Notizie dalle Parrocchie: Il nuovo Messale. Non soltanto parole o silenzi. A Messa conta anche il corpo.
Il nuovo Messale. Non soltanto parole o silenzi. A Messa conta anche il corpo.
La Messa ha bisogno di «una complessiva e armonica attenzione verso tutte le forme di linguaggio previste dalla liturgia: parola e canto, gesti e silenzi, movimento del corpo, colori delle vesti liturgiche». E «possiede per sua natura una varietà di registri di comunicazione che le consentono di mirare al coinvolgimento di tutto l’essere umano», spiegano i Vescovi italiani nell’introduzione alla nuova edizione italiana del Messale Romano.
Non solo l’ascolto e le preghiere, ma anche i gesti corporei entrano nei riti. L’Ordinamento generale del Messale Romano (Ogmr), collocato in apertura del volume, precisa che «l’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana riuniti per la sacra Liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano». I gesti e gli atteggiamenti da seguire nella Messa sono indicati dal Messale stesso (n. 43 dell’Ogmr).
Si sta in piedi dal canto d’ingresso fino alla colletta (preghiera che introduce le letture); si è seduti durante la prima e seconda Lettura e il Salmo responsoriale; si torna in piedi dall’acclamazione al Vangelo all’acclamazione che conclude la proclamazione del Vangelo; l’omelia e il breve silenzio successivo si seguono restando seduti; di nuovo in piedi dall’inizio della professione di fede fino alla conclusione della Preghiera dei fedeli; ci si siede alla presentazione e preparazione dei doni, ma ci si alza per l’incensazione dell’assemblea; se non si usa l’incenso, ci si alza comunque prima dell’orazione sulle offerte (in pratica dopo aver risposto all’invito alla preghiera dicendo «Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio…») fino all’epiclesi sui doni (gesto dell’imposizione delle mani) esclusa; in ginocchio, se possibile, dall’inizio dell’epiclesi che precede il racconto dell’istituzione dell’Eucaristia fino all’acclamazione «Mistero della fede»; si è di nuovo in piedi fino alla Comunione, dopo la quale si potrà stare in ginocchio o seduti. Ai riti di conclusione si sta in piedi dall’orazione dopo la Comunione sino alla fine della Messa.
Ci aiutino questi atteggiamenti da vivere insieme a rendere più belle e vive le nostre celebrazioni.
Il 16 gennaio è la data della festa della parrocchia del Sacro Cuore di Maria fin dai tempi della sua fondazione, la cui titolazione originaria è Sacro Cuore di Maria rifugio dei peccatori; un titolo che si ispira alla denominazione di una confraternita dedicata al Santissimo e Immacolato Cuore di Maria per la conversione dei peccatori, nata a Parigi nel 1836 nella chiesa parrocchia di Notre Dame des Victoires, dall’abate e parroco Des Genettes.
Il parroco, dopo alcuni anni di ministero pastoralmente infruttuoso, decise di rinunciare al suo incarico. Mentre però celebrava una delle sue ultime messe, udì una voce che gli ingiungeva di consacrare la sua parrocchia al Sacro e Immacolato Cuore di Maria Rifugio dei peccatori. Il parroco non tardò ad obbedire e il 16 gennaio del 1836 mise in atto tale consacrazione. La parrocchia da quel momento conobbe, inspiegabilmente, un rifiorire di vita cristiana e di conversioni, a cui si accompagnarono guarigioni e fatti miracolosi.
Questi fatti si verificarono in un epoca che conosce la progressiva diffusione a livello popolare, soprattutto in Francia, della devozione al Cuore Immacolato di Maria: diverse nuove Congregazioni religiose vi si richiamano nelle loro denominazioni, sorgono confraternite laicali ad esso titolate, si diffonde la pratica della “consacrazione al Sacro Cuore di Maria”. Tra le tante iniziative connesse alla diffusione di questa devozione vi è anche la costruzione della chiesa al Sacro Cuore di Maria.
Essa fu edificata nel corso dell’ultimo decennio del 1800 su disegno del famoso architetto Carlo Ceppi (progettista di svariate altre chiese ed edifici residenziali, nonché della stazione ferroviaria di Porta Nuova). La dedicazione della nuova chiesa avvenne nel 1900 per mano del card. Agostino Richelmy, arcivescovo di Torino. Essa funzionò per circa un decennio come santuario mariano e chiesa succursale della parrocchia Santi Pietro e Paolo, fino all’ 1 novembre 1910, data in cui venne eretta in parrocchia autonoma.
Dal vangelo secondo Giovanni (1,35-42)
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. |
RIPRESA del Catechismo
Dopo mesi, dopo anche l’esperienza del cammino di Avvento fatto in lontananza, desideriamo ripartire con la Catechesi anche in presenza, pur nel rispetto di tutte le normative. Ripartiamo con un primo incontro tutti insieme per anno di catechismo, sarà anche occasione per suddividere i gruppi. In quell’occasione presenteremo l’ipotesi di cammino.
- 1° anno di catechismo (2° elem.) – Lunedì 18 gennaio
- 2° anno di catechismo (3° elem.) – Martedì 19 gennaio
- 3° anno di catechismo (4° elem.) – Mercoledì 19 gennaio
- 4° anno di catechismo (5° elem.) – Giovedì 20 gennaio
- 5° anno di catechismo (1° media) – Venerdì 21 gennaio
Gli incontri si svolgeranno nella Chiesa SS. Pietro e Paolo Ap. (L.go Saluzzo), orario: 17.15 – 18.00
Salvo cambiamenti nelle normative legati ai vari DPCM
RIPRESA delle messe feriali al Sacro Cuore di Maria
Da Martedì 19 gennaio riprendono le Messe feriali al Sacro Cuore di Maria Martedì e Giovedì alle ore 18.30