PILLOLA DELLA DOMENICA

Basta una semplice parola

Dalla cucina, come al solito, la donna disse:“È pronto!” Il marito, che leggeva il giornale, e i due figli, che guardavano la televisione e ascoltavano musica, si misero rumorosamente a tavola e brandirono impazientemente le posate. La donna arrivò. Ma invece delle solite, profumate portate, mise in centro tavola un mucchietto di fieno. “Ma… ma!” dissero i tre uomini, “Ma sei diventata matta?” La donna li guardò e rispose serafica: “Be’, come avrei potuto immaginare che ve ne sareste accorti? Cucino per voi da vent’anni e in tutto questo tempo non ho mai sentito da parte vostra una parola che mi facesse capire che non stavate masticando fieno!” Abbiamo un potere immenso: decidere la felicità o l’infelicità delle persone che ci stanno accanto. Di solito basta un «grazie» detto o dimenticato.

Domenica 12 Ottobre 2025 – XXVIII Domenica Tempo ordinario – C


Dal vangelo secondo Luca (Lc 17,11-19)

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.  Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Carissimi,

con la ripresa delle attività, diamo il benvenuto a un nuovo anno pastorale! È un momento di grazia e rinnovato entusiasmo per tutta la nostra comunità; è l’occasione per rimetterci in cammino, riscoprendo la bellezza di essere Chiesa viva e operosa nel nostro territorio.

Da parte mia vivo questi primi mesi in mezzo a voi con la gioia di conoscere e incontrare persone, pronto a camminare insieme.

Il nostro inizio avviene mentre siamo ancora immersi nel grande evento del Giubileo della Speranza, un tempo che ci esorta a ravvivare in noi l’attesa e la fiducia che orientano il nostro cammino personale e comunitario, radicati nel Suo Amore.

La Fede: luce e fondamento

A tal proposito, come ci ricorda il nostro Vescovo nella sua Lettera Pastorale, quest’anno siamo invitati a concentrare la nostra attenzione sul tema della Fede.

La Fede non è solo un patrimonio da custodire, ma una forza viva che ci spinge all’azione e alla testimonianza. È la luce che illumina i nostri passi e il fondamento su cui costruire la nostra vita.

Guardiamo avanti con gioia e fiducia. Il desiderio che ci anima è quello di continuare il cammino intrapreso, forti della fede che ci unisce e della gioia del Vangelo che ci sostiene.

Attenzione ai Giovani

Il Vescovo Roberto ci ricorda che, nella trasmissione della fede, è decisivo lo sguardo sui giovani, che devono essere il fulcro di tutta l’azione pastorale.

Ritengo significativo che il primo gesto che vivremo insieme sia il mandato ai nostri catechisti, agli animatori dell’oratorio e ai tanti volontari che offrono tempo ed energie per il bene della comunità, specialmente per i più piccoli e fragili.Domenica prossima, durante la Santa Messa delle ore 11:00, vivremo un gesto semplice ma ricco di significato: il mandato pastorale. Un gesto che ci ricorda che è il Signore che chiama e invia, e che siamo mandati a portare la Buona Notizia del Vangelo a nome Suo e della comunità. Il prezioso dono del servizio è indispensabile e contribuisce in modo fondamentale alla crescita spirituale di tutti.

Nel Segno della Gratitudine

Vogliamo iniziare questo nuovo cammino nel segno della gratitudine per i doni che il Signore ha fatto e continua a fare alla nostra comunità. E proprio sulla gratitudine ci invita a riflettere il Vangelo di questa domenica, ricordandoci quanto sia essenziale riconoscere i doni di Dio nella nostra vita. La gratitudine ci apre il cuore alla gioia e ci rende capaci di accogliere con amore i cambiamenti e le nuove sfide. Fin d’ora ci impegniamo a sentirci parte attiva: la comunità siamo tutti noi!

Un grazie speciale

Non possiamo, in questo momento di passaggio, non rivolgere ancora un sentito e profondo ringraziamento a don Claudio per gli anni di servizio dedicati alla nostra comunità. La sua guida, la sua presenza e il suo instancabile e sacrificato lavoro pastorale hanno lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti. Lo salutiamo con affetto e gli auguriamo tanta salute e ogni bene per il suo nuovo incarico, assicurandogli la nostra preghiera.

Da parte mia un grazie sincero per l’accoglienza e per il sostegno in questo inizio.

Un caro saluto a tutti.

                                 don  Marco

Questa settimana parliamo di….

Card. Roberto Repole

LA PAROLA SUL CUORE

Lettera sulla trasmissione della fede

Alla trasmissione della fede e in particolare alle nuove generazioni il nostro vescovo Roberto dedica la lettera pastorale di quest’anno dal significativo titolo “La parola suo cuore” (settembre 2025).

Scrive: “Non è dato comprendere pienamente come il Vangelo possa continuare a raggiungere qui e ora il cuore delle donne e degli uomini che incontriamo. E’ una dinamica legata alla libertà e alla trascendenza di Dio come pure alla libertà delle persone”. E cita il passo del Deuteronomio che dice: “Questi precetti che oggi ti do, ti stanno sul cuore (Dt 6,6)” e non dentro perché la Parola può solo venire deposta sul cuore (vedi il titolo della lettera). Solo se liberamente si apre il cuore  allora la Parola può penetrare nel cuore.

In questo nostro tempo, ci ricorda il cardinale, è sotto gli occhi di tutti che la trasmissione della fede non è più un dato scontato come nel passato. Per la semplice ragione che siamo dentro ad un cambiamento così radicale che tutte le attività educative, ecclesiali e famigliari che per secoli hanno trasmesso la fede in Dio, oggi si rivelano inadeguate. Continuare a dire “si è sempre fatto così” vuol dire non prendere seriamente in mano la questione della trasmissione della fede,  soprattutto con i giovani con i quali non funziona il formalismo della fede. I giovani si mettono in ascolto solo di persone autentiche, davvero coinvolte in un cammino di fede personale e profondo.

Il nostro vescovo ricorda a tutti noi che per trasmettere la bellezza del Vangelo e della fede in Gesù Cristo oggi più che mai c‘è bisogno di uomini e donne, non perfetti, ma contenti della loro esperienza di fede e che la annunciano con la testimonianza della loro vita, in tutte le dimensioni della loro esistenza. Per questo occorre coltivare la propria esperienza di vita cristiana con la preghiera e con l’approfondimento della Parola del Signore.

A questo proposito, l’arcivescovo sottolinea con forza la necessità della formazione. E Lui stesso si metterà in gioco anche quest’anno proponendo alcuni incontri per tutti i cristiani, giovani e adulti, che vogliono riflettere sul credere oggi in questo tempo di rapidi e radicali cambiamenti.

E conclude invitando ad un coraggioso discernimento: “Dobbiamo avere noi stessi più fiducia nel Vangelo: al punto da essere liberi di domandarci quali delle nostre strutture sono utili alla sua trasmissione e quali hanno fatto il loro tempo e, in qualche caso, debbano persino cessare di esistere”.