Il Rettor Maggiore dei salesiani Don Ángel Artime per le strade di San Salvario

Nella sua terza giornata di visita all’Ispettoria Salesiana del Piemonte e della Valle d’Aosta, lunedì 21 maggio, Don Àngel Artime, Rettor Maggiore dei salesiani, ha incontrato i membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana nel quartiere di San Salvario: nell’Istituto San Giovanni Evangelista si sono radunate più di 200 persone, tra Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori, Ex Allievi, studenti universitari del Collegio, membri della Cappellania Filippina, oltre a volontari, amici e simpatizzanti, che hanno accolto Don Àngel con un gioioso benvenuto.  Successivamente nella vicina Chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista Don Luigi Testa, direttore dell’Istitutoha salutato il Rettor Maggiore e dopo un breve discorso introduttivo ha donato a Don Àngel la serigrafia della facciata storica della Chiesa di San Giovanni Evangelista.  

La parola è poi passata a Don Àngel che nel suo discorso di apertura ha invitato ciascuno dei presenti a “vivere nella Chiesa la bellezza della propria vocazione che si realizza appieno accompagnando le persone nella vita cristiana, che non è esente però da difficoltà”; ha ricordato anche che per fare ciò è necessario un cammino profondo di conoscenza reciproca che sta alla base dell’amore per il prossimo, sottolineando come a fondamento di ogni opera ben riuscita è sempre stato principalmente l’entusiasmo a fare da terreno fertile.

Quando in un posto si creano veramente i presupposti per un clima di vita, di vicinanza, di simpatia, di voglia di trovarsi e stare insieme, rivolto a giovani e ragazzi – ha aggiunto don Angel – questo fa sì che tale clima cresca, aumenti, fino a divenire uno spazio di condivisione. È accaduto così tante volte nel ‘900, con l’opera dei santi sociali come il nostro Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso, Giuseppe Cottolengo, Leonardo Murialdo e tanti altri, proprio a Torino e dintorni, e questo perchè quando esiste una realtà bella che viene trasmessa, comunicata, è allora che si può venire contagiati. Una casa come questa del San Giovanni Evangelista, che accoglie gli universitari, la cappellania filippina, il gruppo ex allievi e tanti altri amici dell’opera – ha continuato Don Angel – non deve perdere mai questa caratteristica di essere una casa sempre aperta, che ha la capacità di accogliere e armonizzare culture diverse.

La visita del Rettor Maggiore è proseguita poi al Parco Del Valentino, a Spazio Anch’io, progetto all’interno dell’Educativa di strada promossa dall’Oratorio San Luigi, dove si è svolto un momento di confronto e di ascolto con la Comunità Educativa Pastorale e con i ragazzi ospiti della Comunità per Minori Stranieri non accompagnati.

La visita di Don Angel è stato un evento eccezionale che ha portato tanta gioia tra noi educatori”, ci dice con emozione Matteo Aigotti, referente dell’Educativa di Strada al San Luigi. “Per chi come me lavora con minori e giovani in difficoltà – aggiunge Matteo – è importante sapere di avere qualcuno accanto, sentire di appartenere a qualcosa più grande: con i suoi consigli e le sue attenzioni, Don Angel ci ha donato la giusta carica per affrontare al meglio le sfide educative di tutti i giorni. Abbiamo bisogno che i nostri giovani si meraviglino e meraviglino: molti sono numeri per i centri di accoglienza, per le statistiche della disoccupazione. Per noi, per i salesiani, per Don Angel sono qualcosa di più, sono ragazzi a cui restituire la dignità umana, da motivare, affinchè si impegnino per fare qualcosa di grande.

A Spazio Anch’io, nel Parco del Valentino, Don Angel ha potuto ascoltare la testimonianza dei ragazzi ospiti della Comunità MSNA del San Luigi che hanno raccontato la loro esperienza di crescita umana, cristiana e professionale all’interno dell’opera salesiana. L’incontro si è concluso con i ringraziamenti di Don Angel agli animatori, agli educatori e ai volontari che insieme ogni giorno lavorano per contribuire a rendere sempre più accogliente l’opera salesiana in San Salvario.

La terza tappa della visita si è svolta all’Oratorio Santi Pietro e Paolo, in via Giacosa 8, dove Don Àngel è stato accolto da una folla festante di bambini e ragazzi di ogni età, e dalla comunità salesiana che ogni giorno lavora con sinergia nel quartiere di San Salvario.

Nei locali adiacenti messi a disposizione dall’Oratorio è stato poi inaugurato da Don Àngel Artime il “Ri-generation Lab”, un laboratorio ideato con il contributo dell’Impresa Astelav per insegnare ai giovani in difficoltà a riparare e rigenerare elettrodomestici. All’inaugurazione erano presenti Don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle D’Aosta, Don Mauro Mergola, tutore di alcuni giovani che parteciperanno al progetto, Don Stefano Mondin, delegato salesiano della Pastorale Giovanile per l’Ispettoria del Piemonte e la Valle D’Aosta, Sonia Schellino, assessore per il Welfare al Comune di Torino, Monica Cerutti, assessore per le Pari Opportunità alla Regione Piemonte, Giovanna Pentenero, assessore per la Formazione Professionale alla Regione Piemonte.

 

“Se cambiamo la vita anche di un solo giovane, abbiamo fatto un grandissimo lavoro.

Don Àngel Fernández Artime, 10° successore di Don Bosco

 

 

Abbiamo seguito il Rettor Maggiore dei salesiani, Don Ángel Fernández Artime, durante la sua visita all’opera salesiana in San Salvario e siamo andati tra la gente a raccogliere testimonianze, impressioni, aspettative.

L’intervista: Don Elio Arcostanzo e il futuro salesiano al Sacro Cuore di Maria

Salesiano dal 1960 e sacerdote dal 1971, Don Elio Arcostanzo è vicario parrocchiale dal settembre 2017 alla Chiesa Sacro Cuore di Maria, in precedenza gestita dalla fraternità dei monaci aspostolici diocesani di Torino, ora in mano ai salesiani.

Don Elio, come sono stati accolti i salesiani nel quartiere?

È stata una felicità generale il passaggio e continua a rimanere questa soddisfazione. Sono stato accettato con simpatia da subito: le varie iniziative che si propongono vengono accolte con entusiasmo, anche le attività ordinari che per un certo periodo erano state diciamo trascurate, come ad esempio il rosario nel cortile ogni sera alle 20, con cui siamo impegnati tutti i giorni e abbiamo riempito tutto il mese.  E poi ci sono le attività straordinarie come l’ultima Via Crucis che ha riscosso grande successo di folla.

Su cosa state puntando?

Sulla formazione adulti e giovani e sull’azione liturgica: c’è un gruppo che si interessa di preparare l’introduzione per la lettura e la preghiera per i fedeli. Insieme alla parrocchia Santi Pietro e Paolo seguiamo il settore catechesi, io mi occupo della preparazione ai sacramenti del battesimo, comunione e cresima. Ben organizzato è poi il gruppo Caritas anche se non vanta un notevole numero di volontari: il giovedì si radunano in tre solo per l’ascolto di emergenze, sul come intervenire, se solo con i pacchi o economicamente, o con l’assistenza a casa. Si tratta di famiglie, per la maggior parte stranieri, ma appartenenti al nostro territorio. Per le persone della nostra circoscrizione, si considera bene la situazione e come intervenire, a secondo delle necessità.

Rispetto alla passata gestione cosa è rimasto uguale?

L’orario delle messe. Tutto il resto è stato per l’appunto rafforzato: con entusiasmo è stata persino presa la messa – anche al mattino – nei tempi feriali delle ore 9: ho un bel gruppo che partecipa, composto non solo anziani ma da tanti giovani. Due insegnanti ogni mattina vengono a messa prima di recarsi a scuola. Ho spostato la festa parrocchiale che si celebrava nel mese di novembre, al mese di maggio, inserendola all’interno delle concelebrazioni mariane del mese. Ho aggiunto la festa degli anniversari di matrimonio, l’anniversario dei battesimi – la scorsa domenica ai genitori che hanno battezzato i figli negli ultimi tre anni ho dato, a fine messa, un ovetto – e dopo ogni celebrazione ho introdotto un rinfresco.  Piccole cose che fanno dire alla gente “questo prete fa tanto per noi!”. La frequenza stessa è cambiata anche per questo. Non faccio miracoli, porto solo la spontaneità salesianità – che ci contraddistingue – nei quartieri.

A proposito di salesianità, esiste un Oratorio?

Si, certo, accanto alla Chiesa. Al sabato mattina è aperto però solo per i ragazzi che fanno doposcuola, che sono seguiti da tre animatori. Le attività di catechismo per i ragazzi vengono invece svolte nella parrocchia di Santi Pietro e Paolo. In Oratorio al Sacro Cuore vado a dire di proposito la preghiera, proprio per incontrare questi ragazzi.

La Parrocchia in passato è stata un santuario mariano. Oggi permane ancora l’impronta mariana?

Tale impronta si è mantenuta abbastanza forte: alla fine di ogni celebrazione la gente si ferma e offre un canto alla Madonna. E’ una devozione che è rimasta, e che va coltivata tra i parrocchiani, giorno dopo giorno. Confidiamo nella Madonna, in Maria Ausiliatrice che per noi salesiani è Madre e guida ispiratrice.

 

Il 25 Maggio concerto per organo al Sacro Cuore di Maria per la festa patronale

Venerdì 25 Maggio, alle ore 21, alla Chiesa Sacro Cuore di Maria in via Oddino Morgari 9, in occasione della festa patronale della Parrocchia, si terrà il concerto per organo e coro con l’organista della Cattedrale di Vercelli Carlo Montalenti, il Coro Alpette di Torino, diretto da Carlo Luca Sambataro con l’accompagnamento di Isabella Stabio al saxofono(II parte).

Ingresso libero.

3351099087
parr.sacro.cuore.maria@diocesi.torino.it

Il Sacro Cuore di Maria e l’architettura neogotica nel cuore di San Salvario

La Chiesa del Sacro Cuore di Maria, in stile neogotico, si trova tra le vie Morgari e Belfiore, al centro geografico del quartiere di San Salvario, conosciuto per la variegata presenza di associazioni e iniziative multiculturali. La parrocchia occupa il lato nord dell’aiuola Donatello, luogo di incontro e di scambio di diverse realtà: la Casa del Quartiere ospitata nell’edificio degli ex bagni pubblici e luogo di ritrovo di varie associazioni del quartiere; la casa Morgari, di proprietà della parrocchia, è sede operativa della Caritas diocesana.

La descrizione

La pianta della Chiesa si sviluppa mediante un modulo ottagonale che si ripete longitudinalmente tre volte, affiancato da una serie di cappelle a base esagonale estradossate e si conclude con una zona presbiteriale circolare. L’interno è scandito lungo la navata da pilastri polistili che sostengono le volte. Quattro pilastri, di cui due formano l’arco trionfale, costituiscono gli elementi portanti del tamburo della cupola e unitamente ad altri 6 pilastri di minori dimensioni collegati da archi a tutto sesto, separano l’area del presbiterio con l’altare maggiore dall’ambulacro circostante. Al di sopra dell’ambulacro con un loggiato o matroneo con finestrature a doppio ordine di colonnine e rosoni nella parte centrale del loggiato è collocato il grande organo.

La complessa volta che copre ognuna delle tre campate della navata è costituita dall’unione di una volta a stella a base quadrata e due porzioni di volta ad ombrello a base ottagonale, che a sua volta si divide in tre “spicchi” per parte che si impostano su colonnine. La decorazione dell’interno adotta il colore verde per le volte e le pareti in accordo con l’impiego del Marmo verde Roja e motivi dorati. Le finestre sono adorne di vetrate illustranti le Litanie lauretane e la vita della Vergine.

Opere di valore storico artistico

Il rosone disegnato nel settembre del 1896 da Paolo Gaidano, professore dell’accademia di Torino, ed eseguito dal professore Francesco Moretti di Perugia, caposcuola dei dipinti su vetro è presentato nel 1898 all’esposizione di arte sacra di Torino. Distrutto nei bombardamenti è stato ricostitruito sullo stesso disegno del Gaidano.

Concerto di 10 campane e campanone: il Campanile ospita 10 campane realizzate dalla ditta Mazzola nel 1895.

Cappella del Fonte battesimale con tela del battesimo di Gesù al fiume Giordano, opera di Luigi Onetti che sostituisce una tela da andata distrutta ma di analogo soggetto del Gaidano.

Cappella di Santa Bernadetta

Cappella di San Giuseppe: altare originariamente in forma di trittico che accoglie oggi, nella porzione centrale, una statua di San Giuseppe con Bambino Gesù. Ospitava un quadro di Luigi Morgari a sfondo oro, fatto in forma di trittico, nella cui parte centrale era posto San Giuseppe avante ai lati Pio IX e Leone XIII.

Altare maggiore: realizzato in marmo chiaro con trafori a logge e rosoni, ornato di colonnine e decorazioni a gigli. Danneggiato già nel primo bombardamento e tempestivamente ricostruito con alcuni elementi originari, tra cui la porticina del tabernacolo del Gaidano raffigurante la resurrezione di Cristo. La statua della Vergine, posta sopra l’altare maggiore ed eseguita a Carrara, era opera di Davide Calandra; distrutta nei bombardamenti è rifatta da Edoardo Rubino nelle forme e dimensioni originali.

Organo: costruito da Carlo Vegezzi Bossi e posto in opera nel maggio 1898, risultò a quel tempo uno dei più grandi d’Italia, ampliato fino alla seconda guerra mondiale quando subi i bombardamenti, in parte recuperato. L’organo attuale è del 1965.

Cappella con tela raffigurante l’Ultima Cena: attribuita alla scuola del Moncalvo, risalente al XVII secolo.

Cappella del Cristo Risorto: opera del Ceppi, in marmo con sottili colonnine tortili e sculture. Tela raffigurante l’apparizione di Gesù a Santa Maria Maddalena, opera di Luigi Onetti, che sostituisce una tela di Paolo Gaidano andata distrutta e raffigurante San Guglielmo.

Cappella del Crocifisso con tabernacolo della custodia eucaristica, opera di Carlo Ceppi e di Pietro Canonica, con mensa in marmo bianco con un medaglione in bassorilievo raffigurante “Il Pellicano”,  simbolo del sacrificio del Cristo. Il Crocifisso, due volte premiato all’Esposizione Internazionale di Parigi, venne distrutto nei bombardamenti. La mensa è stata ricostruita nella forma e dimensioni originarie del Ceppi, mentre l’opera del Canonica è stata sostituita da un Crocifisso ligneo policromo di pregevole fattura di ignoto maestro piemontese.

La planimetria della Chiesa

All’esterno la facciata principale è dominata dal grande arco centrale, che inquadra nella parte inferiore due portali di ingresso e nella parte superiore il rosone a cinque petali ed è circondata da una serie di aperture minori quadrilobate, e nella parte inferiore da una serie di settefinestre ad arco trilobato. La particolare forma lobata del rosone si ripete come motivo fondamentale nelle aperture dei lati lunghi e del tamburo. La grande vetrata del rosone raffigura l’assunzione della Madonna in cielo. Ai lati dei due campanili a pianta quadrata disposta diagonalmente, arricchiti da fasci di colonnine che partendo dall’alto zoccolo in pietra terminano in mensole con statue dei profeti, sormontate da una cuspide. Su ciascun lato del campanile aggettano, nella parte superiore, logge semicircolari aperte con trifore sormontate da un traforo che riprende il motivo della rosa a sei petali. I campanili terminano con una copertura a cuspide, ornata nella sommità da mazzo di gigli e rose di rame dorato. La decorazione esterna bianca circonda tutta il tempio con ornati di gigli e rose unitamente a versetti del “Magnificat” scritti a grossi caratteri.

Note per Don Bosco con l’organista Roberto Canali al Sacro Cuore di Maria

La rassegna organistica salesiana “Note per don Bosco”, giunta alla sua nona edizione, fa tappa alla Chiesa Sacro Cuore di Maria. Il 27 aprile alle ore 21, in via Oddino Morgari 9 (angolo via Belfiore) a Torino, si terrà il concerto per organo, con proiezione su maxi schermo, del maestro Roberto Canali, docente di Organo al conservatorio di Napoli, che riproporrà un repertorio delle musiche di Bach, Bossi, Petrali, e altri compositori.

Sarà inoltre un’occasione per ascoltare musica nella chiesa che ha avuto, nel 1898, il più grande organo d’Italia.

Ingresso libero

Info 011/6699083

Oratorio Estivo a San Salvario: segui l’Estate Ragazzi 2018 settimana per settimana

N.B. La pagina sarà in continuo aggiornamento durante le 9 settimane di ER con i programmi e le fotogallery 

È cominciato il corso per animatori in preparazione dell’Estate Ragazzi 2018 all’Oratorio salesiano di San Salvario. Venti animatori si sono ritrovati per organizzare e programmare i momenti formativi che accompagneranno tutte le settimane dell’oratorio estivo. Il sussidio che accompagnerà l’intero percorso sarà Yubi. I custodi delle luci con il quale si affronteranno i temi dell’amicizia e della Grazia,  in linea con la prossima GMG  – Giornata Mondiale della Gioventù “Non temere Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio”, che si svolgerà a Panama nel Gennaio 2019.

In Oratorio l’estate sarà più bella tra feste, gite, tornei, laboratori e momenti di formazione. Le attività si svolgeranno dall’11 giugno fino al 7 settembre e saranno divise per fasce d’età.

Di seguito pubblichiamo la foto degli animatori che accompagneranno i ragazzi all’Oratorio Estivo salesiano con indosso le nuove maglie dello staff 2018:  gli aiuto-animatori con la maglia bianca,  gli animatori con la maglia verde,  i responsabili con la maglia rossa. 

In foto, da sinistra a destra:
> Maglia bianca
 Ghofran, Ilaria, Bianca e Nadir
> Maglia verde Sonia, Giulia, Verena, Ivan, Mouna, Marco, Mohcin, Ilaria, Erika, Nosa, Lorenzo, Samuele
> Maglia rosso Sara, Renato, Sajmir, Valeria, Giulia, Alessia, Sofia, Don Mauro

 

 

Di seguito la locandina con tutte le informazioni sulle attività dell’Oratorio Estivo a San Salvario e il programma di Estate Ragazzi aggiornato settimana per settimana:

 

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Questa estate tutti in Giappone con Yubi

Quest’anno l’Oratorio Estivo si trasferirà in Giappone per la più grande avventura che la valle di Yubi abbia mai vissuto: con “Yubi e i Custodi della Luce”, un film di animazione interamente dedicato ai GREST, i ragazzi, insieme agli animatori, potranno vivere l’esperienza estiva in modo ancora più entusiasmante! Il cofanetto, disponibile sullo store online, di Ora Giovane, contiene 3 fascicoli e l’ accesso ai contenuti multimediali online.