QUARTO INCONTRO COMMUNITY LAB TORINO – SAN LUIGI

Il quarto incontro del Community Lab per la realtà del San Luigi di Torino. Di seguito un breve resoconto della serata.

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Nella serata di lunedì 15 febbraio si è svolto il quarto ed ultimo incontro del Community Lab con la comunità educativa pastorale di San Salvario accompagnata dai ragazzi di Go.

È stato un incontro estremamente interessante che ci ha portato a ripercorrere le tappe principali di questo percorso focalizzato sul concetto di comunità che educa.

La prima parte del nostro incontro è stata dedicata a fare un breve recap: nei primi due incontri abbiamo parlato del concetto di educazione e della visione che noi abbiamo su di essa, ci è infatti stato chiesto di ripensare a degli episodi in cui ci siamo sentiti educati da qualcuno ed in cui abbiamo educato qualcuno.

Durante il terzo ed il quarto incontro ci siamo concentrati maggiormente sul tema della comunità, infatti abbiamo fatto prima un’analisi swot sulla nostra comunità evidenziando così i punti di forza e di debolezza interni, le opportunità e le minacce esterne e nell’ultimo incontro abbiamo utilizzato quest’ultima per soffermarci sulle criticità presenti ad oggi nella nostra Casa e capire come affrontarle.

Questo quarto incontro si è aperto con una riflessione portata da Giovanni Petrini su cosa significa essere, sentirsi ed agire come comunità oggi; abbiamo avuto così modo di ripensare a ciò che per noi significa essere comunità. Tra i vari significati che noi abbiamo dato vi era un’identità condivisa, dinamica ed aperta; il bisogno di manifestare la nostra fede a partire dal comune destino di essere umani, essere co-responsabili, avere fiducia nell’altro ed in noi stessi ed essere disposti a mettere a servizio di tutti le nostre capacità Infine essere comunità per noi significa agire insieme sentendoci un’unica appartenenza, facendoci carico delle differenti forme di fragilità

La seconda parte della serata l’abbiamo dedicata ai punti di debolezza della nostra comunità e ci siamo suddivisi in 4 gruppi analizzando i punti differenti e cercando di trovare insieme delle strategie per ovviare ad essi.

Ci siamo salutati infine condividendo i desideri che ciascuno aveva per la nostre comunità, anche se sin da piccoli ci viene insegnato che non vanno detti ad alta voce perché altrimenti non si avverano, noi invece, che nella nostra comunità ci crediamo tanto abbiamo deciso di esprimerli ad alta voce con la speranza che si avverino al più presto.. tra questi desideri c’è la speranza di riaprire il prima possibile Spazio Anch’io e che la nostra Casa non venga vista non solo come un luogo di servizi ma che si popoli di famiglie che la abitino e la curino come fosse la loro casa. C’è anche il desiderio che la nostra casa sia sempre più un luogo che sappia ascoltare nel profondo e far crescere nella vita buona, c’è il desiderio che questa casa abbia la possibilità di “respirare” attraverso dei momenti mirati a ritrovarsi, a raccontarsi e trovare nuovi equilibri insomma trovare un tempo che sia di rinnovamento per ripartire con ancora più risorse.

Erika Castagneri, educatrice dell’housing Santissimi Pietro e Paolo

PRIMO INCONTRO REFERENTI COMUNICAZIONE L2L

Nella giornata di oggi, giovedì 18 febbraio, si è tenuto il primo incontro online dedicato ai Referenti territoriali della Comunicazione Labs to Learn assieme all’Ufficio di Comunicazione Sociale – Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta guidato da don Moreno Filipetto, Responsabile della Comunicazione del progetto Labs.

L’incontro, tenutosi nel pomeriggio sulla piattaforma Zoom, ha avuto come scopo non soltanto quello di porre le basi per creare una rete di comunicazione tra i vari referenti, ma anche quello di individuare insieme una linea comune per la programmazione e la diffusione dei vari appuntamenti dedicati a Labs to Learn che si svolgono in ciascuna realtà coinvolta: Alessandria, Bra, Casale Monferrato, Torino Rebaudengo, Torino San Luigi, Torino Valdocco e Vercelli.

Il prossimo appuntamento si terrà invece martedì 23 febbraio alle 15.00.

PRESENTAZIONE METODO DI STUDIO: EVENTO IN DIRETTA SOCIAL – 1° MARZO 2021

Le attività del progetto Labs to learn proseguono. Dopo la formazione degli insegnanti, l’azione metodo di studio entra nel vivo del lavoro con i ragazzi in classe.

Il 1° marzo presenteremo alle famiglie e più in generale alle comunità territoriali “il metodo di studio”. L’importanza dell’”imparare ad imparare” affinché i ragazzi possano diventare autonomi nello studio, attraverso la conoscenza di strategie dedicate e la scoperta del proprio atteggiamento cognitivo ed emotivo. Con un focus sul ruolo attivo delle famiglie nell’accompagnare il processo di apprendimento dei propri figli.

L’incontro, trasmesso in diretta social alle ore 17.00, sarà anche l’occasione per riflettere sulla necessità che le “comunità educanti” sperimentino e rafforzino collaborazioni ed alleanze al fine di incidere in maniera trasversale ed integrata sui percorsi di crescita dei nostri ragazzi.

L’evento sarà disponibile online lunedì 1° marzo alle ore 17.00 su:

MODERATRICE DELL’EVENTO:

  • Valentina Bellis, Responsabile azione Metodo di studio

INTERVENTI:

  • Rosita Deluigi, Docente di pedagogia dell’Università degli studi di Macerata
    Garanti e snodi della comunità educante: questioni di metodo
  • Jessica Dell’Orletta, Psicologa dello sviluppo e dell’educazione
    Studiare, una questione di metodo
  • Elisabetta Govoni, Psicologa clinica e di comunità
    Strategie e strumenti per l’apprendimento
  • Sara Dal Cin, Ideatrice progetto “StudiAMO”, formatrice e consulente aziendale
    L’importanza del ruolo attivo della famiglia negli interventi di metodo

Scuole Partner – Istituti Comprensivi di: Bra 2, Casale 3, Statale “D.M. Turoldo” Torino, Francesco Negri Casale M.to, “Leonardo da Vinci – Frank” – Torino, Marconi Antonelli – Torino, Peyron- Torino,  Statale “Gaudenzio Ferrari” Vercelli, “Paolo Straneo” Alessandria.

“Un progetto selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”

M’interesso di Te, terza edizione

E’ ricominciato ufficialmente il progetto M’Interesso di Te. Nella realtà non si è mai fermato perchè i giovani stranieri hanno continuato a contattarci per aiuto e sostegno.

Riportiamo l’articolo de La Voce e il Tempo che parla del progetto:

«M’INTERESSO DI TE» – È PARTITA LA TERZA FASE DEL PROGETTO NAZIONALE DEI SALESIANI CHE «AGGANCIA» E ACCOMPAGNA I RAGAZZI SOLI PRIVI DI PUNTI DI RIFERIMENTO ANCHE A CAUSA DELLE LIMITAZIONI DETTATE DALLA PANDEMIA

San Salvario, l’oratorio sulla strada «salva»
30 giovani migranti

A San Salvario l’oratorio sulla strada negli ultimi mesi ha «agganciato» e, quindi accompagnato, 30 ragazzi migranti neo maggiorenni «invisibili» che a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia vagano per le vie della città, intorno alla stazione di Porta Nuova, spesso senza risposte dai servizi competenti. Si tratta del terzo anno del progetto nazionale «M’interesso di te», promosso dai Salesiani per il Sociale a Torino, Roma, Napoli e Catania.

Nel capoluogo piemontese il piano, finanziato da Intesa San Paolo e portato avanti dall’oratorio salesiano San Luigi di San Salvario in collaborazione con la cooperativa sociale Et, ripartito lo scorso novembre, permette di implementare le azioni di educativa di strada a vantaggio delle fasce giovanili particolarmente fragili.

«La chiave», sottolinea Giulia Balsamo, educatrice dell’oratorio San Luigi che segue il progetto, «è prima di tutto quella dell’accoglienza, che diventa fiducia, conoscenza reciproca e affidamento». L’accompagnamento offerto dagli animatori di «M’interesso di te» punta ad orientare i giovani verso i servizi educativi, sanitari e sociali presenti sul territorio, e, laddove possibile, a guidarli verso un inserimento lavorativo e un’autonomia abitativa. Alcuni ragazzi sono stati accolti a «San Salvario House», il Social Housing attivo dall’estate 2019 nella parrocchia Ss. Pietro e Paolo in via Saluzzo.

Le difficoltà dell’emergenza sanitaria non hanno fermato gli educatori che, con nuove modalità, hanno intensificato la presenza sulle strade per «intercettare» i giovani privi di punti di riferimento ed evitare che cadano nei circuiti della criminalità e dello sfruttamento. «L’ostacolo maggiore per questi ragazzi», prosegue l’educatrice, «è certamente quello della lingua: per esempio per loro è complicato comprendere le norme dei Dpcm, i concetti di ‘zona rossa’, ‘arancione’ e ‘gialla’. C’è quindi bisogno di mediazione anche sotto questo profilo. Cerchiamo quindi in primo luogo di indirizzare i giovani verso i corsi di italiano nei Cpia (Centri provinciali di istruzione degli adulti), siccome attualmente sono sospesi quelli portati avanti dal San Luigi, e poi accompagnarli per un pezzo della loro vita, affinché pian piano possano cominciare a viaggiare da soli».

Tra le storie positive delle precedenti annualità di «M’interesso di te» c’è quella di un ragazzo bengalese, come racconta l’educatrice, «che dopo lunghi anni di attesa, sconforto, delusione, coraggio, ma soprattutto di molte difficoltà dettate dall’irregolarità della sua situazione, è riuscito, intraprendendo un percorso di accompagnamento con l’oratorio salesiano, a superare l’esame di terza media e ad ottenere il permesso di soggiorno, che gli ha consentito oggi di ottenere un contratto di lavoro in un locale in piazza Vittorio e poi a raggiungere un’autonoma sistemazione abitativa».

«Il progetto», evidenzia don Mario Fissore, incaricato dell’oratorio San Luigi, «prosegue un percorso triennale di un lavoro di accoglienza, di monitoraggio, di riflessione sulla strada fondamentale tanto più in una fase di pandemia dove l’emergenza e il disagio crescono. Per cui è importante un’attenzione mirata dell’oratorio su un fronte che rischia di essere trascurato in quanto le preoccupazioni delle istituzioni e della società in questo momento guardano altrove». «In particolare, prosegue don Fissore, «l’equipe educativa cerca di aiutare i ragazzi a pazientare per i tempi lunghi della burocrazia, monitorando le diverse espressioni del disagio, per cui si avvertono anche ‘fenomeni di ritorno’, come l’aumento dell’uso di droghe e sostanze stupefacenti».

L’attività di educativa di strada è stata implementata con la pandemia anche se da alcuni mesi la postazione «Spazio Anch’io» al Parco del Valentino (via Medaglie d’Oro) è chiusa per motivi di sicurezza legati alla presenza del Covid Hospital a Torino Esposizioni che la scorsa settimana ha sospeso al momento l’attività. «Abbiamo chiesto alla Regione risposte sulle tempistiche per la riapertura della postazione al Valentino», afferma don Fissore, «in quanto ‘Spazio Anch’io’ rappresenta un modello consolidato di prevenzione del disagio giovanile, un luogo di incontro fra generazioni, ma anche di alleanze virtuose con istituzioni e associazioni. Auspichiamo dunque che le attività possano riprendere se non lì in un altro luogo idoneo».

Anche il presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, ha chiesto alla Regione di effettuare un sopralluogo per capire se le zone del parco sopra il Covid Hospital sono in sicurezza rispetto alla presenza della struttura sanitaria.

«In merito alla postazione dei Salesiani», prosegue Ricca, «è urgente avere delle tempistiche certe per far ripartire una presenza educativa strategica per il quartiere e la città». «Sulla proposta di destinare l’area per le vaccinazioni», prosegue il presidente della Circoscrizione 8, «bisogna capire se questo comporterà o meno la chiusura di un importante fetta di uno dei parchi principali della città dove quindi dovranno continuare, anche nei prossimi mesi, ad essere sospese attività già ferme da tempo».

Stefano DI LULLO

 

 

Terzo incontro del percorso Community Lab – San Luigi TO

Nella serata del 18 gennaio, tramite un collegamento online, si è svolto il terzo incontro del percorso di Community Lab, condotto dal team di Generazione Oratori presso l’Istituto salesiano San Luigi di Torino.

Tramite le parole di Erika Castagneri, educatrice dell’housing SSPP e referente in Labs to Learn per questa azione di progetto, raccontiamo l’appuntamento:

Lunedì 18 gennaio si è svolto il terzo incontro delle CEP, ovvero della comunità educativa pastorale, anche in questo incontro siamo stati accompagnati nelle riflessioni dall’impresa sociale On del progetto Generazione Oratori (GO).
All’incontro abbiamo partecipato in 22, c’erano tutte le rappresentanze della nostra grande comunità, l’appuntamento si è svolto come sempre online, certamente è diverso rispetto al vedersi in presenza ma almeno riusciamo ad incontrarci in maniera alternativa.
Il nostro appuntamento questa volta si è aperto con la seguente riflessione: “ Racconta un episodio in cui senti di aver educato qualcuno”, queste domande ci portano a scavare nelle nostre esperienze e risulta sempre un momento molto interessante la condivisione.

Lunedì abbiamo poi fatto un’interessante analisi SWOT sulla nostra comunità analizzando punti di forza e di debolezza interni e le opportunità e le minacce esterne. Tra i punti di forza abbiamo trovato l’essere una seconda casa ed il sentirsi come in una grande famiglia rispettando gli spazi altrui nonostante le difficoltà sia del momento che di collaborazione, è stato visto come un importante punto di forza la professionalità degli educatori affiancati dal lavoro dei volontari ma anche la compresenza tra figure laiche e religiose e come esse osservino e siano radicate sul territorio.

Nei punti di debolezza si è osservato come al contempo l’essere una così ampia comunità porta al rischio di una frammentazione settoriale nel proprio ramo di azione perdendo così di vista la comunità nel suo insieme, un’altra analisi che è stata fatta è inerente ai componenti
della comunità educante che con il passare del tempo varia la sua composizione dovendo così ritrovare un nuovo equilibrio. Analizzando le opportunità esterne ci siamo resi conto come il contesto multietnico nel quale la comunità è nata e si è inserita ci porti ad essere non solo vicini agli ultimi ma proprio questi ci permettono di osservare i cambiamenti dei vari bisogni del territorio che vengono portati in dialogo ed in condivisione con le realtà presenti nel quartiere, a livello locale e nazionale.

Infine l’ultima analisi relativa alle minacce esterne ha portato alla luce come il quartiere sia in rapida evoluzione e le risorse ricercate attraverso la partecipazione a bandi che mettono a disposizione finanziamenti non sempre riescono a soddisfare il fabbisogno educativo e di intervento necessario al territorio stesso, complice di tutto ciò vi è la cultura individualista che ormai si è radicata all’interno della nostra società. L’ultimo appuntamento con ​il percorso per la comunità insieme a GO sarà mirato a concretizzare la presenza di una comunità educante in quanto tale sul nostro territorio sentendoci non più come una parte del tutto ma come un insieme forse è proprio da lì che si deve ricominciare.

Erika Castagneri, educatrice dell’housing Santissimi Pietro e Paolo

Secondo incontro del percorso Community Lab – San Luigi TO

Nella serata del 14 dicembre, tramite un collegamento online, si è svolto il secondo incontro del percorso di Community Lab, condotto dal team di Generazione Oratori presso l’Istituto salesiano San Luigi di Torino.

Tramite le parole di Erika Castagneri, educatrice dell’housing SSPP e referente in Labs to Learn per questa azione di progetto, raccontiamo l’appuntamento:

Il 14 dicembre c’è stato il secondo incontro delle Cep riunite, purtroppo la situazione pandemica ci ha impedito di vederci di persona ma la tecnologia ancora una volta ci ha permesso di vederci online,il tema del nostro secondo appuntamento era sempre sull’educazione ed è ripartito dallo spunto di riflessione con il quale ci eravamo salutati a novembre. I ragazzi di GO ci avevano chiesto di raccontare un episodio che per noi era stato significativo in cui ritenevamo di essere stato educati da qualcuno, una domanda la cui risposta risulta essere meno semplice di quel che sembra, ciò nonostante le testimonianze non sono mancate, ma procediamo con ordine.

Dopo un primo momento di preghiera condotto da Giorgio, il referente dei ragazzi universitari, i ragazzi di On ci hanno chiesto di prestare attenzione a cinque spezzoni di film da loro selezionati aventi come tema l’educazione, per ogni scena mostrata la consegna era quella di trovare una parola che secondo noi descriveva al meglio il processo educativo in atto in quella scena, i film che sono stati selezionati erano: Whisplash, Captain Fantastic,Moonrise Kingdom, Lady Bird e Jimmy’s hall.

La seconda parte dell’incontro è stato completamente incentrato sul confronto delle nostre esperienze, questo è stato reso possibile grazie alla suddivisione in piccoli gruppi nei quali dopo aver riportato ciascuno la propria testimonianza si è cercato di definire per ognuna di esse quale fosse il messaggio educativo.

Ci siamo salutati lasciandoci un nuovo spunto di riflessione “Pensare ad un episodio in cui abbiamo educato qualcuno”, lunedì 18 gennaio ci incontreremo per il terzo incontro ed avremo modo di scoprire le varie esperienze!

Erika Castagneri, educatrice dell’housing Santissimi Pietro e Paolo

Gli auguri di un Santo Natale, di don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani di Piemonte Valle d’Aosta e Lituania

Don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani di Piemonte Valle d’Aosta e Lituania, per questo Natale ha desiderato fare gli auguri con un messaggio video rivolto ai confratelli, ai laici corresponsabili nella missione, ai membri della Famiglia Salesiana ed ai giovani tutti.

Servizio Civile con i Salesiani a San Salvario

Un capitolo del servizio civile sta per chiudersi e uno nuovo sta per incominciare. Vuoi farne parte?

Prendi un anno per te ma uscendo da te stesso! Offri parte del tuo tempo ai più giovani per comprendere ancora meglio il tuo percorso di studi oppure addirittura il tuo percorso di vita.

Attualmente presso la casa salesiana di Torino San Salvario sono attivi 7 volontari. 5 sono impegnati nelle attività di oratorio e 2 nella comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati ed in entrambe le attività termineranno il loro impegno il 14 gennaio 2021.

Ecco le loro testimonianze:

Caterina

Volontaria di Servizio Civile in Oratorio

Il servizio civile per me è stato un’esperienza bella ma piena di sfide, specialmente durante questo periodo di covid. Ho imparato tante cose come coniugare i verbi mentre stavo aiutando i bambini a fare i compiti, ho anche avuto la bella esperienza di partecipare nel banco alimentare che era una cosa che non avevo mai sentito. A parte quello ho fatto delle amicizie sia con i colleghi che con i bambini e spero in un futuro splendente per tutti

Davide

Volontario di Servizio Civile in Comunità di accoglienza per Minori

Una bellissima esperienza. La cosa più bella che mi porto dietro, è stata quando siamo andati in montagna con i ragazzi.

Giorgia

Volontaria di Servizio Civile in Oratorio

Il servizio civile mi ha dato l’opportunità di conoscere i miei limiti e le mie capacità, mi ha dato la spinta giusta per mettermi in gioco a tutto tondo, per esempio per stimolare il mio spirito di iniziativa e per confrontarmi con la bellezza del trovarsi in un ambiente dai mille colori e dalle mille sfaccettature; inoltre, ha confermato le mie aspirazioni personali e avendo avuto a che fare spesso con DSA e BES mi ha fatto capire quanto sia importante l’integrazione scolastica ai fini della crescita dei ragazzi nella nostra società.

Lorenzo

Volontario di Servizio Civile in Oratorio

Il mio servizio civile è stato pieno di sorprese a partir dalla rimodulazione del servizio all’inizio della pandemia. Mi ha dato un assaggio della vita lavorativa e mi ha insegnato molte cose. Questa esperienza me la porterò sempre con me e spero di mettere in pratica nella vita quello che questo percorso mi ha dato.

Martina

Volontaria di Servizio Civile in Comunità di accoglienza per Minori

Servizio civile è stato un anno di maturazione personale, a livello di consapevolezza di quanto valgo e di ciò che sono capace di fare, ma anche rispetto ai margini di crescita che ho ancora davanti a me. È stato un anno importante perché mi ha chiarito le idee su cosa voglio fare in

futuro e in questo ha soddisfatto pienamente le aspettative iniziali. Ma soprattutto è stato un anno intenso e ricco a livello umano, che mi ha insegnato ad approcciarmi in punta di piedi ai ragazzi per via delle loro storie, a volte per niente “facili”, motivo per cui un rapporto di fiducia con loro si costruisce a fatica e con pazienza nel tempo. Sicuramente il Covid-19 ci ha costretto a ripensare più volte il nostro servizio, però ad una presenza da remoto, ho preferito di gran lunga una presenza più vicina in comunità, per far sentire ai ragazzi che, nonostante tutto, noi ci siamo per aiutarli ad affrontare una situazione così limitante per le loro vite

Nouhaila

Volontaria di Servizio Civile in Oratorio

Per me il servizio civile è stata un’esperienza importatnte sia a livello lavorativo che personale che mi ha segnato molto, mi sono trovata benissimo, sia con i colleghi che con i ragazzi dell’oratorio che mi hanno subito accolta e trattata benissimo. Ho appreso molto più di quello che mi sarei mai aspettata, ho vissuto momenti indimenticabili e spero di aver lasciato qualcosa anche io come lo hanno fatto loro.

Silvia

Volontaria di Servizio Civile in Oratorio

Il servizio civile è stata un esperienza di crescita personale. Ho vissuto in un ambiente multiculturale ricco di stimoli per eventuali opportunità future.

Ho appreso tante cose e ho imparato ad approcciarmi con i ragazzi.. Consiglio vivamente questo tipo di esperienza!

Anche il prossimo anno (2021-2022) ci sarà la possibilità di svolgere il servizio civile presso la casa salesiana di Torino San Salvario e ci saranno a disposizione 9 posti per volontari di servizio civile: 6 volontari saranno impegnati nelle attività di oratorio e 2 volontari nella comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e 1 volontaro presso l’Housing Sociale.

Il bando è stato aperto!! Hai tempo fino al 8 febbraio per presentare la tua domanda online!

Come candidarsi?

Per fare la domanda di Servizio Civile sarà obbligatorio avere le credenziali SPID (utili anche per altri servizi della pubblica amministrazione richiedibili a questi gestori di servizi). La domanda potrà essere inoltrata attraverso la piattaforma online DOL, dopo la pubblicazione del bando, che avverrà entro la fine del 2020.

Nel mese di Febbraio si terrà l’iter selettivo che vedrà per quest’anno colloqui online dei candidati che hanno presentato la domanda e nel mese di Aprile 2021 l’inizio del servizio per i candidati selezionati.

Le possibilità per l’anno che si apre sono le seguenti:

L’impegno del volontario di servizio civile è annuale con un monte ore di 1145 ore di servizio annuali, circa 25 ore settimanali, compresa la formazione specifica e generale che viene erogata in fase di avvio del servizio.

Ogni mese il volontario di servizio civile percepisce un rimborso mensile di 439,50 euro.

 

Chi può fare domanda?

Il Servizio civile universale è aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni che possiedono i seguenti requisti:

  • essere cittadino italiano oppure essere cittadino degli altri paesi della UE
  • essere cittadino non comunitario regolarmente soggiornante in Italia
  • non aver riportato condanna in Italia o all’estero, anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata.

Si può partecipare al Servizio civile una sola volta.

 

Per maggiori info:

Se sei interessato ad avere maggiori informazioni sul servizio civile nella casa salesiana di Torino San Salvario puoi contattarci ai seguenti contatti:

Se invece sei interessato a fare servizio civile con i salesiani in piemonte ma non nella casa salesiana di Torino San Salvario puoi conoscere le altre possibilità contattando:

Ulteriori aggiornamenti sulla pagina Facebook di Salesiani Servizio Civile ICP.

 

Community Lab: la parola dell’esperto

Emanuele Fusi, pedagogista ed esperto di educazione, riassume la situazione attuale del percorso di community lab in questo video sintesi in cui racconta le peculiarità dell’incontro tra formatori esterni e la comunità: le scoperte e le sorprese che ne derivano. In attesa di ulteriori aggiornamenti si propone, di seguito, il video.

Emanuele Fusi – Pedagogista

Ricerca Volontari

“L’opera umana più bella è di essere aiuto al prossimo”   Sofocle.
In questo tempo così particolare crediamo che l’aiuto reciproco sia una delle migliori forme per tessere relazioni e per contribuire al benessere della comunità.
In poche parole: per stare vicini!
In questo ultimo anno abbiamo modificato il nostro modo di agire, letto i bisogni del territorio e inventato nuove azioni per rispondere agli stessi.
Questo lavoro ha dato vita a nuove attività svolte sia in presenza ma anche online. Per questo, stiamo cercando volontari disposti a donare qualche ora del proprio tempo per aiutarci a rendere le attività che svolgiamo, ancora più ricche ed efficaci.
Se sei interessato/a, chiamaci! Insieme troveremo l’attività che meglio si addice alle tue disponibilità.