Una Storia
Il primo nucleo: nasce l’oratorio san Luigi
La zona di Porta Nuova, oggi il centrale quartiere di San Salvario, all’epoca di don Bosco costituiva la periferia meridionale della città. Attorno alla stazione vi erano casupole, terreni quasi incolti fino al Po, nessuna chiesa, centinaia di ragazzi abbandonati a loro stessi.
In questa zona Don Bosco affitta dalla signora Valienti una casetta, una tettoia ed un cortile. Siamo nell’agosto del 1847 e Don Bosco fonda l’Oratorio San Luigi Gonzaga, il secondo dopo quello di Valdocco. La scuderia diventa cappella, il ripostiglio la sacrestia e l’orticello spianato si trasforma in cortile; il giorno dell’Immacolata del 1847 viene inaugurato ufficialmente il San Luigi. In breve tempo più di cinquecento ragazzi invadono il cortile e gli spazi: è nato l’oratorio. Negli anni sucessivi al San Luigi si susseguono varie personalità tra cui don Michele Rua, che diventerà il primo sucessore di Don Bosco, don Giovanni Cagliero e don Leonardo Murialdo.
La Chiesa e l’Istituto san Giovanni Evangelista
Accanto all’Oratorio san Luigi, Don Bosco volle erigere una chiesa ed un “ospizio” con scuola per giovani “poveri ed abbandonati”, al fine di rendere più efficace la sua opera educativa. Vari motivi orientavano il Santo a questa impresa. Nel Borgo di san Salvario era iniziata una forte espansione della città, prevista dai piani urbanistici fin dal 1847 ed accelerata anche dalla costruzione della vicina stazione ferroviaria di Porta Nuova. Ne conseguì una forte concentrazione demografica, particolarmente del ceto popolare e povero. Inoltre, già dal 1853, i Valdesi, ottenuta nel 1848 l’emancipazione, avevano iniziato a costruire il tempio, un ospedale ed una scuola, aperta anche ad alunni di fede cattolica per i quali le altre scuole cittadine erano scomode. In questo stesso quartiere sarebbero sorti più tardi la sinagoga per il culto israelitico e la scuola ebraica. Il proselitismo e le vivaci iniziative dei protestanti offrirono a Don Bosco ulteriori motivi per articolare e sviluppare la sua opera, sorta già nel 1847.
I lavori per la costruzione della chiesa iniziarono nell’estate del 1877 e il 28 ottobre 1882 essa poté essere solennemente consacrata. Com’era già avvenuto a Valdocco, accanto alla nuova chiesa don Bosco volle subito edificare “un ospizio per giovanetti poveri ed abbandonati”. In breve tempo sorse perciò, tra la chiesa e via Madama Cristina, un collegio per 350 allievi. Entrato in funzione nell’autunno del 1884, ospitò per i primi dieci anni gli adulti che aspiravano alla vita salesiana. Ne era direttore il beato don Filippo Rinaldi, futuro terzo successore di don Bosco. Nel 1894 l’Istituto fu convertito in collegio con scuole elementari e ginnasiali. Oggi è sede di un Convitto universitario ed accoglie attività pastorali per i fedeli di nazionalità filippina.
Dalle Memorie dell’Oratorio
“Quanto più era grande la sollecitudine a promuovere l’istruzione scolastica, tanto più cresceva il numero degli allievi. Ne’ giorni festivi una parte appena poteva raccogliersi per le funzioni e nel cortile per la ricreazione. Allora sempre d’accordo col T. Borel, a fine di provvedere a quel crescente bisogno, venne aperto un novello Oratorio in altro quartiere della città. A tale uopo venne presa a pigione una piccola casa a Porta Nuova sul viale del re, comunemente detto Viale del Platani dalle piante che lo fiancheggiavano (…) Di quel sito e del giardino per la ricreazione era proprietaria la sig. Vaglienti (…). La pigione era di fr. 450.
L’Oratorio fu detto di S. Luigi Gonzaga, titolo che gli fu finora conservato. L’inaugurazione fu fatta da me e dal T. Borel il giorno dell’Immacolata Concezione 1847. Vi fu straordinario concorso di giovanetti che così diradarono alquanto le file troppo compatte di quelli di Valdocco. La direzione di quell’oratorio fu affidata al T. Giacinto Carpano, che vi lavorò alcuni anni totalmente gratis. Lo stesso regolamento compilato per l’istituto di Valdocco fu applicato a quello di S. Luigi senza che fosse introdotta veruna modificazione”.