Sportelli in Salvario: supporto e accompagnamento in percorsi formativo-professionalizzanti

L’Oratorio San Luigi promuove già da alcuni anni lo sportello di orientamento al lavoro, un servizio di sostegno per la ricerca attiva di lavoro e formazione professionale. L’obiettivo del servizio è fornire supporto e accompagnamento nell’ingresso/re-ingresso nel mondo del lavoro, in percorsi formativi professionalizzanti, attraverso l’erogazione di diversi servizi:

  • preparazione in vista del colloquio
  • l’aiuto nel redigere un curriculum vitae in formato europeo
  • apertura e gestione di una casella mail
  • aggiornamenti sulle ultime offerte di lavoro
  • corsi di formazione e aggiornamento professionale
  • collegamenti con le agenzie interinali che si occupano di lavoro

Attualmente le attività dello sportello di orientamento al lavoro sono distribuite su più sedi, diverse per la caratterizzazione dei servizi che offrono:

progetto “Spazio Anch’Io” al Parco del Valentino come punto di primo accesso ed indirizzamento, soprattutto dei giovani incontrati durante le attività diurne e notturne di educativa di strada;

Oratorio San Luigi di via Ormea 4, rivolto ad adulti e giovani in cerca di lavoro o formazione, che giungono in contatto con l’oratorio sia attraverso le sua attività diurne, sia attraverso le richieste perpetrate dalla Caritas Parrocchiale;

– al “Giancarlo 2” ai Murazzi, dove alcune postazioni informatiche permettono, due pomeriggi a settimana, di consultare annunci ed offerte di lavoro on-line.

Negli anni passati l’Oratorio San Luigi, in collaborazione con il Tavolo Lavoro della Circoscrizione VIII, è riuscito ad attivare due borse lavoro presso due esercenti del quartiere. Nell’ambito dell’iniziativa Reciproca Solidarietà e Lavoro Accessorio, con la presentazione al bando promosso dal Comune di Torino, è stato inoltre possibile impiegare 7 persone – 4 per l’Istituto e 3 per la Parrocchia – in attività di pulizia, manutenzione ordinaria della struttura e in attività di animazione rivolte a bambini e ragazzi.

Maggiori Info sullo SPORTELLO LAVORO

Con “M’interesso di te” al centro i Minori stranieri soli di San Salvario

In edicola, a partire da Sabato 31 Marzo, nella nuova edizione de La Voce e il Tempo, settimanale della diocesi di Torino, si trova il seguente approfondimento – a cura di Stefano DI LULLO – sull’oratorio San Luigi e il progetto denominato “M’interesso di te” – finanziato dalla  Federazione Scs/Cnos, Salesiani per il Sociale, grazie al fondo di beneficienza di Intesa Sanpaolo – che si rivolge, mediante una rete dedicata di educatori e operatori, a quei ragazzi che “non sono mai entrati nelle comunità di accoglienza dedicate, in quanto non vengono intercettati alla frontiera e nei luoghi di sbarco, o che le hanno abbandonate perché troppo ‘strette’ per loro. Di fatto, pur essendo presi in carico dai servizi sociali, si trovano per strada dove vengono adescati nelle reti della criminalità e dello sfruttamento“, come sostiene don Stefano Mondin, direttore della Pastorale giovanile dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta. Un progetto teso ad intercettare questi ragazzi sulla strada prima di tutto per accoglierli, ascoltarli e intraprendere con loro un percorso di fiducia che li sostenga e li accompagni.

 

TORINO – ALL’ORATORIO SAN LUIGI HA PRESO IL VIA IL PROGETTO NAZIONALE A SOSTEGNO DEI RAGAZZI MIGRANTI NON ACCOLTI NELLE COMUNITÀ

Minori stranieri soli, a San Salvario
con i Salesiani non più «invisibili»

A Torino si intensifica l’impegno dei Salesiani verso i minori stranieri più fragili, i tanti «invisibili» che vagano per le strade delle città senza alcuna protezione, con il rischio di cadere nei circuiti criminali o di sfruttamento sessuale.

Dopo aver avviato diverse Comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati (Msna) i Salesiani ora hanno attivato «M’interesso di te», un progetto nazionale partito in forma sperimentale a Torino, Napoli e Catania, finanziato dalla  Federazione Scs/Cnos, Salesiani per il Sociale, grazie al fondo di beneficienza di Intesa Sanpaolo, rivolto ai quei ragazzi migranti soli usciti da qualsiasi servizio di accompagnamento.

In Italia sono oltre 5 mila, a Torino diverse decine, e rappresentano un quato dei minori accolti nelle strutture di accoglienza.

«Si tratta di ragazzi», sottolinea don Stefano Mondin, direttore della Pastorale giovanile dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, «che non sono mai entrati nelle comunità di accoglienza dedicate, in quanto non vengono intercettati alla frontiera e nei luoghi di sbarco, o che le hanno abbandonate perchè troppo ‘strette’ per loro. Di fatto, pur essendo presi in carico dai servizi sociali, si trovano per strada dove vengono adescati nelle reti della criminalità e  dello sfruttamento. Molti di essi vivono in precarie condizioni igieniche in alloggi di fortuna».

Ed ecco un progetto che attraverso educatori e operatori dedicati cerca di intercettare questi ragazzi sulla strada prima di tutto per accoglierli, ascoltarli e intraprendere con loro un percorso di fiducia che li sostenga e li accompagni.

A Torino il piano viene gestito dall’oratorio salesiano San Luigi a San Salvario dove è già presente una Comunità per Msna che ad oggi accoglie 15 ragazzi. Tutto parte da «Spazio Anch’io», la postazione dei Salesiani al Parco del Valentino dove gli educatori tutti i pomeriggi stanno accanto ai ragazzi che si incontrano sulla strada accompagnandoli a riprendere in mano la propria vita. È lì che avviene il primo approccio.

«Il nostro compito», osserva don Mauro Mergola, salesiano, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «è far percepire ai ragazzi che c’è qualcuno che si interessa di loro, che non c’è solo chi se ne approfitta, ma una comunità che  accompagna. Il nostro obiettivo non è dunque quello di portare i minori immediatamente nelle comunità d’accoglienza, ma tempi». Presso l’oratorio Ss. Pietro e Paolo è allestita un’accoglienza diurna dove i ragazzi tutti i giorni possono trovare riparo, un luogo accogliente dove fare due chiacchiere con gli educatori, mangiare qualcosa, fare una doccia, lavarsi i vestiti.

Da lì partono dunque le proposte di partecipazione ai corsi di lingua italiana all’oratorio San Luigi e ai percorsi formativi e di avviamento professionale che il centro giovanile offre.

«Il progetto», conclude don Mergola, «si inserisce tra l’attività di ‘Spazio Anch’io’, informale, l’oratorio sulla strada, e quello strutturato della Comunità di accoglienza per Msna».

17/04: telo sindonico e racconto biblico alla Sala Giovani DB

Si segnala l’appuntamento alla Sala Giovani DB con il Vangelo di Marco, previsto per martedì 20 marzo poi posticipato, per ragioni organizzative, a martedì 17 aprile 2018, ore 20.30, in Via Ormea 4 a Torino. Durante l’incontro il salesiano, don Gianni Ghiglione, proporrà un confronto tra l’immagine del telo sindonico e il racconto biblico.

Sul telo sindonico – spiega don Gianni – è visibile un’immagine di uomo, di cui sono identificabili la condizione e la causa della morte, ossia la crocifissione, preceduta da flagellazione, battiture sul volto, incoronazione di spine, uso dei chiodi per la crocifissione stessa, seguita dalla ferita inflitta con la lancia da uno dei soldati, mentre le gambe non appaiono spezzate. Non sembra dunque ci sia contraddizione fra il racconto nei vangeli e la Sindone, ma solo possibile completamento.”

 

 

All’Oratorio Santi Pietro e Paolo Apostoli arriva la Primavera Ragazzi 2018

E con la stagione dei fiori, si aprono le porte anche dell’Oratorio Santi Pietro e Paolo Apostoli (via Giacosa, 8) con “Primavera Ragazzi 2018”, un pacchetto di attività, per i bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni, organizzate dalle ore 8,00 alle 17,00 (apertura ore 7,30 su richiesta) con gioco libero assistito dalle 17,00 alle 19,00.

  • Giovedì 29 marzo - Giovedì Santo

    Mattinata: attività formative e compiti
    Pomeriggio: laboratori e tornei

  • Venerdì 30 marzo - Venerdì Santo

    Mattinata: attività formative, laboratori e compiti;

    dalle 15.00 via Crucis per il quartiere;

    ore 18.00 spostamento in Chiesa Santi Pietro e Paolo per la Celebrazione della Passione del Signore

  • Martedì 3 aprile

    Attività formative, compiti delle vacanze, giochi e uscita sul territorio

Maggiori informazioni:

 

Fare del Bene a Tutti (?) con il Weekend Savio Club 2018 al Colle

Ecco la testimonianza di Sofia, una giovane dell’Oratorio San Luigi di Torino, sull’esperienza vissuta a Colle don Bosco con il Savio Club:
Sabato 24 febbraio siamo partiti dall’oratorio San Luigi per raggiungere Colle Don Bosco, dove si sarebbe tenuto il weekend organizzato da Savio Club, per tutti i giovani delle scuole medie del Piemonte e della Valle D’Aosta. E’ stato anche per me, con i miei venticinque anni, la prima volta e non sapevo cosa ci avrebbe aspettato, nonostante le iniziali diffidenze siamo riusciti a creare un bel gruppo di otto ragazzi. Quando siamo arrivati ci siamo trovati di fronte ad una realtà molto più grande del nostro oratorio, ci siamo trovati davanti a tantissimi visi nuovi (i partecipanti erano ben 450, con una settantina tra animatori e volontari!). Nonostante questi grandi numeri, hanno saputo accoglierci e gli animatori ci hanno fatto sentire subito protagonisti di questo grande gruppo. Il tema del Weekend era ‘Fare del Bene a Tutti (?)’, ogni gioco, preghiera o momento di condivisione era impostato su questo tema. ‘Qual’è il bene che avresti potuto fare? Qual’è il bene che potresti fare?’: queste sono alcune delle tante domande che hanno creato spunti di riflessione per i ragazzi, domande di cui necessitano, perché le risposte ci sono, ma hanno solo bisogno di qualcuno che li aiuti a tirarle fuori. Possiamo concludere che questo Savio Club è andato alla grande e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per l’organizzazione di queste indimenticabili giornate.”
Sofia

10/04: alla Sala Giovani DB di Via Ormea si parla di testamento biologico e fine vita

Si segnala l’incontro con il prof. Valter Boero, docente di Agraria presso UNITO – Università degli Studi di Torino, sul “Testamento biologico e fine vita” che si terrà in data 10 Aprile, alle ore 20.30. L’iniziativa si colloca all’interno del calendario delle attività quaresimali della Sala Giovani DB di via Ormea, 4 a Torino, sul Vangelo di Marco commentato dal salesiano Don Gianni Ghiglione, il quale descrive il ciclo di incontri come “un’occasione per quanti vorranno approfondire il Vangelo di Marco, testo portante della fede e per quanti stanno cercando di valorizzare questo tempo di Quaresima in preparazione alla Pasqua“. La partecipazione ai primi incontri generosa con un folto gruppo di giovani dai vicini collegi San Giuseppe, Alfieri Carrù e San Giovanni Evangelista di Torino.

 

Le “24 ore per il Signore” stabili, instancabili e abituali con la “movida spirituale” di San Salvario

Anche quest’anno il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione propone la 5ª edizione di “24 ore per il Signore”, nei giorni di venerdì 9 e sabato 10 marzo. Il tema di quest’anno è un’espressione del Salmo 130: “Presso di te è il perdono”: il desiderio è quello di aprire il cuore per farvi entrare la vita di Dio, che lo cambia e lo trasforma e rende felici.

Si pubblica il reportage di “Famiglia Cristiana” a cura di Lorenzo Montanaro, Alberto Laggia e di Maria Elefante che ritraggono, attraverso la loro penna, alcune realtà parrocchiali “sempre aperte” del Piemonte, del Veneto e della Campania che cercano di offrire anche in orari insoliti, e non solo in occasione delle “24 ore per il Signore”, iniziative diverse all’insegna della preghiera e delle confessioni. Qui di seguito, una parte del reportage, che si affaccia alle porte dei salesiani nel quartiere di San Salvario e a Maria Ausiliatrice:

L’anima della notte

VIAGGIO NELLE CHIESE APERTE ANCHE DOPO IL TRAMONTO

IL 9 E 10 MARZO IN TUTTA ITALIA PREGHIERE E CONFESSIONI NON STOP IN OCCASIONE DELLE “24 ORE PER IL SIGNORE”, UN APPUNTAMENTO ANNUALE VOLUTO DA PAPA FRANCESCO. MA CI SONO CITTÀ IN CUI QUESTA È UNA REALTÀ QUOTIDIANA. O QUANTO MENO SETTIMANALE. SIAMO ANDATI SUL CAMPO A VEDERE DOVE E COME.

PARTENDO DAL PIEMONTE

DAL KEBAB ALL’INCENSO, L’ALTRA “MOVIDA”

Le iniziative dei salesiani nel quartiere di San Salvario e a Maria Ausiliatrice

di Lorenzo Montanaro

«In chiesa non vado mai, non so nemmeno se sono credente. Però qui, a quest’ora di notte, c’è qualcosa di speciale: un silenzio che mi piace». Entrano alla spicciolata, qualcuno dopo aver dato l’ultimo sorso al bicchiere di plastica che tiene in mano o l’ultimo morso a un trancio di pizza. C’è chi, all’ingresso, si fa un segno di croce. Chi si guarda un po’ intorno, come per “assaggiare” l’aria.

Di solito si fermano cinque o dieci minuti, ma c’è anche chi si trattiene più a lungo. Entrano perché le porte sono spalancate. Già, una chiesa senza confini e senza barriere. Aperta sulla piazzetta che ogni fine settimana viene invasa da migliaia di ragazzi in cerca di divertimento e locali alla moda. Aperta al punto da assorbire voci, rumori, perfino odori. Dal kebab all’incenso. È

un chiaro esempio di quella Chiesa in uscita voluta da papa Francesco. Ma questa parrocchia ha “giocato d’anticipo”. Questione di un soffio. Era infatti il 2 marzo 2013 (11 giorni prima dell’elezione di Bergoglio) quando don Mauro Mergola, salesiano, parroco della comunità Santi Pietro e Paolo, nel cuore del multietnico quartiere torinese di San Salvario, decise di tenere aperta la chiesa il sabato notte per incontrare i “ragazzi della movida”. Doveva essere un esperimento, legato alla Quaresima. Invece, dopo cinque anni di rodaggio, la “movida spirituale” è una realtà stabile e affermata. Un’esperienza di frontiera. Sì, perché

nelle notti di San Salvario si incontra di tutto. Accanto al divertimento sano, c’è il dolore urlato nello sballo: il consumo di alcol è elevatissimo, come quello di stupefacenti (cannabis, il cui odore dolciastro si sente ovunque, ma anche cocaina e droghe sintetiche dagli effetti devastanti). A questo mondo dai mille volti, chiassoso quanto ignorato, la parrocchia non risponde con la condanna, ma con la presenza. «Noi stiamo sulla porta» racconta Paulo Bošković, salesiano croato, che a Torino si prepara per l’ordinazione sacerdotale. «Tanti ragazzi si avvicinano per incontrarci e fare domande. È il segno di un desiderio spirituale vivo, nonostante tutto».

Tra mezzanotte e le due c’è un flusso continuo di gente che varca le porte della chiesa. Si tratta, per lo più, di piccoli gruppi di ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Sara e Laura, entrambe diciottenni, sono entusiaste. «La proposta ci piace molto. È bella la possibilità di un istante di preghiera, magari prima di un’uscita di gruppo con gli amici». Se per loro la vita di parrocchia è esperienza quotidiana, c’è anche chi arriva da percorsi diversi. «No, non mi definirei credente, almeno non nel senso  tradizionale» dice Lorenzo, anche lui neomaggiorenne. «Eppure qui vengo spesso. Mi piace il contrasto tra il frastuono di fuori e la calma che si respira oltre la porta». Chi vuole può scrivere su un foglietto di carta la sua personale domanda e pescare da un

cestino una citazione biblica. In piedi davanti all’altare, don Mauro incontra tutti e con tutti condivide una parola, un saluto, un preghiera. «Affidiamo al Signore esperienze e persone care. Insieme diamo un senso a questo momento. A volte, qualcuno mi chiede di confessarsi».

Col buio ha a che fare anche la proposta che arriva dal santuario di Maria Ausiliatrice, cuore pulsante del mondo salesiano. Alle 21 della domenica c’è la Messa, ma, specialmente in questa Quaresima, già dalle 20.30 sono disponibili quattro o cinque confessori. E la fila di fedeli (soprattutto universitari e giovani coppie) è continua. «Non è solo questione di comodità» osserva il rettore, don Cristian Besso. «La sera è il tempo della riflessione. Come ci ricordano tanti passi biblici, è l’ora in cui l’uomo sente l’angoscia delle giornate che sfumano via, a volte nel non senso. In quest’ora è prezioso l’incontro spirituale».

Ecco, il reportage integrale: