondo i
piani prestabiliti. «Domani è il giorno dei tavoli, è vero. Vedremo come andrà, ci sono ancora diverse questioni da risolvere», puntualizza Ernesto Bertolino. Che poi però tronca di netto: «Embraco è importante, ma oggi parliamo di un’altra storia».

Insomma, dopo Ri-Generation, si aspetta che arrivi l’ok da Roma per assistere a un lieto fine anche per i dipendenti di Riva di Chieri, che appena possibile dovrebbero iniziare la rigenerazione di frigoriferi nel vecchio stabilimento dell’azienda brasiliana. L’ultimo intoppo burocratico sul passaggio è però di pochi giorni fa: per gestire gli R1, la categoria dei rifiuti speciali di cui fanno parte i frighi, c’è bisogno di un’autorizzazione particolare, che però non è stata ancora concessa a Astelav dalle autorità competenti.

LA REPUBBLICA, edizione di Torino, 22 maggio 2018 

Ragazzi rigenerano le vecchie lavatrici

A San Savalvario aperto un laboratorio organizzato da Astelav, l’azienda che assorbirà 40 dipendenti
Embraco a Riva di Chieri

Un negozio di elettrodomestici rigenerati a San Salvario, che si aggiunge a quello già in attività a Porta Palazzo. E un corso di formazione per ragazzi a rischio emarginazione in collaborazione con i Salesiani.

Sono le due nuove iniziative di Rigeneration, il progetto di economia sociale e sostenibile dell’azienda torinese Astelav. Che anche grazie a queste nuove attività potrà assorbire una quarantina di lavoratori del’Embraco di Chieri.
Ri-generation è un progetto che si basa sui valori della solidarietà, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente. È nato all’inizio del 2017 dalla collaborazione fra l’imprenditore Giorgio Bertolino, titolare di Astelav, e il Sermig di Ernesto Olivero. Il primo passo è stato l’apertura nella sede di Astelav, a Vinovo (Torino), di un laboratorio per la rigenerazione di elettrodomestici per creare opportunità di lavoro per persone in difficoltà e contribuire a costruire una mentalità di contrasto allo spreco. Un anno fa poi l’inaugurazione in via Mameli 14, del primo Rigeneration Shop italiano, dove si vendono lavatrici e lavastoviglie rigenerate. Ora due altri i passi avanti grazie alla collaborazione con la Famiglia Salesiana: il secondo Rigeneration Shop e il Ri-Generation Lab, un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici” che si terrà nella sede del Cnos/Fap di Valdocco e presso l’Oratorio della Parrocchia di San Pietro e Paolo, in via Saluzzo 39. «Lo scopo – spiega Bertolino è fornire le basi per la riparazione di elettrodomestici e dare ai giovani le conoscenze per un giusto approccio al lavoro». Al corso sono iscritti 8 adolescenti, fra i 15 i 17 anni di 8 Paesi diversi: Ecuador, Nigeria, Marocco, Albania, Senegal, Gambia, Romania, Italia. Nel laboratorio a Vinovo, sono già stati riparati e rigenerati più di 1.200 elettrodomestici. Più della metà di questi erano rifiuti destinati alla rottamazione.

RAI 3 – TGR PIEMONTE, 21 maggio, ore 19.30

Elettrodomestici salvati e rimessi a nuovo dai tecnici salvati dalla disoccupazione

Astelav, azienda torinese che si prepara ad assumere 40 licenziati dall’Embraco, ha inaugurato il suo 2° negozio a San Salvario

Martino Villosio

Visita del Rettor Maggiore per le strade di San Salvario

In occasione della visita del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, alla Ispettoria salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta, il X successore di don Bosco avrà anche l’opportunità di visitare la presenza salesiana nel quartiere di San Salvario. L’appuntamento è per lunedì 21 maggio con il seguente programma:

  • Ore 16:00

    Arrivo presso il San Giovanni Evangelista in via Madama Cristina 1.
    Saluti alla comunità.

  • Ore 16:15

    Visita alla Chiesa e breve momento di preghiera con la CEP.
    Preghiera a Maria Ausiliatrice.

  • Ore 16:30

    Incontro con consiglio CEP (educatori)
    Se il tempo lo consente è prevista la visita a Spazio anch’io (parco del Valentino).

  • Ore 17:20

    Incontro con le famiglie che accolgono e accompagnano i ragazzi Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA).
    Le famiglie raccontano la loro esperienza.

  • Ore 17:40

    Benedizione del nuovo Housing sociale.
    Via Saluzzo 25 bis.

  • Ore 19:00

    Conclusione della visita e saluti