Incontro alla Sala Giovani DB. L’amore è eterno finché dura?

L’amore è eterno finché dura? Si tratta certamente di una domanda provocatoria a cui si è cercato di rispondere, martedì scorso, alla Sala Giovani DB, insieme a Paolo De Martino, diacono permanente della Diocesi di Torino, referente dell’apostolato biblico. L’incontro è stato organizzato da Luca Desserafino, scrittore, pubblicista e salesiano che durante la serata ha intervistato Paolo De Martino; quest’ultimo, partendo dalla sua esperienza di vita come uomo, sposo e padre ha toccato varie tematiche tra le quali l’amore coniugale, l’innamoramento, il fidanzamento, la fede, i figli:

Sono sposato da 18 anni. Sono un diacono permanente, uno dei miei impegni è l’accompagnamento dei fidanzati e mi capita molto spesso, poi, di sposarli. L’amore funziona così, per definizione è eterno. Il resto si chiama cotta, innamoramento. La cotta finisce, l’amore no. Tutte le volte che si dice l’amore è finito quell’amore non è mai esistito. Era solo innamoramento. L’amore per definizione va fino alla fine. Non si può dire all’altra persona “io ti amo” e poi vediamo come va a finire. L’amore va avanti fino alla fine. Fino alla estreme conseguenze.

L’età della giovinezza serve a vivere l’innamoramento. Come un fragile albero, l’amore ha bisogno di essere coltivato, giorno dopo giorno pazientemente. Nei primi anni di coppia c’è entusiasmo, dopo si approfondisce, se è vero amore diventa più bello. Come funziona l’amore? È un qualcosa di cui o fai esperienza o sono chiacchiere al vento. Perché amo mia moglie? Non lo so. Sono certo che ad un certo punto ho deciso di amare mia moglie. Ho scelto di essere felice. Tu scegli di essere felice. Ho scelto di amare mia moglie e alla fine di un cammino abbiamo scelto di sposarci. È venuto quasi naturale. Ci è sembrata una logica conseguenza.

L’amore per definizione deve generare vita. Io e mia moglie siamo due persone diverse, non una cosa sola, ci amiamo nella differenza. Un matrimonio può essere fecondo anche senza propri figli biologici. Pensiamo a quelle coppie che non possono generare figli per impedimenti naturali, ma il matrimonio deve necessariamente sbocciare nella vita, l’amore è vita.